Seguo questi ragazzi delle Midlands da molti anni, sin dal primo momento in cui hanno cominciato a fare musica (2007) o comunque dal momento in cui il loro nome e la loro musica ha cominciato a circolare sul world wide web. Da quel momento, nel corso degli anni, ho assistito a una continua evoluzione e mutazione del loro suono e attraverso le diverse produzioni li ho visti assumere sempre più un proprio carattere peculiare e personale e sperimentare sempre e comunque, cercando di superare ogni confine conosciuto nel fare quello che definirei come del buon 'rumore' e ossessioni tipiche della musica psichedelica.

Questi ragazzi sono i Cult of Dom Keller, una band che nella pratica definirei una combinazione, una squadra composta da veri e proprio alchimisti dediti a sviscerare e ridmodulare ogni aspetto del suono e di quello che generalmente definiamo rumore. E per quanto riguarda quest'ultimo aspetto, be' se avete ascoltato altri loro dischi o magari li avete visti dal vivo lo sapete già, potete stare certi che sanno benissimo come fare rumore. Un sacco di rumore. Hanno un approccio alla musica quasi furioso, qualche cosa che sento di poter comparare a quella disperata volontà di chi si dispera nella speculazione scientifica oppure filosofica e dei temi riguardanti la vita. Oppure quella di chi cerca di trovare un senso a tute le cose e in particolare al significato della vita. Lo stesso furore disperato di chi vuole creare in ogni senso possibile.

Lontani da questa prospettiva, nel senso che non c'è nessuna disperazione nel loro intento e che essi non sono appaiono affatto perplessi oppure preoccupati da tutto ciò che li circondi, questa band è ora prossima a rilasciare il loro nuovo disco. 'Goodbye To The Light' uscirà infatti il prossimo 15 luglio via Fuzz Club Records, un'etichetta che del resto in questo particolare momento storico sta facendo un sacco di ottimo lavoro per quello che riguarda la crescita e la diffusione di questa tipologia di suono fatta da un mix di modulazioni droniche e attitudini psichedeliche.

Dead Skeletons, A Place To Bury Strangers, Radar Men From The Moon... sono tutte band che in qualche modo potremmo avvicinare ai Cult Of Dom Keller. A differenza di queste tuttavia, se escludiamo un approccio in qualche modo mistico e tipico anche dei Dead Skeletons per esempio ('Astrum Argenteum', 'Bring Out the Dead')., i Cult of Dom Keller suonano probabilmente molto più tipicamente heavy-psych e autenticamente rock'n'roll. Non solo. Hanno un approccio musicale che potremmo definire in qualche modo oscuro, come se ci fosse voglia di esprimere una qualche violenza nel suonare. Ho letto questa storia da qualche parte: mentre registravano il primo singolo del prossimo disco, 'Broken Arm Of God', in un solo pomeriggio hanno sfondato tre amplificatori e un preamplificatore. Tutto questo succedeva mentre, cito fedelmente, cercavano di 'suonare come un vulcano che dà vita a una bomba atomica.' Chi lo sa, magari nel registrare questo disco, avranno intanto sicuramente speso più di quanto avevano preventato e magari (mi auguro per loro non sia così ovviamente) più di quanto alla fine riusciranno a guadagnare.

Abbiamo parlato di alchimia. Non è stata una scelta casuale se pensiamo al fatto che la loro volontà fosse quella di suonare come un vulcano che dà la vita a una bomba atomica. Questa band cerca di combinare infatti quella che è la forza della natura con la moderna tecnologia e in questo modo mescolando assieme passato e futuro. Ho pensato alla mitologia greca e alla mitologia in generale. L'uomo, sin dalle origini, ha sempre guardato alle divinità come se ognuna di queste avesse delle proprie caratteristiche peculiari. Ci sono ovviamente similitudini in tutte le antiche culture e questo è chiaramente un segno che abbiamo tutti quanti una origine comune, ma senza volere adesso addentrarmi in questo tipo di discorso di tipo scientifico-evoluzionistico, possiamo anche considerare questa cosa come una naturale attitudine dell'uomo a ragionare secondo le stesse determinate logiche e in circostanze che potrebbero apparire molto differenti tra loro. Efesto, il dio greco protettore dei fabbri e degli artigiani, degli scultori e di chi lavora il ferro e i metalli, il dio del fuoco e dei vulcani. Questa divinità ha una sua corispondenza in ogni antica civiltà probabilmente. Gli antichi romani chiamavano Efesto con il nome di Vulcano e questi viveva all'interno del Monte Etna, dove aveva la sua fucina e fabbricava creazioni magiche e dotate di poteri divini come armi mitologiche e anche automi di metallo che svolgevano il ruolo di assistenti durante le sue lavorazioni.

Efesto fa parte delle cultura di ogni civiltà possibile. E viene più o meno sempre descritto allo stesso modo, è zoppo e deforme dalla nascita oppure a causa della sua caduta dall'Olimpo. Gli altri dei lo rinnegarono e lo scacciarono dall'Olimpo, ma egli ebbe dopo la sua furiosa rivincita. Dominava gli elementi e sin dalla era antica ha guidato la mano e rafforzato la mente di chi usa la propria forza per alterare ogni tipologia di elemento e senza preoccuparsi di qualsiasi danno e distruzione ne potesse derivare, andando avanti senza nessuna esitazione. Efesto ha benedetto i Cult of Dom Keller e la loro musica, quando hanno usato la loro forza distruttiva per sfasciare gli amplificatori e quando devastano tutto quello che li circonda. Efesto è al loro fianco e con l'aiuto dei suoi automi di metallo, li aiuta ad alterare ogni regola della fisica, finché questi non trovano una nuova formula per suonare della musica psichedelica evocativa ('Deepest Pit Of Emptiness', 'Exterminating Angels') e mescolano gli elementi per creare una nuova tipologia di pietra filosofola che trasforma la materia in rock'n'roll music e mistiche macumbe ('Shamhala Is On Fire').

Guidati dal possente braccio di Efesto, i Cult of Dom Keller suonano la loro musica come se stessero battendo un martello sull'incudine e distruggendola in migliaia, milioni, miliardi di frammentarie e scintillanti visioni allucinate di antiche divinità intente a creare moderne e invincibili armature per gli eroi della storia dell'umanità e fare ascoltare attraverso la loro musica eroiche gesta di cui si è perduta la traccia nel corso dei secoli nei secoli.

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