Da bambino, sessant’anni prima di diventare Barney Panofsky, Mordecai Richler aveva l’assoluto divieto di accendere o spegnere la luce, rispondere al telefono o ascoltare la radio di sabato.
Nei giorni che precedevano Yom Kippur era costretto a farsi roteare un pollo sopra la testa per scaricare sul terrorizzato animale i peccati dell’anno trascorso.
A tredici anni, diventato ormai un apikoros, un miscredente, si convertì alla fede laica, socialista e sionista di Habonim, i Costruttori, ansiosi di approdare quanto prima in Palestina e fondare uno Stato ebraico.
Alla fine, Richler non emigrerà nella Terra Promessa. La visiterà due volte, nel 1962 e nel 1992... (da Adelphi)
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