[...] For me this band hit its peak with its second album Yeti but "Tanz Der Lemminge", originally released as a double vinyl set in 1971, is also a worthy record especially if your taste extends more to snappy little melodies, the odd bit of spaced-out eccentricity and more experimental atmospheric activity, and away from extended guitars-n-drums improvised freak-outs.[...]

Jennifer Hor, TSP ( The Sound Projector ), "Krautrock Kompendium"

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[...] Quintessenza delle visioni, simboli sciolti in laghi di suoni, fragore della vita, gnomi cosmici e profumi di culture colte in un'effervescente simbiosi di caratteri e significati. [...]*    

"Tanz Der Lemminge" (1971), terza ed ultima parte di un "trittico" (con "Phallus Dei" e "Yeti") ineguagliabile, sorgente inesauribile di idee ed innovazioni, contaminazioni, pietra miliare del rock tutto.

Abbandonati i fasti prettamente "folk" degli album precedenti, gli Amon Düül II polarizzano la loro attenzione su un poliedrico sound dagli umori "violentemente" elettronici, spaziali, siderali senza però mai abbandonare del tutto la loro peculiare matrice etnica. ( indicativo in tal senso l'ampio utilizzo di percussioni, bongoes, sitar e violino ).

"Tanz Der Lemminge", simbolo della palingenesi artistica e compositiva degli Amon Düül II.

L'impasto sonoro è devastante, orgiastico, estatico, caratterizzato da una massiccia psichedelia, brani notevolmente dilatati ( addirittura tre suite ), improvvisazione, granitici riffs di chitarra elettrica ( à là Ash Ra Tempel ) in continuo dialogo con percussioni incalzanti e dal retrogusto decisamente esotico. La sperimentazione sonora ( e soprattutto percussiva ), qui, raggiunge livelli parossistici; di grande fascino anche la connotazione prettamente progressive ( repentini cambi di tempo, stacchi, frammentazioni, lunghe composizioni, tastiere ubiquitarie ) che rende l'opera ancor più policroma e variegata, mai banale o pedissequa rispetto ai due album precedenti.

"Chamsin Soundtrack (The Marilyn Monroe Memorial Church)", "gravida" di sperimentalismi sonori, umori "acido-lisergici" oltre che di impetuosi slanci chitarristici e belluini vocalizzi apparentemente privi di senso, è il fulgido "prototipo" della suddetta evoluzione sonora degli Amon Düül II e rimane una delle migliori composizioni all'interno dell'album stesso.

Ma "Tanz der Lemminge" riserva ben altre sorprese.

Delicate atmosfere dal sapore bucolico, sapientemente ornate dal suono caldo, avvolgente di bongoes, tamburelli e chitarra acustica ("Syntelman's March of the Roaring Seventies") si infrangono, spumeggianti flutti su consumati ed aguzzi scogli, contro vigorose composizioni elettro-acustiche ( con chitarra elettrica abbondantemente "effettata" ) impreziosite da inebrianti, sinuosi fraseggi violinistici o "speziati" interventi di sitar ("Restless Skylight-Transistor-Child/Landing").

Più brevi, ma non per questo prive di attrattiva, le ultime due composizioni ("Chewing Gum Telegram "e "Stumbling Over Melted Moonlight") anch'esse pervase da grande tensione strumentale, tetri "tappeti" d'organo e richiami più o meno velati al folk caratteristico della band (struggente in tal senso il perfetto intreccio tra violino, flauto e percussioni in "Stumbling Over Melted Moonlight ").

"Tanz der Lemminge", Amon Düül II, correva l'anno 1971.

Capolavoro.

 

[...] Non il pubblico del rock ma le cuffie stereofoniche di un solitario fumatore di marijuana.*

*: Entrambe le citazioni da A. Aprile/L. Majer ("La musica rock-progressiva europea").

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