Getto subito la maschera: questa è una (non) recensione di un fanatico dedicata ai fanatici. Grande appuntamento, questo LP ultimo (speriamo non definitivamente) nella storia dello Squartatore di L.A.: dopo anni di batteristi ballerini (nell'ordine: Lombardo-Scaglione-Bostaph-Dette-Bostaph-Lombardo) sembrerebbe, e questa sì gran notizia, che per una volta non ci sia un altro ricambio sul sellino girevole. Perché? Allora, andiamo con ordine.
1993: Lombardo si stufa di picchiare e basta, e forma i Grip Inc. (per picchiare e basta, ma con più raffinatezza). Bostaph sopperisce come può alla luttuosa mancanza. Nel frattempo Lombardo suona nei Testament, e se ne va; Bostaph, invidioso, entra nei Testament e se ne va, ma tornando a casa Slayer, Tom Araya gli dice "Mi dispiace, è tornato il mio amico, non abbiamo più bisogno, grazie e arrivederci". Giorni nostri: Lombardo suona baldanzoso nel quartetto, Bostaph è semi-disoccupato. Un meccanismo che ricorda il gioco delle sedie, nel quale alla fine della musica qualcuno rimane sempre col sedere per terra.
"World Painted Blood" è uscito nel 2009, ha una produzione ben grezza, canzoni di 3-4 minuti medi, un thrash che poco mantiene degli spiragli di modernità di "Diabolus In Musica"/"God Hates Us All", e sporca ancora il suono ferale del precedente "Christ Illusion". Chitarre che stridono note strozzate, una voce perfettamente funzionale ai vari improperi declamati. Una base di batteria genuina approfondita da un basso rumoroso e malmenato. Una buona dose di cupissima melodia viene proposta col singolo spacca-classifiche (come no...) "Beauty Through Order", ma "Psycopathy Red" e la conclusiva "Not Of This God" ricordano il motivo per i quali questo gruppo è ricordato: percuotere le corde istintive dell'ascoltatore. Ma lo ben sappiamo, basta parlarne.
Debbo fare un appunto, però: mi aspettavo che il gruppo, dopo anni di gavetta, approdasse finalmente alla suites da un quarto d'ora, al mellotron accarezzato mentre una voce femminile danza su docili note di chitarra. Purtoppo, queste mie speranzose aspettative sono state ampiamente deluse, dovendomi accontentare di versi bruti e barbari quali "Vulgar Display Of Dismemberment".
Però io ci conto, il prossimo album sarà un concept con rimandi a Miles Davis e al kraut-rock. Per adesso il voto è 5.
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Altre recensioni
Di olifs89
Se continueranno su questa strada, ormai ai limiti della creatività finiranno per infangarsi.
In un disco di undici brani se ne salvano cinque o sei, chiaro segno che la band portatrice dello stendardo del Metal è prossima alla pensione.
Di emandelli1
Il disco è un assalto sonoro che inizia sin dalla prima canzone.
Undici pezzi di potenza devastante.
Di lanardistkrieg
Quando si ha di fronte un disco degli Slayer probabilmente ci si immagina già prima dell'ascolto cosa vi è scritto nei suoi solchi, perché quello degli Slayer è un marchio di fabbrica.
Non si può non apprezzare una genuina furia cieca che scaturisce dalle menti di quattro persone che, nonostante fama mondiale ed influenza, hanno sempre qualcosa da dire.
Di Francis Araya
Ma che thrash è? I riff sembrano inventati da un ragazzino al primo demo.
La produzione penalizza in maniera massiccia quello che forse avrebbe potuto essere un album salvabile a metà.
Di massimosh
Non un capolavoro, come gli album pre-anni 2000, ma un buon lavoro.
Dave Lombardo rimane un mostro nel drumming.