A 2 anni di distanza da Octavarium, tornano i Dream Theater con un lavoro che colpisce nel segno. Il suondè duro come non mai, ma presenta anche sfaccettature "morbide" e rilassate che ricordano da vicino il tanto celebrato Scenes From A Memory. Passerò ad un breve commento track by track
 
"In the presence of enemy part I" parte subito a mille, con  una parte  strumentale che i nostri amano mettere dopo che il pezzo si è già sviluppato, quindi nella parte centrale. Il pezzo è gradevole e troverà la sua seconda metà a fine album. "Forsaken" è il pezzo più breve dell'album e quello più diretto. Fa subito presa nell'ascoltatore. Il ritornello si stampa subito in mente. Ottimo Labrie. Il primo singolo "Costant motion" è un pezzo aggressivoche nel cantato della strofa ricorda forse troppo Blackened dei Metallica. Coinvolgente il chorus con Portnoy protagonista "The dark eternal night" è il mio pezzo preferito dell'album. Un riff tagliente e pesante che lascia subito ben sperare. La strofa vede cantare all'unisono Labrie e Portnoy (che canta quasi quanto Labrie in questo disco) con una linea vocale molto aggressiva ed un effetto cupo che ben si allinea al riff. Nella seconda parte i nostri si lasciano andare in gradevoli virtuosismi che ben conosciamo. "Repetance" è l'ennesimo capitolo sull'alcolismo firmato Portnoy, ormai onnipresenti in tutti gli album. A mio avviso questo capitolo è il migliore. La prima parte affidata ancora una volta alla voce di Portnoy e poi a quella splendida di Labrie. L'assolo di Petrucci è da brividi e ricorda come atmosfera quello di "The spirit carries on". Da notare anche i numerosi ospiti che hanno prestato la voce per recitare alcuni versi. "Prophets of war" ricorda ancora da vicino i Muse, ma questo capitolo è decisamente migliore rispetto a quello presente su Octavarium. Pezzo coinvolgente. I cori a metà brano sono d qualche decina di fan, fatti  entrare in sala per l'occasione. "The ministry of lost soul" è un pezzo di atmosfera classico alla Dream Theater, ottimamente sviluppato, con un ottimo ritornello ma forse un po' prolisso nel finale. "In the presence of enemy part II" segue degnamente la prima parte. Stupenda la  parte veloce verso la metà del pezzo con uno strordinario riff di chitarra con la premiata coppia Petrucci & Portnoy ai cori.
 
In conclusione quest'album è a mio parere uno dei migliori di tutta la discografia dei Dream Theater (ovviamente dopo i capolavori Scenes From A  Memory, Images & Words e Awake). La regia è sempre più affidata a Portnoy, che, oltre a eseguire e comporre, è sempre più presente (stavolta con ottimi risultati), dietro il microfono. Ottime le prove anche dei altri singoli componenti. Se dovessi proprio trovare un difetto, sarebbe quello che alcuni pezzi  potevano essere accorciati di un paio di minuti almeno. Ma non mi sento di cercare il pelo nell'uovo. Quindi non posso fare altro che consigliare vivamente quest'album, anzi consiglio la versione speciale con un bellissimo documetario dvd che spiega ogni minimo dettaglio sulla registrazione con in più alcuni intermezzi divertenti (in lingua inglese, senza sottotitoli, purtroppo).

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