Voto:
ricambio i complimenti per il tuo interessamento a Fahey ma non devi prendere quel mio "sembra voler fare l'innovatore" come ironico perchè per me lui è GIA' innovatore e quindi non un bluesofilo di tipo tradizionale con questo disco del 1968, altro che 1984! E' vero che lui disprezzava i nostalgici hippies e quindi anche la New Age che sotto certi punti di vista può intendersi come revivalismo hippie. Lui si sentiva un agitatore free e perciò si accoppia a gente alternativa come o'Rourke, ma non è più QUEL Fahey degli anni sessanta, quello per me era strepitoso. Quello dei novanta( sempre per me, lo ripeto ancora una volta) non è più così strepitosamente lucido nella sua mistica visionarietà come in questo disco.
Voto:
beh, insisti ad abboffarci di link a culi nudi di sesso maschile e poi ti meravigli per la nomea?
Voto:
si kant... ma ti fermare a guardare il dito invece della luna, non credere che l'intenzione di Clint Eastwood nei suoi film sia quella di trasmettere valori come coraggio sacrificio e protezione paterna: i film di Clint vanno oltre queste robe che dette così sanno di muffa, i suoi film sono dannatamente attuali, sono spietati, sono polemici contro la società ipocritamente buonista e politically correct del cazzo di oggi. Ricordatevi che in Million Dollar Baby stacca la spina...
Voto:
..ma non c'è niente da stupirsi, questa dei milioni di visite ai dischi delle gnocche per cazzeggiare è una storia vecchia come la mucca di debaser, mi fa strano che l'abbia sottolineata proprio bartleboom, che non si scandalizza mai ;-)
Voto:
solo per aggiungere che il doppiaggio in italiano fa perdere il 50% della straordinaria interpretazione di Clint. Ascoltatelo con la sua vera voce che pare un sussurro roco provenire dal profondo dell'inferno
Voto:
grazie per gli interventi, ma ci terrei a dire che il Fahey "noioso" non è in questi solchi. Per me questo è il suo capolavoro, ben superiore perfino al famoso "America". La tensione che riesce a raggiungere in questo disco in cui suona con entusiasmo credo di non averla mai più ascoltata negli "anni recenti" di Fahey. Nemmeno nei dischi citati da PVC, dove è vero che sembra voler fare l'innovatore usando campionamenti, manipolazione dei nastri, il rumore. Ma è nel disco recensito che c'è il vero Fahey (almeno per me), non tanto negli ottimi "City of refugee" o "Womblife", dove termina con un pezzo come "Juana" dove sembra volere ricordare i vecchi tempi del fingerpicking, ma non è più quello il suo mondo. Secondo me negli anni novanta lui si è reso conto di stare a suonare in un mondo che non gli piace, e si vendica con titoli come quello citato da PVC, "Sulla morte e sbudellamento della New age", proprio per sbarazzarsi di quella sbrodaglia insopportabile stile Windham Hill Records fondata dal suo ammiratore Will Ackerman . E' finito il Fahey "magico", resta il Fahey represso, per usare il titolo della splendida antologia che uscì nel 1994, "Return of the Repressed". Mi scuso per la lunghezza, ma erano cose da dire ;-)
Voto:
sono decenni che Clint fa sempre lo stesso film,l'incontro tra il disilluso dalla cosiddetta "società dei valori" e il giovane che si affaccia in questa falsa società già con le stimmate del perdente. Mi vengono in mente "Un mondo perfetto" con l'amicizia tra il bandito in fuga e il bambino in ostaggio (padre-figlio) oppure "Million Dollar Baby" con il vecchio trainer e la ragazza pugile entrambi soli(padre-figlia). Ma anche un film dai toni più scherzosi come "Gunny" con il rude sergente che addestra il plotoncino di pivelli sbruffoni che in fondo non sanno nulla della vita. Clint non è mai stato un originale, ma come sa mettere lui le storie su pellicola ce ne sono pochi (o non ce ne sono più)
Voto:
"ma magari anche in quella di Uri Caine o pure prendi pure un Brad Mehldau qualunque"...secondo me qui si esagera sapendo di esagerare. Comunque sta di fatto che quando metto il Koln Concert di Jarrett riesco a dedicarmi contemporaneamente a pulire la gabbia dei canarini o a preparare il risotto alla pescatora. Quando invece metto su "Enlightenment" di McCoy Tyner mi fermo ad ascoltare in religioso silenzio.
Voto:
"Molti, quando si parla di blues-punk, hanno l'abitudine di paragonare la proposta dei primi Gun Club a quella di bands come i Birthday Party" Devono essere "molti" ....molto giovani, perchè chi li ha vissuti in diretta ha sempre visto i Gun Club molto lontani dai tormenti di Cave e invece vicini a band restauratrici della musica del diavolo attraverso l'esperienza del punk, come X e Flesheateres o gli stessi Cramps dove se ne andrà a suonare Kid Congo Power, compagno di merende di JL Pierce nei Creeping Ritual. Infatti qui il produttore è proprio Chris D. dei Flesheaters e il suono così rabbioso e veloce di questo disco i Gun Club non riusciranno più a darlo a cominciare dal più lento e maturo seguito "Miami". Anzi JL si incazzò perchè quando entrarono nella sala di registrazione erano nervosi e suonarono male, Chris D. non fece ripetere la session per non sprecare soldi e questo fu il risultato che Pierce ritiene diverso da come voleva lui, tranne due brani dove potete sentire che tolgono il piede dall'accelleratore come "Fire Spirit" e "Goodbye Johnny", che sono pezzi strascicati alla Cramps come avrebbe voluto Pierce e non la versione punk di Robert Johnson a cui assomiglia il resto del disco . Io rimango interdetto dalla sua insoddisfazione, e se avessero suonato come dice lui forse questo disco non mi sarebbe piaciuto così tanto. Non sono nemmeno d'accordo, se il recensore me lo consente, sull'affermazione "...Un disco che ci catapulta nell'america rurale, fatta di fantasmi, cowboy, whisky e donne". Questa catapulta si sente non qui ma nel successivo Miami, dove al posto del blues si sostituisce il country di pezzi come "John Hardy", "Texas Serenade, "Mother Heart", "Carry Home", la versione con testo cambiato di "Run trough the Jungle"
Voto:
ecco qua è proprio quello che intendevo io, a volte vedo gente (come in questa recensione) che mitizza prese di posizione che in ambito rock a me sinceramente fanno ridere, come negare la figa e lo sballo. Io ricordo ancora un pezzo dei dag nasty, che è la banda di Baker dopo i Minor Threat, che più o meno patlavano di rovesciare il whisky sullo sticker dei Minor Threat per squagliarlo...