I Verdena sono senza dubbio una delle più piacevoli novità dell'attuale panorama musicale italiano. Originari di Bergamo, i nostri sembrano dimostrare le loro capacità fin dal primo album omonimo, uscito nel '99, un ottimo lavoro in cui il gruppo dichiara apertamente il suo amore per il grunge dei primi anni '90, tanto da essere accusato dai detrattori (ingiustamente a mio avviso) di copiare semplicemente il sound di Nirvana & co. senza originalità e stile.

Solo Un Grande Sasso esce nel 2001, dopo due anni di attesa, e non fa che confermare le buone premesse del disco precedente. Le sonorità dei Verdena si arricchiscono di nuove e interessanti influenze (Motorpsycho, Smashing Pumpkins e Sonic Youth in primis) e il risultato finale è senza dubbio positivo, grazie anche alla presenza di Manuel Agnelli alla produzione artistica: 12 tracce di buonissimo livello, ben coordinate tra di loro, che segnano la definitiva maturazione della band e del suo stile, forse non originalissimo, ma sicuramente incisivo e coinvolgente. Difficile resistere, infatti, a brani come la lenta e dolcissima "La Tua Fretta", i singoli "Spaceman" e "Miami Safari", la profonda ed emozionante "Nova", fino ai pezzi più belli del disco, "1000 Anni Con Elide" e "Centrifuga", due lunghe composizioni in cui i Verdena danno il meglio di sé, fondendo alla perfezione armonia e rumorismi indie rock, davvero da applausi. Certo, in un paio di occasioni ("Starless", "Buona Risposta") il livello scende leggermente, in generale si può rimproverare una non eccessiva cura dei testi, ma poco importa, Solo Un Grande Sasso resta un ottimo disco e il migliore dei Verdena, una riprova della forza della band, che, oltre a guadagnare ulteriore credibilità, comincia ad essere accostata giustamente al meglio del rock italiano (Marlene Kuntz, Afterhours), per un meritato successo di critica e pubblico.

E' vero, non siamo di fronte a nulla di particolarmente innovativo, ma semplicemente ad un'ora di buona musica che, in un panorama musicale pieno di festival decrepiti e trash a gogo, risplende non poco. Uno dei migliori album del 2001, e senza dubbio un disco da ascoltare, senza pregiudizi.

Carico i commenti... con calma