Giona

Progrock: Ammetto di non seguire molto la scena math/post..non ricalca granché le mie sonorità.. Ci provai con i Mogwai tempo fa ma la scintilla non scattò.. (nonostante mi sembra che, tra i loro lavori, mi colpì Young Team..)

Grazie Jargon, grazie Elio! Pur avendo specificato nella rece che questo non è uno dei punti fermi del genere (cioè da 5 stelle universalmente riconosciute), ricalca talmente bene i miei gusti (personalissimi s'intende) che le 5 stelle da parte mia se le merita. Come se le meritano certi lavori dei Caravan, dei Camel, dei National Health e di altre formazioni alle quali sono sicuro che in pochissimi concederebbero l'eccellenza, ma, per me, sono lavori sublimi ed irrinunciabili.. Che ce posso fà? ;)

@Progrock: vedo che sei rivolto verso gruppi più recenti.. Io ammetto di non avere una vasta conoscenza per quanto riguarda le sterminate discografie dei Glass Hammer e dei Djam Karet. Ho ascoltato alcuni lavori, ma ad un certo punto mi sono arreso.. Dovrò completare il puzzle prima o poi.. A proposito.. com'è Culture of Ascent? Su Progarchives gli facevano una gran pubblicità fino a poco tempo fa.. forse perché ospita Jon Anderson..

Grazie a tutti! @Ardalo: The Muse Awakens del 2004? @Super: Perché dovrei perdonarti? Qua ormai lo sanno anche i sassi che abbiamo preferenze quasi opposte, nonostante ci interessi più o meno lo stesso genere (o alterazioni dello stesso). Anzi, meno male che abbiamo gusti differenti, altrimenti posteremmo le stesse recensioni! Io amo alla follia il prog dalle sonorità morbide ibridato con la fusion dai richiami canterburyani, quindi dischi come l'esordio degli Happy sono "la morte mia" come si suol dire.. L'unico appunto che mi permetto di farti è che definire AOR "Upon the Rainbow" forse è un po' svilente. Io l'AOR proprio non lo sopporto.. mi fa venire l'orticaria.. Poi se il pezzo ha effettivamente tali richiami e io non ce li sento... bèh, meglio per me :p Sono invece d'accordissimo per quanto riguarda Boris.. semplicemente geniale. L'ascoltavo ieri sera guardacaso.. @Dreamwarrior: Cauti a dir poco! I gruppi prog americani che tollero si contano sulle dita delle mani. Gli Happy per me sono una piacevole (anzi felice, tanto che siamo in tema..) eccezione.

Super sono d'accordo che la maggior parte della suggestione durante gli spettacoli era prodotta dalle luci e da urla angoscianti, ma, che sia chiaro, io intendevo scenografie dove venivano rappresentati riti macabri e violenti mediante immagini eh (sullo sfondo magari, dietro ai musicisti venivano probabilmente collocate rappresentazioni di scene disturbanti)...non interpretati sul posto.. Quello mi sembra assai improbabile..

Essendo personalmente legato al prog, preferisco Dr.Z agli Zior, avendo questi ultimi uno stile più blueseggiante, maggiormente rivolto alle sonorità 60's.. Però c'è da dire che come temi e atmosfera di fondo, siamo sempre sull'allegro e sul solare...ehm....soprattutto ripensando agli spettacoli live che gruppi come gli Zior erano soliti mettere su...sventramenti, torture, morti atroci... per poter essere un fan credo fosse richiesto uno spirito temerario e, soprattutto, uno stomaco forte :) Tra l'altro, tornando alle copertine, anche quella dell'esordio degli Zior è molto interessante e suggestiva, sulla stessa lunghezza d'onda dell'esordio dei Balck Sabbath (infatti mi pare sia opera dello stesso artista).

Bellissima recensione Lewis. Il disco (che, come precedentemente puntualizzato, vale una fortuna nella sua edizione originale) è un singolare esempio di dark-prog essenzialmente basato sulle tastiere e su ritmi martellanti ed ossessivi, i quali, come suggerito da Super, rischiano a volte di scivolare sullo scontato. Validissima riscoperta comunque.

Bèh, ammettiamo che la copertina non invoglia granché all'ascolto :p

Quoto in pieno l'amico Bartle.. Io sto piangendo.

Nel commento N°10 io non avrei scritto in maiuscolo "MIGLIORE", ma "VOGLIO CHE TUTTI SANNO"...