Voto:
Luciano Violante e' sato invitato in RAI a commemorare GIovanni Falcone. Krillix ricorda come VIolante fu tra i detrattori ed i claunniatori di Falcone, quando questi era in vita, salvo impiegare il cadavere del proprio nemico come gradino per la propria carriera politica. D'altronde, non si trattadi una novita': Luciano Violante si era gia' costruito una carriera sulla persecuzione a sfondo politico, incarcerando ingiustamente Edgardo Sogno con l'accusa di preparare un golpe neofascista. Sogno, medaglia d'oro al valor militare nella Resistenza antifascista, venne successivamente scarcerato ed assolto; la sua carriera politica venne tutavia stroncata, indebolendo il fronte antivcomunista e sviando l'attenzione dellì'opinoine pubblica dai veri rischi per la democrazia, provenienti da SInistra. Questo episodio lancio' la carriera del magistrato Luciano Violante che, venne immediatamente premiato dai propri padroni nel PCI, per tutta questa lodevole attivita', con un seggio in Parlamento a partire dal 1979. I media hanno creato l'immagine del rigoroso, giacobino Violante. Ricordiamoci che si tratta di una immagine; la realta' e' che Violante non ha difeso, da magistrato, la democrazia italiana, ma ha cercato di impiegare la magistratura come arma per conseguire scopi totalitari.
Voto:
QUANDO era in vita Falcone non poteva contare su molti amici all'interno della sinistra al contrario di quanti oggi cercano di negarlo. Uno dei suoi avversari era il capogruppo dei Ds alla Camera, Luciano Violante. A svelarcelo è l'avvocato Enzo Fragalà di An. Il deputato ricorda la guerra che la sinistra lanciò contro il magistrato: «Falcone fu soprattutto
inviso ed osteggiato dalle correnti di sinistra della magistratura - dice -, da quella Magistratura democratica che, assieme ai laici del Pci votò contro di lui per la nomina a procuratore nazionale antimafia preferendogli la candidatura di Agostino Cordova». Ma c'è di più per Fragalà: «Anche Violante - dice - fu regista di questa operazione contro Falcone. Le
correnti di sinistra della magistratura arrivarono a delegittimare completamente Falcone quando gli impedirono di essere eletto al Csm preferendogli un oscuro pretore di Roma». Non amava Falcone anche Elena Paciotti, oggi parlamentare europea dei Ds. Infatti, Magistratura
Democratica e la Paciotti ostacolarono Falcone in diverse occasioni. Nel gennaio del 1988, quando il Csm doveva scegliere il nuovo capo dell'ufficio istruzione del Tribunale
di Palermo, un incarico delicatissimo. Invece di Falcone, la Paciotti e Md premiarono Antonino Meli perché più anziano. Il duello con Md si ripropone... etc etc.
Voto:
«Dopo che Leoluca Orlando accusò i magistrati di Palermo, Falcone in prima fila, di tenere chiuse nei loro cassetti le prove dei delitti politici, incontrai Falcone nei giardini del Quirinale, alla Festa della Repubblica. Ci conoscevamo già, per i miei frequenti viaggi in Sicilia come vicepresidente della Commissione antimafia. Gli domandai perché non cercasse di mettere ordine nella questione delle accuse di Orlando, ascoltandolo come testimone. Giovanni Falcone mi rispose: “Se avrò un po’ di tempo, lo farò, perché Orlando sta parlando un po’ troppo a vuoto”. Poi le cose sono andate come si sa…»
Voto:
Sarebbe bene che tu ricordassi che Canale 5 è una TV commerciale e deve rispondere ad esigenze che tu non sai capire.
Voto:
Per un paio d'ore sono rimasto incollato alla TV. Per la precisione Saviano era già stato a Matrix.
Voto:
Buona recensione, anche la gran parte dei commenti sono giusti, il Kowalski del tram chiamato... e questo Kowalski. (non è certo un caso lo stesso nome) Ma i film di Eastwood che preferisco sono altri.
Voto:
La rece è buona, ma il film non è riuscito ad appassionarmi neanche un pò.
Voto:
Da: HugeDomains.com - Collettivamente.com is for sale (Collettivamente) "Poi ci fu l'attentato fallito a Falcone nella casa sul mare all'Addaura.Mi telefonó Leoluca Orlando e mi invitó a partecipare a una riunione straordinaria del Consiglio comunale di Palermo. Orlando fece un lungo discorso. Qualche tempo dopo,mi fece notare egli stesso che in quel discorso non aveva mai pronunciato la parola'mafiá.Io non capii bene cosa volesse dire.Ne riparlammo a Roma,quando lo incontrai nello studio del senatore Paolo Cabras,che era il vice presidente della Commissione parlamentare antimafia,quando parló di un attentato misterioso,non attribuibile solo e semplicisticamente alla mafia.La cosa fu chiarita successivamente da alcuni seguaci di Orlando,i quali sostennero che era stato lo stesso Falcone a organizzare il tutto,per farsi pubblicitá e per rafforzare la sua candidatira a procuratore aggiunto..."... Da: “Uno sparo in caserma”, la storia di Antonino Lombardo Il 4 marzo 1995 uno colpo d’arma da fuoco riecheggia nel cortile della caserma di Monreale. Proviene da un’auto e a sparare è stato un sottufficiale dei carabinieri, il maresciallo Antonino Lombardo, che mira contro di sé. A raccontare la vicenda è il libro Uno sparo in caserma. Il caso Lombardo di Daniela Pellicanò, che tira le fila di un suicidio, sembra. Il suicidio di un militare accusato poche settimane prima di essere in odor di mafia. Ma ad accusarlo non è una procura della repubblica, ma la televisione. Accade infatti che il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, e quello di Terrasini, Manlio Mele, parlino alle telecamere di Tempo Reale, la trasmissione allora condotta da Michele Santoro. In collegamento dal comune siciliano che sorge proprio di fianco all’aeroporto di Punta Raisi, i due primi cittadini siciliani fanno dichiarazioni che suonano come un’implicita imputazione: chiedono l’intervento del comandante generale dell’arma contro l’ex capo della stazione di Terrasini. Di cui però non fanno il nome, si limitano a indicarne mansione e periodo di attività. Non spiega, la coppia di sindaci, non aggiunge altro, si limita a dire ancora che in zona non tutti hanno fatto il proprio dovere.
Colpito e affondato. Senza contraddittorio. Senza verificare se a carico del maresciallo Lombardo ci fossero procedimenti in corso. Lui, il sottufficiale, viene a sapere dalla tv quanto sta accadendo: guarda per caso la trasmissione mentre sta uscendo a cena con la moglie. E se fino a quel momento sembrava non aver covato alcuna preoccupazione in merito al suo lavoro, a quel punto inizia a sentirsi mancare il terreno sotto i piedi. Per di più, dopo aver reagito e querelato Mele e Orlando per diffamazione, subisce quelli che deve vivere come avvertimenti, l’annuncio di azioni punitive: prima l’efferato omicidio di un suo informatore e poi l’annullamento del terzo viaggio americano, quello che dovrebbe riportare Gaetano Badalamenti in Italia.... etc. Quella trasmissione io la vidi.
Voto:
La condanna citata al 68, è in primo grado, per cui parlarne adesso non ha senso perchè ci sono altri 2 gradi di giudizio. TELESPALLABOB, non capisco perchè ritieni che la discussione sia degenerata, a me non pare... Leoluca Orlando ex sindaco di Palermo, già acerrimo nemico di Giovanni Falcone, nel 1995 in una delle trasmissioni di Santoro accusò il maresciallo dei CC Antonino Lombardo, artefice dell’arresto di Totò Riina, d’essere colluso con la mafia, causandone il suicidio qualche giorno dopo. E’ triste ed inquietante ma anche utile ricordare che Santoro in quella occasione impedì l’intervento in diretta del Generale di Corpo d’Armata dei Carabinieri che, resosi conto della gravità delle accuse, aveva chiesto alla Rai di poter intervenire. E’ anche bene ricordare, infine, che la presunta collusione del Maresciallo Lombardo con la mafia non è mai emersa in nessuna delle indagini successive. Di Pietro (e anche il PD) voleva Orlando come presidente della commissione di vigilanza RAI. Per quanto riguarda i tanti eroi che hai citato, morti per mano della mafia, come potrei non essere d'accordo? Hai ragione quando scrivi: La mafia strangola intere regioni, posti splendidi dove vivono persone splendide. Ciao, io la chiudo qui perchè conosco i meccanismi di DeBaser che portano a discussioni interminabili, che non m'interessa fare. PS. Sei di Livorno?
Voto:
LARROK io non ho sputato su niente. Ho citato un caso, punto. Non prenderti la briga di rispondermi, perchè questa stupida querelle la chiudo qui. Vorrei le risposte da TELESPALLABOB, riguardo Di Pietro (quello io lo sfascio) mentre era ancora magistrato e il maresciallo Lombardo. Saluti.
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