Immaginate un film in cui un produttore di lounge tramite una breccia spaziotemporale finisce nell'america della prima metà del secolo scorso, e si mette a produrre musica. "Che film di m####!", direte voi, e io mi associo, però questo disco ne sarebbe una colonna sonora azzeccata.

Questa è la prima produzione dopo vari singoli di due dj norvegesi (H.W.Hagen e J.P.Nilsen), che rivisitano sonorità oramai vecchie di settant'anni in chiave downtempo, affiancandole a controtempi e campioni, senza mai sfociare nell'estremo, ma rasentando la cosiddetta borderline con grande classe.

La ritmica ossessiva viene addolcita da archi e sax, i tintinnii nervosi vengono mitigati da contrabbassi dolci; il loro suono è uno scontro di sonorità diverse, che producono una via dia mezzo che può piacere veramente a tutti, grazie al suo continuo saliscendi. Ci proiettano da subito in ambientazione da cera una volta in america con "Sports, Not Heavy Crime", per poi riportarci nel terzo millennio con il beat di "Funny Bones & Lazy Legs", che potrebbe far pensare al miglior batterista jazz in jam session con un violinista dopo un tavor, "Behind The Heghtball" è la perfetta mescola fra campioni chill-out con la fusion più rilassata, "Single Stroke Ruff" è la giusta traccia per bere un the in compagnia di uno spliff, mentre "Treat Me Man I Need The Reputation" l'ideale per sfogarne l'effetto provocato, e così via per tutto il cd. Insomma dopo averti fatto sprofondare in poltrona ti fanno rialzare per spostare il tavolino e trasformare il salotto in Jazzy Club.

La prova di tutto ciò è che i loro pezzi si possono trovare in compilation Lounge, Chill Out, Jazz Contemporaneo, Drum & Bass, Elettronica e logicamente Downtempo; è piaciuto a mio padre jazzofilo consumato come ad un mio amico raveomane, ed anche se il primo lo ascolta quando vuole qualcosa di movimentato, e l'altro tutto il contrario, è pur sempre un gran risultato, credo.

A fine 2003 hanno dato alla luce un altro (capo?)lavoro di cui ancora non ho sentito nulla (anche perchè l'ho saputo da poco), ma dopo averlo ordinato con lunghi tempi di attesa, ho rimesso questo in playlist, e risplende ancora come due anni fa, ottimo in queste giornate di freddo come sottofondo di chiacchierate jamaicane di fronte al camino acceso.

In poche parole lo definirei un geniale rivisitazione con mezzi moderni di suoni che hanno fatto la storia.

[Ndr: nel sito (molto ben curato) si può ascoltare tutta la discografia in streaming, compreso l'ultimo lavoro]

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