Nel 1974 Robert Wyatt ha pubblicato quello che può essere considerato il suo più grande capolavoro, un monumento chiamato Rock Bottom.
Già membro di Soft Machine (con i quali ha scritto una delle più belle canzoni di tutti i tempi, leggendaria "Moon In June") e Matching Mole, il maestro di Canterbury aveva dato vita alla sua carriera solista nel 1970 con The End Of An Ear, un album carico di improvvisazioni ed esperimenti vocali davvero geniali, che costituiranno una solida base di partenza per arrivare alla consacrazione definitiva di tutta la sua arte, rappresentata, come detto in precedenza, da questo Rock Bottom.
Ma per comprendere appieno quest'opera è necessario prima di tutto focalizzare la nostra attenzione su un episodio chiave della vita di Wyatt: il primo Giugno del 1973, durante una festa di compleanno, Robert cadde da una finestra situata al quarto piano, perdendo così per sempre l'uso delle gambe.

Completando le lavorazioni del materiale del disco durante i mesi trascorsi in ospedale e nel periodo della convalescenza, Wyatt perviene ad una riflessione a dir poco toccante sull'io e sullo scorrere tragico del tempo che lo circonda. Rock Bottom è un'immersione nell'anima, una dicesa negli abissi della nostra coscienza, che sono tanto oscuri e misteriosi quanto quelli di un oceano. Nelle condizioni più difficili per un uomo, non potendo più suonare il suo strumento prediletto (la batteria), costretto su una sedia a rotelle, Wyatt riesce a dimostare, nonostante tutte le avversità, un forte attaccamento alla vita, amalgamando i tratti distintivi della sua musica; dai vocalizzi più rassegnati si passa a quelli colmi di speranza, fino a raggiungere passaggi di ricerca melodica che hanno segnato la sua esperienza nei Soft Machine. Il tutto viene però filtrato in una dimensione soave e quasi rilassata disegnata dalle tastiere dello stesso Wyatt (l'iniziale "Sea Song" è il manifesto insieme alla successiva "A Last Straw"). Ogni brano si completa in quello successivo come un unico flusso sonoro che è l'equivalente del fluire dell'acqua marina sul nostro corpo. A condurci nei più nascosti paesaggi oceanici ci pensa il basso pulsante di "Little Red Riding Hood Hit The Road", ed attraverso questa esperienza sensoriale, in particolar modo nel momento cruciale di "Alifib", l'uomo si rende conto che il fondo da lui toccato non è nient'altro che prodotto del proprio pensiero. L'uomo si capacita del fatto che lui è il soggetto della propria esistenza e che tutto ciò che gli si oppone è limitato, in quanto semplice oggetto, sebbene la drammaticità dell'esistenza umana rimanga comunque tale.
Acquisita questa verità, rinforzata anche dall'amore per la moglie "Alfie" (Alfreda Benge), tema portante di "Alife", Wyatt si lascia andare alla resurrezione di un nuovo uomo nel brano conclusivo, la splendida "Little Red Robin Hood Hit The Road", risalendo per l'ultima volta gli abissi della propra coscienza, riaprendo finalmente gli occhi dopo questo lungo viaggio.

Per tutti questi motivi, possiamo dire con certezza assoluta che la musica contenuta in Rock Bottom è una delle dimostrazioni più palesi che certi album vanno vissuti prima di essere ascoltati. Come tutti i capolavori, Rock Bottom presenta una portata universale capace di andare oltre le definizioni di tempo e spazio; Wyatt è riuscito a catturare persino i sentimenti di molti altri musicisti a lui contemporanei, tutta Canterbury si è di fatto inchinata di fronte alla sua opera ed ancora oggi le reazioni suscitate da questi brani sono semplicemente esaltanti.
Gli ospiti che partecipano alla realizzazione del disco sono diversi e numerosi: abbiamo vecchi compagni d'avventura come Richard Sinclair e Rugh Hopper al basso, Mike Oldfield alla chitarra, Mongezi Feza alla tromba, Fred Frith alla viola, Gary Windo al sassofono e al clarinetto mentre a occuparsi della produzione è niente meno che Nick Mason, batterista dei Pink Floyd.
Insomma, grandi nomi per grande musica... ma soprattutto l'essenza di Robert Wyatt. Un'essenza dal significato non univoco, perchè Rock Bottom è un album che per le sue tematiche psiclogiche ed introspettive può essere soggetto a varie interpretazioni. Una di queste è la mia e spero che possa invogliare all'ascolto tutti coloro che ancora non conoscono questo capolavoro.

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