Voto:
L'album è di imponente fattura sia nei testi, che nelle musiche ma non raggiunge a mio avviso l'apice di "Samarcanda". "Stranamore" e "Il castello" sono grandi pezzi, l'unica pecca è che girano un pò troppo su se stessi. Mi scoccia ma è un 4.5 al ribasso. Resta comunque un punto fondamentale nella discografia di Vecchioni.
Voto:
Gli arrangiamenti sono curatissimi. Addirittura in "Parigi" si strizza l'occhio al "Rondò veneziano". Il ricorrente sogno si mescola con il cinema, grande passione di Vecchioni. E' un bel 4 abbondante
Voto:
9 pezzi di precedente produzione rivestiti di nuovi e intelligenti arrangiamenti e 6 interessanti inediti, due dei quali (title track e "Calle mai più) divise in due parti. Ottimo lavoro.
Voto:
Dopo i coraggiosi "Ippopotami", "Milady" e in parte "Per amore mio" le musiche finalmente tornano ad essere più equilibrate e scurrili, in tutto l'album, con lo stile che prediligo del Professore. "Euridice" da brividi. Soliti onnipresenti temi cari all'artista. La title track è una dedica al giro di boa dei suoi 50 anni.
Voto:
Fantastico, a partire dalla copertina. Se apri il vinile giochi per davvero all'Oca. Svolta alternativa nelle musiche, testi come sempre eccelsi.
Voto:
Fatamorgana, libero pensiero. Vecchioni ha pure qualche 2 e 3 in giro che infilerò onestamente (per ora non ne ho trovato il tempo) nei commenti di altre vecchie rece. Questo insieme a Ipertensione Elisir e Samarcanda lo reputo da 5. Poi faccia lei
Voto:
Stefano90. E' scontato che tra Vecchioni e Beethoven c'è un abisso, ma sono generi completamente diversi e imparagonabili. Qui si parla della canzone d'autore, di De André, Guccini, Gaber o dello stesso Vecchioni che da noi han fatto scuola. Beethoven ha fatto scuola insieme ad altri geni del suo tempo. I Pink Floyd o i Led Zeppelin l'han fatta per il rock. Muddy Waters per il blues e cosi via... Va dato un giusto peso a tutto in base al contesto e al periodo storico.
Voto:
Giuda cane! Gravissimo lapsus. Nella fretta mi ero proprio dimenticato di menzionare il disegno di Pazienza. Pardòn
Voto:
Siamo messi male. Tra Terremoto e Infinito ballano solo 6 anni. Ma sembran 6 secoli! Ma che Antonacciata han combinato questi? Una più uguale dell'altra. Mamma mia! Testi non parliamone
Voto:
Rece giustamente striminzita. Non c'è molto da dire, ci sono solo 2 inediti. Musiche impetuose e molto curate dall'inizio alla fine. "Sole nero" quasi a livelli di "Maudit" e "A denti stretti". "Barcollo" non male, ma non troppo coinvolgente. Per ora è un 3. Attendo pazientemente un nuovo lavoro in studio più esauriente. Il banco di prova sarà lì. Non capisco quelli che criticano ingiustamente, "triste ritorno", oppure "i Litfiba son morti dopo questo o dopo quell'album"... Questo lavoro per ora merita di essere considerato per ciò che è. Un onesto ed energico live in stile anni'90 ben confezionato. Se tra un pò butteranno fuori qualche cagata commerciale si voterà in base a quello.
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