Voto:
Grazie ancora a tutti, troppo buoni :) @Templare: Vista la mia predilezione per lo Steve acustico, mi ritrovo ad apprezzare enormemente ogni sua prova studio di questo genere (per non contare il live "Hungarian Horizons"), anche se reputo interessante un po' tutta la sua carriera, nonostante debba ammettere che ci sono degli album che non riesco in nessun modo a mandare giù. È frustrante vedere come, dopo quattro dischi di buonissimo livello (anch'io, tra le registrazioni rock, ho una forte predilezione per il primo "Voyage of the Acolyte"), se ne uscì con i tiepidi "Cured" e "Highly Strung", per non parlare di lavori modesti ed insipidi come "Till We Have Faces" e "Feedback 86" che, oltre all'entusiasmo, fanno proprio perdere la pazienza. A parte questi punti bassi, riesco a trovare gli altri dischi, in linea di massima, piuttosto godibili. @Green: Guarda, 3/4 dei dischi studio di Steve (cioè 15 su un totale di 20), hanno le proprie copertine firmate da Kim Poor, compagna storica del chitarrista (come giustamente scritto da Jargon), con la quale è stato sposato per ben 32 anni, dal '75 fino a due anni fa, quando si sono separati. Steve comunque non ha perso tempo e si è già sistemato con una nuova ragazza di nome Jo (nel link una foto della nuova coppia a fondo pagina: 'http://www.hackettsongs.com/blog/steve6.html')
Voto:
Prego Supervai, anzi sono io che ti ringrazio per le belle parole, come ringrazio anche il resto dei viandanti capitati da queste parti :) @Roby: Questo artista è oggettivamente riuscito ad ottenere notevolissimi risultati nei campi più disparati, poi le preferenze sono sempre e comunque soggettive. Per quanto mi riguarda, il disco che preferisco tra tutti quelli della sua sterminata discografia è "Bay of Kings", il quale, oltre a ciò, è uno dei miei album prediletti in assoluto. @Giustiziere: "A Midsummer Night's Dream" è un'opera di passaggio, nella quale la chitarra (come già accaduto in passato) svolge il ruolo guida, relegando l'orchestra in una posizione piuttosto ausiliaria (situazione che, appunto, si bilancerà con "Metamorpheus"). Per questo motivo ho voluto sottolineare che è l'orchestra a supportare Steve e il suo strumento e non viceversa. @Supervai: Bèh, di un artista come Füssli ci sarebbe da parlare approfonditamente... Del suo stile delicato e allo stesso tempo angosciante... Pur avendo presenti alcuni suoi dipinti della "Shakespeare Gallery", ho deciso di non includerli in questa pagina perché troppo rivelatori della vicenda (essendo una recensione e non un riassunto o una relazione, vorrei evitare di svelare, perlomeno direttamente nello scritto principale, gli eventi centrali del racconto). Inoltre, mi piacerebbe chiarirti le idee sul quadro da te segnalato, il quale, in realtà, si chiama "Das Erwachen der Elfenkönigin Titania" che, tradotto nella nostra lingua, significa "Il Risveglio della Regina degli Elfi (delle Fate) Titania". Se ci fai caso infatti (e può aiutarti quest'immagine più grande: 'http://img140.imageshack.us/img140/1078/erwachen.jpg') il personaggio che risalta nel dipinto è Oberon che, sciogliendo l'incantesimo d'amore su Titania, la sveglia indicandole con chi stava inconsapevolmente trascorrendo il tempo. Puck intanto, sopra di loro, porta via la testa d'asino dal volto di Bottom, ancora addormentato alla sinistra della spaesata regina delle fate. Non ho idea del perché l'abbiano tradotto "Il Matrimonio di Titania", visto che, semplicemente guardandolo, salta subito all'occhio come di nuziale, in questa raffigurazione, non ci sia proprio niente. Approfitto dell'occasione per dare il giusto credito agli artisti che ho indirettamente citato mediante i loro lavori, che sono: "Hermia & Lysander" di John Simmons del 1870 (link 3), "The Quarrel of Oberon and Titania" del 1849 e "The Reconciliation of Titania and Oberon" del 1847 di Sir Joseph Noel Paton (links 4-14), una tela raffigurante Puck e Guts estratta dall'artbook "Berserk Illustrations File" di Kentarou Miura del 1997 (link 11) e una serie di tavole dell'edizione illustrata del 1908 di "A Midsummer Night's Dream", realizzate da Arthur Rackham (links 1-2-5-6-10-12-13).
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Bella proposta Fusillo! Disco curioso e rilassante come pochi.
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Assurdo come, nonostante sia uscita solo due giorni dopo le mie (nell'ormai lontano Febbraio del 2008), questa sia la prima volta che m'imbatto nella recensione di "Metamorpheus". Ero assolutamente convinto che non ci fosse nel DeDatabase... Talmente convinto che, infatti, speravo di scriverla io :p Bèh, poco male, la tua rece rende ampiamente giustizia a questa meravigliosa opera orchestrale.. Non a caso ho linkato questa pagina nell'ultimo scritto che ho appena inviato.
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"...incontri, forse improbabili, sanno generare Arte incontestabile. E a questo la musica serve." Amen mio buon Jargon, Amen.
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@Fosca: Ti ringrazio. Mi fa piacere tu abbia apprezzato così tanto :) @Jargon: Hai proprio ragione! Di "Mathematician's Air Display" ne ero al corrente (quello con la copertina con il tramonto sul mare), ma che addirittura esistesse una quarta versione chiamata "US-101" non ne avevo idea. Ho dato un'occhiata all'illustrazione di quest'ultima edizione (una tazza di caffè sopra, per l'appunto, la US Highway 101 in California) e devo dire che la prima del '77 non la batte nessuno (soprattutto perché è l'unica che mantiene un'intima affinità con la musica e l'atmosfera del disco). Come giustamente hai puntualizzato prima, mi chiedo quale fosse il fine di una profusione tale di versioni e confezioni diverse, tutte con il medesimo contenuto e quanto possa dirsi riuscita...
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Prego, figurati :) Credo tu ti riferisca a "Keesojen Lehto" del '77, anche se è più probabile che tu possieda l'edizione dell'81 con i titoli tradotti in inglese. Il nome dell'album cambia in "The Consequences of Indecisions" e viene ingiustamente accreditato più a Mike che a Pekka. I responsabili della ristampa, per l'etichetta Happy Bird, pensarono infatti che, se fosse figurato il ben più famoso nome di Oldfield in copertina, sarebbero riusciti a vendere un numero decisamente maggiore di copie. La cosa peggiore di quest'adattamento inglese rimane però la criminale rimozione del favoloso artwork originale (che ho linkato nella rece), in favore di uno squallido e anonimo triangolo grigio (!!!). Per quanto mi riguarda, comunque, il disco ospita una delle composizioni più magiche e vellutate di tutto il repertorio di Pekka, scandita dal tocco cortese del sintetizzatore ed illuminata dai vocalizzi fatati di Sally ("Kädet Suoristavat Veden", poi rinominata "Hands Calming The Water"). P.S. Se parliamo di colmare lacune io seguirei i suggerimenti di Progrock e di Supervai e mi butterei sui primi dischi. Personalmente sono un fan dell'ordine cronologico...
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Grazie a tutti! @Jargon: Senza ombra di dubbio. Il panorama musicale nordico soffrirà incommensurabilmente per la perdita di un simile alfiere del jazz-prog (e non solo). Soprattutto se pensiamo che alla sua età avrebbe probabilmente avuto diverse altre cose da dire... @Progrock: Già. Frank gli propose anche di suonare con lui in tour, ma Pekka si vide costretto a declinare l'offerta a causa di impegni in studio di registrazione. Tutt'altro discorso possiamo fare invece per il rifiuto che diede agli Abba, i quali, nonostante fossero la via perfetta per ottenere più visibilità e, di conseguenza, più soldi, si videro arrivare un bel due di picche dal bassista, che non riusciva a concepire come il suo stile potesse in alcun modo combaciare con la loro smodata commercialità (e come biasimarlo?). @Supervai: "New Impressionist" (titolo preso da un brano di "Urban Tango") è una raccolta vero? "Inke and Me" dovrebbe essere "Inke ja Mä", ultima traccia di "Kätkävaaran Lohikäärme" dell'80... Penso. @Ardalo: Eh sì, credo proprio che ne varrebbe la pena ;)
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Grande Macaco! Mi chiedo quanto tempo sia passato tra il disegno del cuore osservato e quello ricordato. Da quest'immagine così piccola non si direbbe, ma non è che si assomiglino molto. Quello ricordato pare una specie di rapa... :p
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Jargon, ti sei scatenato? ;) Il disco l'ho ascoltato in passato, ma non sono riuscito a seguirlo più di tanto. Magari gli presterò orecchio con maggiore attenzione questa volta. PS. Un saluto al redivivo lupetto qua sopra.
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