Sperduta nella Contea di Imperial (California), habitat fra i più secchi degli Stati Uniti, Calexico è conosciuta soprattutto per aver prestato il proprio nome alla coppia Joey Burns/John Convertino. Gemellata con Mexical (Messico), per ovvi motivi "anagrafici", è senza ombra di dubbio la primaria fonte d'ispirazione per l'ex-sezione ritmica dei Giant Sand.

Alternative Country dilatato e sabbioso, miscelato sapientemente ad un Tex-Mex cinematografico fanno da colonna sonora ad immagini che sono sì stereotipate, ma persuasive a tal punto da farci scordare che cactus, coyotes e rocce arenarie fiammeggianti sono l'equivalente dei nostri pizza-spaghetti-cappuccino...

Non casualmente poco fa ho fatto riferimento alle colonne sonore; è difatti la "morriconiana" "Gypsy's Curse", "la luce bianca" di questo "The Black Light" ad introdurci in questa fiesta lisergica.

I pochi interventi vocali di Burns, centellinati e dosati al meglio, come nella felpata titletrack, non fanno rimpiangere l'assenza quasi totale di una vera e propria linea guida. Non ci sono ritornelli da canticchiare, ma straordinarie atmosfere di cui godere.

Così, in un rapido susseguirsi di concisi pezzi strumentali, come la struggente "Where Water Flows", la festaiola "Sideshow" e la superflua "Sprawl", fanno la parte del leone (o in questo contesto del puma...) brani-CAPOLAVORO come "Missing" e "Bloodflow".

Entrambe rarefatte, dimesse e davvero meravigliose.
Delicata e sognante la prima, in un tripudio di steel guitars e pianoforte.
Si fa strada in punta di piedi la seconda, in un crescendo che mette i brividi per intensità.

"Her eyes are closed now that final breath is near
She lets go of my hand and I fall into a see of tears"

Non passano di certo inosservati la tesa "Chach" ed il valzer da Luna Park zigano di "Old Man Waltz".
Le trombe, la marimba e le pedal steel della conclusiva e vagamente allucinogena "Frontera", sono l'ideale compendio di un disco che non stanca davvero mai.

Che venga utilizzato come "carta da parati musicale" o degnato di un attento ascolto, questo "The Black Light" non deluderà nessuno.
Parola mia.

Elenco tracce testi e samples

01   Gypsy's Curse (04:18)

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(Instrumental)

02   Fake Fur (02:36)

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[ INSTRUMENTAL ]

03   The Ride, Part II (03:09)

Beneath the neon hub of downtown
The local hotel ghosts blow back around
Descend on those drugstore cowboy nights
Cling to the bar, then disappear from sight
Back to the daily regime
Where the late night graveyard shift dampens your dreams
Bitten by the desire and the spell
That leaves you stranded out
On the other side of town

04   Where Water Flows (01:57)

[ INSTRUMENTAL ]

05   The Black Light (03:20)

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06   Sideshow (02:02)

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07   Chach (03:33)

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08   Missing (06:01)

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09   Minas de cobre (For Better Metal) (03:09)

10   Over Your Shoulder (04:10)

[ INSTRUMENTAL ]

11   Vinegaroon (01:06)

[ INSTRUMENTAL ]

12   Trigger (02:34)

Walking south along the river
never had he found that twist of pleasure
remembering times when they were younger
setting the town on fire

and watching as his fellow friends
fell apart in the wake
claiming it was all just a mistake
when his finger pulled the trigger

and he shot everyone
it was all just a mistake
when he shot everyone

nothing will stand in the way
when hunger hasn't eaten for days
scrounges around where ends meet
and disappears into the fray

he hopes for awhile he'll reconcile
the pain that never dies
the ghosts of his family constantly
gnawing at his insides

he pulls out a worn photo
and an old handmade gun
wishes it was he who was frying
when he set the whole town on fire

he walks off crying
he shot everyone

13   Sprawl (01:27)

[ INSTRUMENTAL ]

14   Stray (02:54)

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It rained the whole day he spent at his lover's grave
Said his goodbyes to her family and friends
Packed his things in a rusted car
And rode off in the rain
Came upon a church in ruin
With an old man dwelling within
Who said, "watch where you stray my friend.."

Old man spoke of meanings lost and without name
Never shifting from their worn and weathered place
What was found in the endless search
For truth behind the tale
Beneath the ash and ember lies only one story to tell
"Watch where you stray my friend.."

There's a flower that grows in a cave
So lovely to see but need to be saved
Its' beautiful blossom will wither and die
If ever this flower leave the darkness for daylight.

15   Old Man Waltz (02:30)

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16   Bloodflow (05:10)

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17   Frontera (04:21)

[ INSTRUMENTAL ]


  • CosmicJocker
    3 ott 17
    Recensione: Opera:
    Disco splendido..
  • ALFAMA
    3 ott 17
    Recensione: Opera:
    Brutta copertina,bel disco,tu bravo
    • Angeldust82
      3 ott 17
      Purtroppo le copertine dei Calexico lasciano sempre a desiderare :)
      Grazie per i complimenti :)
  • Stanlio
    3 ott 17
    Recensione: Opera:
    oltretutto ottimo link
  • heartshapedbox
    3 ott 17
    Recensione: Opera:
    Adoro.
  • Almotasim
    3 ott 17
    Recensione: Opera:
    Ottimo racconto di un disco che racchiude come pochi il suono (e il sapore) della polvere, della sabbia, del deserto. Bravo Angeldust.
  • Johnny b.
    3 ott 17
    Recensione: Opera:
    Album di una perfezione assoluta. Peccato a non essere stato usato come colonna sonora di qualche buon film tanto da avere il giusto riconoscimento di pubblico e non solo di critica. I pezzi cantati su tutti Bloodflow sono straordinari tanto classici quanto moderni quelli strumentali ancor di più. Bravo bella recensione.
    • Angeldust82
      3 ott 17
      D'accordo su tutto e... grazie. :)
    • brx
      11 ott 17
      sarebbe stata la colonna sonora ideale di Breaking Bad :)
  • aleradio
    3 ott 17
    Recensione: Opera:
    Sottoscrivo, bella
  • hjhhjij
    4 ott 17
    Recensione: Opera:
    Grande band i Calexico. Grande band.
  • Mr Funk
    4 ott 17
    Recensione: Opera:
    Questo è un album da 5 stelle, pochi cazzi.
    • Angeldust82
      4 ott 17
      Ci poteva stare anche una stella in più. ;)
  • odradek
    4 ott 17
    Recensione: Opera:
    Ho notato il tuo arrivo (passo saltuariamente) e la prolifica vena recensoria. Belle pagine, senza dubbio, su dischi in qualche misura "paradigmatici". Però... tutti dischi già recensiti, a volte più che degnamente. E' un problema che affrontammo già oltre 10 anni fa: arrivavi in DeB, magari avresti scritto di questo o quel disco, ma erano già presenti pagine, alcune pure valide e così optavi per altro. Nel corso degli anni si sono stratificate, e certi dischi, ovviamente, ne hanno più d'una. Qualcosa di recente, magari non recensito? Così, tanto per gradire. Voglio dire: un giovanotto che ha questi gusti, che apprezza certi dischi, cosa ritiene interessante oggi, della produzione attuale?
    • odradek
      4 ott 17
      p.s. Curioso: non ho votato il disco, ma il DeB si è ricordato del voto che diedi nel 2005 nella recensione di UcCaBaRuCcA e l'ha riproposto. La spietata memoria della DeMacchina...
    • Angeldust82
      4 ott 17
      Ci proverò ;)

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Di  Jam

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 I Calexico sono l’Arizona, sono il deserto di frontiera, la solitudine e la luminosità di quegli spazi vuoti.


Di  UcCaBaRuCcA

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 È un viaggio in America. Non quella America, l’altra America. Quella dei paesini persi nel mezzo dei deserti aridi.

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