L'EndKadenz Tour registra Sold Out in ogni dove, e la data di Catania al Barbara DiscoLab non fa eccezione, evento tra l'altro unico per Sicilia e Calabria: così, il locale è assalito da un numero di persone molto superiore alla reale capienza della sala, causando una enorme serie di lamentele e di richieste di rimborso per chi non ha potuto assistere per bene al Live, o a chi addirittura non ha potuto assistere completamente. Ad aprire le danze ci pensano i Jennifer Gentle: non li avevo mai uditi prima, nonostante fossero sempre stati accompagnati da pareri lusinghieri da parte degli addetti ai lavori. Devo dire che l'impressione, ricavata dall'esibizione in questo live, non mi ha entusiasmato: pezzi apparentemente slegati, senza nesso logico se non quello del cercare di stupire il più possibile con cambi di strutture repentini che nulla lasciano all'ascoltatore, se non un enorme punto interrogativo sugli occhi. Una volta finito il loro spettacolo, è il turno dei "padroni di casa", che fan subito capire quanto non abbiano abbandonato la violenza sonora dopo Wow: si comincia, infatti, con la Opener del nuovo disco, "Ho una Fissa", caratterizzata da distorsioni saturissime sia di basso che di chitarra, come ai bei tempi andati di Requiem. L'inizio del concerto è riempito da pezzi del nuovo disco, intervallati da qualche estratto di Wow (notevole l'esecuzione di "Loniterp", con finale strumentale allungato rispetto al cd); il liveperò comincia a entrare nel vivo quando è il turno della splendida "Starless", direttamente da "Solo un grande sasso" e sempre attuale con il suo riff in 5/4 e la sua psichedelia nella parte centrale. Da questo momento, il concerto spicca il volo attraverso l'esecuzione di classici come "Valvonauta" e "Razzi, Arpia, Inferno e Fiamme" (quest'ultima con un arrangiamento totalmente diverso dall'originale), "Don Calisto" e "Luna", e i migliori episodi del nuovo disco, come "Nevschio", "Puzzle", "Inno del perdersi" e una dilatatissima versione (con coda allungatissima) di "Rilievo", che assieme alla conclusiva suite "Funeralus" è una delle migliori esecuzioni del concerto. In conclusione, il nuovo cd magari non è al livello dei lavori precedenti, ma dal vivo i tre (quattro, data l'aggiunta di un nuovo turnista per questo tour) non deludono mai grazie alla loro energia e all'impatto sonoro dei loro pezzi: provare per credere!
Scaletta:
- Ho una Fissa
- Un po' esageri
- Sci desertico
- Loniterp
- Vivere i conseguenza
- Contro la ragione
- Le scarpe volanti
- Derek
- Starless
- Attonito
- Lui gareggia
- Canos
- Nevischio
- Trovami un modo semplice per uscirne
- Razzi arpia inferno e fiamme
- Inno del perdersi
- Valvonauta
- Puzzle
- Scegli me (un mondo che tu non vuoi)
- Muori Delay
- Rilievo
- Nuova Luce
- Luca
- DOn Calisto
- Funeralus
Elenco tracce testi samples e video
02 Spaceman (04:35)
Spaceman
la fine è qui e ti cullerà
io temo di vincerti
la vertigine in volo
nessuno saprà mai che in questo cielo
dovrò concluderti nel blu
io nel blu
Spaceman
tu giura è qui che m'incontrerai
e sarai simile a me
in ogni io che sei..tudutu..
in ogni io che sei..tudutu..
in ogni io che sei..tudutu..
in ogni io che sei..tudutu..
in ogni io che sei..tudutu..
in ogni io che sei..tudutu..
Spaceman
la fine è qui e ti cullerà
io temo di vincerti
la vertigine in volo
respira in vene lisce e questo è bene
dovrò concluderti
concluderti...
spaceman
spaceman
spaceman..
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Altre recensioni
Di serestoppone
Una 'cura per le orecchie' tale da far sconfinare nell’infinito i sensi umani.
Vedendoli dal vivo riescono a dare tutto di loro... una dolce-carica piena di inquietudine e di spleen.
Di ZiOn
Difficile resistere, infatti, a brani come la lenta e dolcissima 'La Tua Fretta', i singoli 'Spaceman' e 'Miami Safari'.
Solo Un Grande Sasso resta un ottimo disco e il migliore dei Verdena, una riprova della forza della band.
Di JohnWinston
Le canzoni non vanno in alcuna direzione pur possedendo delle bellissime atmosfere.
Un album a dir poco sopravvalutato.
Di Taurus
Una rabbia stemperata (ma non troppo) e sfociata in momenti più distensivi e di contemplazione.
Mettetevi le cuffie, alzate lo sguardo verso il cielo stellato, fatevi sedurre e partite per un lungo e intenso viaggio mentale.