Vladimir Nabokov -Lolita
... tale è l’abitudine alla sciocca regola secondo cui ciò che fa chiasso è inevitabilmente sprovvisto di una durevole qualità letteraria, tanta era allora l’ignoranza dell’opera di Nabokov che solo pochi capirono quel che oggi è un’evidenza dinanzi agli occhi di tutti: Lolita è non solo un meraviglioso romanzo, ma uno dei grandi testi della passione che attraversano la nostra storia... (cit. Adelphi) di più
Vladimir Nabokov -Intransigenze
Nabokov aborriva le interviste. Eppure, soprattutto quando diventò una celebrità, dovette subirne alcune.
Ma il lavoro di quei malcapitati giornalisti si trasformava in puro pretesto per una strepitosa reinvenzione con cui egli si proponeva innanzitutto di cancellare «ogni traccia di spontaneità, ogni parvenza di effettiva conversazione». (da Adelphi) di più
Vladimir Nabokov -Re, donna, fante
Nabokov seziona e riassume tre figure e tre gradi della coscienza, tre stadi della percezione di sé e degli altri: dal malessere profondo e ottundente alla gretta volgarità con il suo lessico primitivo, fino a un intreccio più sottile di aspettative e delusioni. (da Adelphi) di più
Vladimir Nabokov -Pnin
Nella carrozza semideserta di un treno che corre attraverso la campagna siede un uomo dalla grande testa calva, forte di torace e con un paio di gambette sottili su cui ricadono i calzini allentati di lana scarlatta a losanghe lilla.
Il passeggero solitario altri non è che il professor Timofej Pavlovic Pnin, esule negli Stati Uniti e titolare di un corso di lingua russa all’Università di Waindell, in viaggio per recarsi a tenere una conferenza presso il circolo femminile di un’altra località della sterminata provincia americana. (da Adelphi) di più
Vladimir Nabokov -La difesa di Lužin
La difesa di Lužin, primo capolavoro di Nabokov, è la storia di un conflitto insanabile tra genio e normalità, volontà e predestinazione, ragionevole esistere quotidiano e leggi del Fato, geloso delle prerogative che gli competono.
Ed è anche – lo rivela già il titolo, che allude a un’immaginaria mossa inventata dal protagonista – una storia di scacchi.
(da Adelphi) di più
Álvaro Mutis -Ilona arriva con la pioggia
Quando Maqroll inizia il racconto è ormai alla fine del viaggio.
La nave che lo porta a Panama viene sequestrata dalle banche creditrici e lui, obbligato ad abbandonare i riti e le cerimonie del mare, diviene un relitto sulla terraferma, incapace di orientarsi fra le insidie di una cattiva libertà. (cit. Einaudi) di più
Álvaro Mutis -La Neve dell'ammiraglio
La selva, la barca, il fiume, le misteriose segherie che, come un'improbabile promessa di ricchezza, stanno alla fine di questo viaggio, sono presenze opache sulle quali viene evocato, fra il delirio e il ricordo, qualcosa che sembra oggi essersi perduto: l'avventura, le diverse sfumature degli affetti, il corpo della donna amata. (da Einaudi)) di più
Álvaro Mutis -Abdul Bashur, sognatore di navi
Nei vari episodi di questo romanzo può finalmente dare libero sfogo alle proprie passioni e ai propri estri: la fantasia, l'intraprendenza, il coraggio, il gusto per la provocazione, l'astuzia, la sensualità... (cit Einaudi) di più
Álvaro Mutis -La casa di Araucaíma
«Di tutti gli azzardi letterari,» disse una notte Gabriel García Márquez al suo amico Mutis «l’unico davvero irrealizzabile mi sembra quello di scrivere una storia gotica ambientata ai Caraibi». Per tutta risposta Mutis scommise il contrario. (da Adelphi) di più
Álvaro Mutis -L’ultimo scalo del Tramp Steamer
Si chiamano Tramp Steamer certi carghi «di scarso tonnellaggio, non appartenenti alle grandi compagnie di navigazione, che viaggiano di porto in porto cercando carichi occasionali da trasportare dove che sia».
Uno di questi Tramp Steamers, una sorta di vascello fantasma, l’immagine stessa dell’avventura solitaria, seguiremo affascinati nelle pagine di questo romanzo, dall’aria ghiacciata del Baltico dove ci appare per la prima volta, come un’allucinazione, sino a scali perduti del Sud America. (da Adelphi) di più
Soma Morgenstern -Fuga e fine di Joseph Roth
Vediamo evocate l’infanzia e l’adolescenza di Roth, i suoi amori e le frequentazioni femminili, le discussioni al caffè con Stefan Zweig, Kesten, Musil, l’apprendistato da alcolista, l’idiosincrasia per psichiatri e psicologi, gli anni parigini dissoluti e distruttivi, l’irrompere del delirio e delle sconnessioni mentali.
(cit. Adelphi) di più
Herman Melville -Moby Dick
Moby Dick non è soltanto il mirabile romanzo che tutti sanno: è un libro totale, dove la Balena («the Whale») sta appunto per il tutto («the Whole»). (cit. Adelphi) di più
Patrick McGrath -Follia
«Le storie d’amore contraddistinte da ossessione sessuale sono un mio interesse professionale ormai da molti anni».
Inghilterra, 1959.
Dall’interno di un tetro manicomio criminale vittoriano uno psichiatra comincia a esporre, con apparente distacco, il caso clinico più perturbante che abbia incontrato nella sua carriera – la passione letale fra Stella Raphael, moglie di un altro psichiatra dell’ospedale, e Edgar Stark, un artista detenuto per un uxoricidio particolarmente efferato. (da Adelphi) di più
Patrick McGrath -Il morbo di Haggard
Londra, 1940. Mentre nel cielo incrociano gli Spitfire e i Messerschmitt di Göring, il dottor Haggard riceve la visita di James Vaughan, un giovane aviatore che gli si presenta con una frase letale: «Penso che lei abbia conosciuto mia madre».
Strappato di colpo alle sue fiale di morfina e al culto feticistico di una donna perduta per sempre, Haggard intraprende una lunga, tormentosa confessione, raccontando per la prima volta la vicenda che tre anni prima ha distrutto la sua vita.
(da Adelphi) di più
Patrick McGrath -Grottesco
Sir Hugo Coal non è mai stato un filantropo.
Anche quando non vegetava su una sedia a rotelle, aveva la tendenza a considerare gli esseri umani – le loro azioni, i loro moventi – meno comprensibili e meno eleganti dell’enorme scheletro di sauro che andava pazientemente ricostruendo. (da Adelphi) di più
Frank McCourt -Le ceneri di Angela
- La storia di «un’infanzia infelice irlandese», il che «è peggio di un’infanzia infelice qualunque, e un’infanzia infelice irlandese e cattolica è peggio ancora».
- crea con le sue parole, con il suo ritmo, un prodigio di comicità e vitalità contagiose, dove tutte le atrocità, pur senza perdere nulla della loro spesso lugubre asprezza, diventano episodi e apparizioni di un viaggio battuto dal vento verso una terra promessa... (da Adelphi) di più
Frank McCourt -Che paese, l’America
Vista dal parapetto di un bastimento, l’America era sembrata al giovane McCourt l’immagine stessa del riscatto da quell’«infanzia infelice, irlandese e cattolica» che nelle Ceneri di Angela ci era stata raccontata come il più atroce, oltreché il più ilare, dei mondi possibili.
Qui la scena, diversa e più tumultuosa, è invece quella di New York nel secondo dopoguerra.
Una New York proletaria, dove fra case di mattoni rossi, pub di emigrati irlandesi e banchine ingombre di merci, con la quinta lontana e irraggiungibile di Manhattan, Frankie si trova a percorrere, passo dopo passo, un faticosissimo apprendistato. (da Adelphi) di più
Paolo Maurensig -La variante di Lüneburg
Risalendo indietro, mossa per mossa, troveremo due maestri del gioco, opposti in tutto, e animati da un odio inesauribile, che attraversano gli anni e i cataclismi politici pensando soprattutto ad affilare le proprie armi per sopraffarsi.
Che uno dei due sia ebreo e l’altro sia stato un ufficiale nazista è solo uno dei vari corollari del teorema. (da Adelphi) di più
Groucho Marx -Groucho e io
- un’autobiografia di Groucho...
- fin dall’inizio, fin dalla scelta del nome (Julius Henry Marx), destinato a conquistare le simpatie di uno zio il cui patrimonio, ahimè, «risultò consistere in una palla da biliardo numero nove (rubata), una scatola di pasticche per il fegato...
-Cinquant’anni di epopea americana ci passano davanti attraverso lo sguardo ilare di Groucho: la giovinezza dei cinque fratelli trascorsa a Yorkville, nell’East Side di Manhattan, col padre sarto («Che papà fosse un sarto, era un’idea condivisa soltanto da lui»)
- usciremo da questo libro storditi e felici come dopo aver visto uno dei migliori film di Groucho... (da Adelphi) di più
Sándor Márai -Le braci
Dopo quarantun anni, due uomini, che da giovani sono stati inseparabili (una di quelle amicizie maschili non meno intense del rapporto fra due gemelli monozigoti), tornano a incontrarsi in un castello ai piedi dei Carpazi.
Uno ha passato quei decenni in Estremo Oriente, l’altro non si è mosso dalla sua proprietà.
Ma entrambi hanno vissuto in attesa di quel momento.
Null’altro contava, per loro. Perché?
Perché condividono un segreto che possiede una forza singolare: «una forza che brucia il tessuto della vita come una radiazione maligna, ma al tempo stesso dà calore alla vita e la mantiene in tensione».
Tutto converge verso un «duello senza spade» – e ben più crudele. (da Adelphi) di più