Basta devo dire assolutamente la mia. Si signori, questo è quello che ho pensato leggendo l'ennesimo giudizio positivo disarmante su quest'ultima fatica degli Assassini.

Il mio non è certo un esordio all'insegna della benevolenza, ma siamo davvero convinti che i Nostri, esprimendo i nostri ordinari elogi di circostanza, siano felici di compiacersi dopo non aver gettato nemmeno una goccia di sudore per partorire questa misera creatura che di malvagio non ha nemmeno la copertina? Io penso che invece si divertano moltissimo ad osservare la nostra blanda connivenza. Perchè di questo si tratta: non si ha il coraggio di denunciare un'opera pubblicata solo perchè così c'è scritto nel contratto. D'altronde per rendersene conto basterebbe osservare i tempi di gestazione dell'opera, che al contrario di quanto si potrebbe pensare non coprono nemmeno un millesimo del tempo intercorso tra l'uscita del lavoro precedente e quello attuale, ma si tratta di un paio di mesi. Solo questo dato, in genere, di per sé non significa nulla, ma a giudicare dalla qualità dell'album , io credo che qualcosa c'entri: dopo essersene stati per ben 3 anni e mezzo in tenuta vacanziera a godersi gli incassi precedenti e ad andare in concerto con i Megadeth, che tanto dicono di odiare, è giunto il momento di assolvere in tutta fretta le disposizioni presenti sulla carta.

"World Painted Blood", amici miei, non è l'album che io mi aspettavo né quello che voi vi aspettavate, dopo la violenza infernale sprigionata negli ultimi album-seppur in una maniera non codificata per gli Slayer da sempre stendardi del thrash più aggressivo e schietto - una fiacchezza e una apatia del genere, appaiono degne solo degli ultimi Iron Maiden (i Metallica non teniamoli nemmeno in conto).
Formalmente siamo di fronte a un album thrash, ma solo formalmente, in quanto la sostanza -se c'è - è ben altra, assimilabile forse all'emozione che potrebbe suscitare una serata di liscio. Ma che thrash è? Lasciando stare la scontatezza, i riff sembrano inventati da un ragazzino che si è appena formato il proprio gruppetto personale e si accinge a produrre il primo demo. Anche la produzione sembra quella di un demo d'esordio: MA CI STIAMO PRENDENDO PER IL CULO QUANDO DITE CHE LA PRODUZIONE DI  QUEST'ALBUM È OTTIMA O UN'EPIDEMIA DI RINCOGLIONEZZA HA INVASO L'UMANITÀ?

Qui non si tratta del fatto che un gruppo thrash deve avere un suono grezzo e senza fronzoli, ma questa produzione proprio penalizza in maniera piuttosto massiccia quello che forse avrebbe potuto essere un album salvabile a metà. Se si cerca un esempio di scarsa produzione che però ritorni tutta a vantaggio dell'espressione di rudezza della musica, si veda "Hell Awaits". Qui invece si annovera come una fra le tante mancanze di quest'album.
Per non parlare poi dei giudizi che sono stai dati sulla voce di Araya, come se avesse sfoderato chissà quale suono viscerale, mentre a me sembra una vecchietta gracchiante.
Così come è noioso l'album lo è altrettanto prendere in esame ogni singolo pezzo. Dico solo che a mio avviso le uniche perle (per modo di dire, cioè gli unici pezzi il cui ascolto non lede l'udito e non fanno venir voglia di non ascoltare mai più gli Slayer) sono: la title-track, "Hate Worldwide", e "Psicopathy Red" che pur nella sua più banale scontatezza solleva leggermente il livello di cattiveria di questo prodotto meschino.

VOTO : 4,5

Elenco tracce e video

01   World Painted Blood (05:53)

02   Unit 731 (02:40)

03   Snuff (03:42)

04   Beauty Through Order (04:37)

05   Hate Worldwide (02:52)

06   Public Display of Dismemberment (02:35)

07   Human Strain (03:09)

08   Americon (03:23)

09   Psychopathy Red (02:26)

10   Playing With Dolls (04:14)

11   Not of This God (04:20)

12   Psychopathy Red (Explicit live version) ()

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Altre recensioni

Di  olifs89

 Se continueranno su questa strada, ormai ai limiti della creatività finiranno per infangarsi.

 In un disco di undici brani se ne salvano cinque o sei, chiaro segno che la band portatrice dello stendardo del Metal è prossima alla pensione.


Di  emandelli1

 Il disco è un assalto sonoro che inizia sin dalla prima canzone.

 Undici pezzi di potenza devastante.


Di  lanardistkrieg

 Quando si ha di fronte un disco degli Slayer probabilmente ci si immagina già prima dell'ascolto cosa vi è scritto nei suoi solchi, perché quello degli Slayer è un marchio di fabbrica.

 Non si può non apprezzare una genuina furia cieca che scaturisce dalle menti di quattro persone che, nonostante fama mondiale ed influenza, hanno sempre qualcosa da dire.


Di  March Horses

 getto subito la maschera: questa è una (non) recensione di un fanatico dedicata ai fanatici.

 Psycopathy Red e la conclusiva Not Of This God ricordano il motivo per i quali questo gruppo è ricordato: percuotere le corde istintive dell’ascoltatore.


Di  massimosh

 Non un capolavoro, come gli album pre-anni 2000, ma un buon lavoro.

 Dave Lombardo rimane un mostro nel drumming.