Avete presente quella terra sconfinata in capo al mondo che sulla carta geografica appare come Islanda? Avreste mai scommesso che anche lì vengono prodotti album musicali destinati a rimanere nella storia della musica?

Non so se i Sigur ros (in italiano "Rosa della vittoria") avessero mai scommesso di diventare così famosi a livello mondiale, fatto sta che la loro musica, un un'impasto di world music,ambient,post rock ante litteram,slow core e dream pop (spiazzante eh?), ha fatto realmente effetto sul pubblico, rivendicando la presenza sul mercato musicale di un gruppo Islandese dello spessore dei Sigur ros (anche i Mum ci hanno provato, ma non hanno di certo raggiunto tale livello).

Con "Takk" (ovvero "Grazie") giungono alla maturità, dopo aver sfornato altri 3 album ufficiali, altre rarità ed Ep, irrompendo nel mercato mondiale e facendo breccia nel cuore di molti, grazie alle melodie dolci ed ai delicati pianoforti che ci riportano all'età della fanciullezza (in alcune canzoni viene campionato persino un carrillon di quelli da mettere sui lettini dei neonati).
Le canzoni dell'album hanno una durata media di 5-6 minuti ciascuna (ad eccezione di picchi di 10-11 minuti in Milanò) ma nonostante ciò l'album passa nelle nostre orecchie che è una meraviglia.

Come in un eterno Bolero di Ravel, le canzoni iniziano in perfetta tranquillità e razionalità, con una lentezza quasi ostentata e progrediscono col passare dei minuti, sfociando in una tempesta sonora irrazionale, in un confluire di sentimento eterno e suono assoluto fino ad un'esplosione a raffica (dipinta da chitarre ultrdistorte come in Glosolì o da tromboni e fiati d'orchestra come in Hoppipollà) concentrata e immediata, fino a quando non si esaurisce la scarica e ritorna una quiete impercettibile, quasi un sussurro emerso da un sonno profondo che chiude le canzoni. La musica dei Sigur Ros diventa una sorta di colonna sonora della nostra vita, che parte con la fanciullezza ove regna tranquillità ed ignoranza, sfocia nel culmine dell'impeto vitale (l'adolescenza) per poi piano piano invecchiare fino all'ultimo respiro prima del nulla.

Di sicuro lo scenario islandese ha condizionato e influenzato molte scelte stilistiche e sonore del gruppo, ma nonostante tutto ciò che tentano di comunicare attraverso la loro musica, si universalizza perfettamente ad ognuno di noi, facendoci partecipi della bellezza della natura, della semplicità e della brevità di ogni singolo sentimento, azione e attimo della nostra vita.

"Takk" è consigliato a tutti coloro che amano la musica ambient, post rock e alternativa, ma anche a coloro che amano la classica o coloro che non hanno mai provato ad avvicinarsi al genere, perchè il disco vi cattura totalmente e allora lo ascolterete mentre studiate o lavorate, mentre attendete il treno o il bus, mentre siete nel parco, sul prato a leggere un libro. Lo ascolterete ovunque.

Elenco tracce testi e samples

01   Takk... (01:57)

02   Glósóli (06:15)

Nú vaknar þú
Allt virðist vera breytt
Eg gægist út
En er svo ekki neitt

Ur-skóna finn svo
A náttfötum hún
I draumi fann svo
Eg hékk á koðnun?

Með sólinni er hún
Og er hún, inni hér

En hvar ert þú....

Legg upp í göngu
Og tölti götuna
Sé ekk(ert) út
Og nota stjörnurnar
Sit(ur) endalaust hún
Og klifrar svo út.

Glósóli-leg hún
Komdu út

Mig vaknar draum-haf
Mitt hjartað, slá
Ufið hár.

Sturlun við fjar-óð
Sem skyldu-skrá.

Og hér ert þú...

Fannst mér.....

Og hér ert þú
Glósóli.....

Og hér ert þú
Glósóli.....

Og hér ert þú
Glósóli.....

Og hér ert þú

03   Hoppípolla (04:28)

Brosandi
Hendumst í hringi
Höldumst í hendur
Allur heimurinn óskýr
Nema þú stendur

Rennblautur
Allur rennvotur
Engin gúmmístígvél
Hlaupandi inn í okkur
Vill springa út úr skel

Vindurinn
Og útilykt af hárinu þínu
Eg lamdi eins fast og ég get
Með nefinu mínu

Hoppípolla
I engum stígvélum
Allur rennvotur (rennblautur)
I engum stígvélum

Og ég fæ blóðnasir
En ég stend alltaf upp
(Hopelandic)

Og ég fæ blóðnasir
Og ég stend alltaf upp
(Hopelandic)

04   Með blóðnasir (02:17)

Instrumental

05   Sé lest (08:40)

[i see a train]
(hopelandic)

06   Sæglópur (07:38)

á lífi
Kominn heim
Sæglópur
á lífi
Kominn heim
það kemur kafari

07   Mílanó (10:25)

Instrumental

08   Gong (05:33)

[gong]
(hopelandic)

09   Andvari (06:40)

Instrumental

10   Svo hljótt (07:24)

[so quietly]

11   Heysátan (04:09)

Heysátan
Höfðum þau hallí ró
En ég sló
Eg sló tún
Eg hef slegið fjandans nóg
En ég sló
Heysátan
Þá fer að fjúka út
Ut í mó.. (ég dró)
Heyvagn á massey ferguson
Því hann gaf undan
Og mér fótur rann... Andskotann
Eg varð undan
Og nú hvíli hér
Með beyglað der
Og sáttur halla nú höfði hér

Carico i commenti...  con calma

Altre recensioni

Di  Totisque

 "Le emozioni sono paragonabili a quelle di una goccia di rugiada pronta a cadere da un petalo di giglio: semplici, purissime."

 "Takk... trasmette luce, ombre, malinconia, felicità. Quando finisci di ascoltarlo, lo rimetti per ricominciare la fiaba."


Di  Giordyboy

 E’ un disco senza via di scampo, che ti corre dietro e prima o poi ti prende, non esiste l’illusione di farcela, di scappare.

 Da quando sono tornato ho il cuore a pezzi e l’anima che sanguina... ma mi sembra di essere felice.


Di  Alex1965

 La bellezza della musica dei Sigur Rós è impalpabile; il loro successo inspiegabile.

 Droga per le orecchie, per la mente, per il cuore. Semplicemente: la miglior band del pianeta!!!


Di  Morizot1

 I Sigur Rós hanno studiato, migliorando la tecnica. Perdendo un po' della loro naturalezza e spontaneità.

 Malgrado tutto, non nostalgia, perché dal vivo sprigionano una forza vitale di un'energia incontenibile.


Di  just_a_dream

 I ghiacci del nord si sono sciolti sotto un nuovo sole.

 Un capolavoro emozionale, un’opera unica.