Ardore : è la prima parola che mi viene in mente ascoltando il primo lavoro in studio dei Van Halen.

Tutto quello che esce da questo album brucia. Quasi tutti i testi “arricchiti” dagli acuti “vibrati” di David Lee Roth ardono di passione per il gentil sesso, passando per testi che trasudano sfacciataggine e mascolinità. I Van Halen sono i padroni della strada, i padroni delle caldi notti dove la parola d’ordine è divertimento, passione e rock ‘n roll. La batteria meticolosa e ruvida allo stesso tempo di Alex Van Halen e il basso roboante e preciso di Michael Anthony creano la struttura su cui Eddie Van Halen unisce il tutto ,con dei riff, si classici, ma riprodotti in maniera unica dal suo magico tocco, con abbellimenti e improvvisazioni tra un riff e l’altro. La chitarra appunto attraverso i suoi effetti risulta satura di effetti e il suono arriva “incendiato” all’orecchio. Gli assoli padroneggiati dal tapping e fraseggi virtuosi ed eleganti, passano velocissimi come una macchina ad alta velocità per le strade notturne della città, soprattutto in “i’m the one” ,”atomic punk” e “you really got me”.

Menzione d’onore per la traccia “eruption”:

Un’ esplosione sonora ci travolge, il calore arriva incauto come un fiume di lava. Sembra di essere portati in auto a folle velocità, attraverso le note che scorrono velocissime. Il suono della distorsione arriva potente e affilato come un rasoio, Il riverbero e le velocissime note che partono dal tapping ci fanno sentire storditi, confusi , sembra di essere travolti da un’infinità di stelle cadenti , ma piano piano l’atmosfera sembra diventare più delicata, morbida, ci sentiamo portati in alto, sempre di più, fin nell’infinito spazio, dove si rimane fluttuanti nel buio silenzioso.

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