L'uscita di questo disco, dal nome intrigante e dalla copertina provocatoria ha suscitato opinioni molto contrastanti tra loro: c'è chi, come la critica inglese lo ha definito  quasi il nuovo capolavoro del millennio, i Monkeys coloro che salveranno il rock'n'roll, chi invece li ha denigrati come un gruppetto puramente commerciale e senza nessun valore (la stessa cosa più o meno già successa agli Strokes)

Non riesco proprio a capire nessuna delle 2 versioni: si tratta questo, di un disco sì, assolutamente godibile, ma non certo un capolavoro né niente di simile, un'album per la verità, poco al di sopra del mediocre.

Un disco insomma, da ascoltare quando non ci si vuole lanciare in ascolti troppo impegnativi (meglio avere qualcosa da fare mentre lo si sente) senza che si ricada troppo sul commerciale.

Le tracce? Sono tutte piuttosto simili, le uniche che si discostano un po' dalle altre sono l'acustica "Riot Van", "When The Sun Goes Down" e la lunga "A Certain Romance", queste ultime 2 le migliori del disco.

Il resto è un garage rock/punk piuttosto orecchiabile, tra le altre segnalo "The View From The Afternoon", "I Bet You Look Good On The Dancefloor", "Dancing Shoes".

Non mancano canzoni puramente riempitive come "Red Light Indicates The Doors Are Secured" oppure quella canzone dal nome talmente lungo che non lo sto a scrivere (potrebbero fare nomi più corti o no?)

Nel complesso ho già detto tutto, proverò ad ascoltare il loro secondo disco, ciao!

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