Dopo aver osannato i Super Furry Animals e i Blur... voglio esaltare un gruppo di leva più recente: i Coldplay. Il loro ultimo album, "Viva La Vida or Death and All His Friends" è un capolavoro, un caposaldo della musica rock degli anni '00.

Uscito il 13 giugno 2008, dopo due anni in studio di registrazione, dopo una travagliatissima scelta dei pezzi per la (striminzita) scaletta e un sacco di voci di corridoio (alcune delle quali sostenevano che le canzoni suonavano come i Radiohead). Certo questo è il loro "Ok Computer", la musica da loro prodotta precedentemente fa un passo avanti, si evolve: "basta con la struttura strofa-bridge-ritornello-finale" è stato il motto della band in studio, spinta da Brian Eno a modificare il loro modo di comporre, diventato ormai prevedibile, e a tentare di allontanarsi dal passato, dalla fase del gruppo denominata da Will Champion "Oldplay".

Fatte queste premesse, veniamo al disco: i suoni, come anticipato, sono completamente diversi, il gruppo fa uso di strumenti spesso non ortodossi e riunisce più brani in una sola canzone. Il brano di apertura, "Life In Technicolor" è uno strumentale (poi ripubblicato a novembre in un EP con la voce di Chris Martin e reso singolo il 2 febbraio- giorno del mio birthday) dove uno strumento orientale, probabilmente un sitar, domina gli altri strumenti. L'accordo finale si collega alla seconda traccia, "Cemeteries Of London", è un folk-flamenco-rock in cui i battiti di mani, uniti ai cori alla Arcade Fire creano un'atmosfera cupa ma allo stesso tempo trionfale. Segue "Lost!", un brano con una base simil-hip hop e con il caldo suono di un Hammond che accompagna il testo di Martin. Non so perché, ma questo brano mi ricorda tanto "Give Peace a Chance" di Lennon quanto "One" degli U2... in comune hanno poco... comunque, la band ha dichiarato che per scrivere l'album hanno ascoltato molto anche i Blur, e in particolare questa canzone è ispirata a "Sing", brano della mia band preferita risalente al 1991.

La quarta traccia, "42", è una delle punte del disco: basti dire che i Coldplay l'hanno scritta ispirandosi a capolavori magistrali come "Paranoid Android" dei Radiohead e "Bohemian Rhapsody" dei Queen. Non è complicata come i due brani appena citati, ma unisce tre melodie diverse in una: inizia come una ballata al piano piuttosto triste, per poi evolversi in uno strumentale piuttosto heavy per la band (che l'ha scritto pensando ai Tinariwen e ai Rammstein) e si chiude con cori super-trionfali dove si sente molto l'eco degli Arcade Fire (ancora????).

Ecco poi arrivare una novità: due brani in uno, "Lovers In Japan/Reign Of Love", uniti per permettere agli utenti di Itunes di pagare 1 e avere 2... simpatico, no? Il primo è stato estratto singolo, è infatti molto radio-friendly: una base piuttosto disco regge un pianoforte vivace per un brano che mi ricorda molto ancora gli U2, la seconda è un brano atipico, una ballata al piano dal sapore antico, improvvisata dalla band per 20 minuti e qui ridotta a meno di tre...

Andando avanti, l'album è un susseguirsi di altre perle: "Violet Hill", primo singolo, è un atipico ska-blues-britpop, "Viva La Vida" non ha bisogno di essere descritta con tutto il successo che ha avuto (è diventato il singolo di maggior successo della band, smerciando 9 milioni di copie e scalzando Clocks); "Strawberry Swing", papabile prossimo singolo per il quale la band ha appena girato il video, è un afro-pop positivo, calmo, rilassante, con un violoncello che sostiene tutto il pezzo, suonando sempre il La Bemolle. La seconda doppia traccia, "Yes/Chinese Sleep Chant" inizia con il brano più dark del disco, dove Martin canta note basse come in nessuna canzone precedente del gruppo e dove violini e tabla contribuiscono a ricordare l'oriente. Il secondo è un brano alla Radiohead, dove la voce è rarefatta, sopraffatta dagli strumenti... si potrebbe definire un brano shoegaze. Chiude il tutto "Death And All His Friends", un brano in cui la band prova tempi diversi (in alcune parti le battute sono di 7/8) e dove la struttura è piuttosto composita, un po' sullo stile di "42". Qualche secondo e parte la ghost-track "The Escapist", uno stridente brano presente anche prima di "Life In Technicolor" estremamente rilassante, che definirei dream rock, sullo stile dei Sigur Ròs.

L'album, come ho già detto è stato seguito a Novembre da un EP intitolato Prospekt's March, che comprendeva brani scartati e revisioni di quelli contenuti in questo stupendo cd.

Un appunto, però: della tanto citata "Famous Old Painters" durante le registrazioni dell'album e indicata come brano sensazionale che sarebbe stato la punta di "Viva La Vida" insieme a "Glass Of Water", non si sa più nulla: mentre la seconda è stata pubblicata nell'EP ed è un papabilissimo singolo (così c'è scritto nelle note di copertina), Famous non è apparsa in nessuna release... che non sia riutilizzata per il prossimo progetto? Anche di questo voglio parlare...

Secondo le ultime dichiarazioni dei Coldplay, il prossimo album, previsto per il 2010, proseguirà il cammino di sperimentazione intrapreso con "Viva La Vida". In particolare, i vari componenti hanno detto di provare ritmi inediti (come il 5/4 e il 7/4) e anche generi nuovi: il batterista dice che si sta specializzando a suonare più velocemente, che il gruppo si sta ispirando al jazz, al nu rave, alla musica araba... vedremo! Io aspetto con ansia... ma il gruppo ha già negato di riuscire a pubblicare una release entro la fine dell'anno, come avevano progettato di fare, perché vogliono sperimentare a manetta... speriamo nel prossimo anno!!!

Quante stelline dare? 5 non bastano... questo è il classico album leggenda per il quale ci vorrebbe qualcosa di più: 5 stelline d'oro almeno... vabbè penso che il gruppo di 5 si accontenti!

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