Voto:
Non so voi, ma io in certi frangenti ci ho sentito anche del pop-punk qua dentro, sia nel timbro chitarristico, sia nelle melodie brillanti e un po' zuccherose, a volte disneyane, sia anche nella voce di Mitchell. D'altronde Mitchell ha collaborato con gli A, ciò dice tutto... Diciamo che sono andati un pochino in territori A.C.T, la vivacità è quella, ma con tastiere meno sgargianti e un po' più chitarre. Album meno epocale e più moderno rispetto ai tre dischi storici ma che rispetta adeguatamente la tradizione It Bites.
Voto:
Non ci sento tutto questo hard rock ed è un po' meno strabiliante dei precedenti, ma comunque un ottimo lavoro, degno di una band che come qualcuno ha già detto rappresenta un caso a parte nel prog. The Ice Melts into Water per me il brano migliore.
Voto:
Misurarsi in qualcosa d'altro l'hanno fatto eccome, saranno anche diventati molto commerciali ma in questi anni da pop band pura hanno realizzato Ghost Stories e Everyday Life, tutt'altro che dischi da classifica. E comunque anche questi dischi "commerciali" non mi sembrano così scarni e piatti come arrangiamenti, loro cavalcano il mainstream ma lo fanno con decenza, niente a che vedere con la merda che gira nell'ambiente pop. E anche questi dischi "leggeri" hanno comunque la loro bella rappresentanza di brani più sofisticati e tutt'altro che pop.
Voto:
Modifica alla recensione: «Un'interessante osservazione che avevo fatto ma che ho dimenticato di riportare...». Vedi la vecchia versione Look At You Now - The Flower Kings - recensione Versione 1
Voto:
Forse il mio preferito dei Camel? Può essere, ma è più che altro quello che mi ha catturato in meno tempo. Del resto è un gruppo con una discografia stratosferica dall'inizio fino alla fine, un gruppo che ha saputo evolversi mantenendo intatto il marchio di fabbrica. D'accordo poi con chi dice che sminuire ciò che è venuto dopo il '77 è da ottusi (e ce ne sono di progger fermi a quell'anno).
Voto:
Uno dei punti più bassi della loro discografia, sembra non sapessero dove andare, se fare il disco più orecchiabile o rispolverare qualche vecchia atmosfera, non riuscendo bene in entrambe le cose.
Voto:
Sottovalutati come non so cosa, Prog-power metal dotato di una propria identità, niente che assomigli a Dream Theater, Symphony X o Evergrey. In particolare hanno quell'atmosfera vagamente galattica, spaziale, apocalittica, fantascientifica... Poi il cantante ha anche cantato per Lucassen, per dire...
Voto:
Mi piace sentire anche le opinioni più diverse dalla mia. E così mi è piaciuta anche questa recensione, proprio perché sono totalmente in disaccordo! Dream Theater padri e re indiscussi del prog-metal, le influenze qui citate ci sono tutte ma loro le hanno utilizzare per creare una musica nuova, dura e tecnicamente estrema, hanno fatto qualcosa che nessuno aveva fatto prima (al massimo accennato) e tra l'altro lo fanno ancora alla grande (l'ultimo disco è lì a dimostrarlo). Dici che ci siamo cascati in tanti? Beh, fiero di esserci cascato anch'io!
Voto:
Ha un sapore molto Smiths, quel rockettino leggero ma azzeccato, una delle tante anime dei Primal Scream, band che mi ha colpito per la sua tendenza a cambiare improvvisamente di album in album.
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