Sinceramente non so nemmeno io perché sto scrivendo di un disco degli Experience all'una di notte. Forse perché non riesco a dormire. O forse perché non riesco a farmi uscire dalla testa quelle note, che sembrano essere state incise su un sepolcro da déi che fanno l'amore. ...And the Gods made love ...appunto.
Non credo di poter riuscire a raccontare la musica di Hendrix. Semplicemente perché è talmente impregnata di una cosmica aura che ognuno la sente a seconda della sua personalità. Non solo, risulta diversa ad ogni ascolto, a seconda del nostro stato d'animo.
Probabilmente i puristi della famigerata track-by-track si indigneranno. Cosa dovrei dire? Che quando chiudo gli occhi ed ascolto Crosstown Traffic mi sento catapultato in una New York notturna ed infestata dal traffico? Oppure che con Little Miss Strange Noel Redding firma uno dei pezzi più riusciti dell'intero album, secondo solo a Voodoo Chile? O forse che in All Along the Watchtower Hendrix sapeva di valicare la soglia della leggenda mostratagli da Dylan? No. Perché questa stupenda galleria d'arte altro non è se non Psichedelia, manifestazione dell'anima. E' il suono ancestrale che esce dall'organo di Winwood in Voodoo Chile, quel suono che tutti noi conosciamo dal momento in cui esaliamo il primo respiro in questo piccolo Mondo. Ci serviva solamente qualcuno che ci indicasse la strada, un piccolo stregone, Voodoo Chile.
"Prima avevamo una musica che era tutta corpo, poi abbiamo avuto una musica che era tutta mente. Ora abbiamo una musica che è corpo e mente". Il tormento e l'estasi. Il sussulto e l'agonia.
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