Voto:
beh...che dire, sono un pò frastornato dalle tue citazioni: Quicksilver, Captain Beefheart, John Lee Hooker, John Fahey, La Monte Young, Keith Rowe e l'AMM, Steve Reich. Ci manca solo un clarinetto Yiddish, nella più pura tradizione ebraico-newyorkese e il coro dei Gatti Del Vicolo Miracoli.
Il titolo è stupendo, Phonorama mi ricorda certi dischi di musica elettronica dei primi anni '70.
Insomma, mi hai messo una gran curiosità. Stasera, se lo trovo sul tubo, provo ad ascoltarlo.
Voto:
ricordo una sua versione di "Hey Joe" che all'epoca mi faceva impazzire. Un grande artista.
Voto:
per me è semplice: è un periodo che sono un pò depresso e ho disperatamente bisogno di cose semplici, essenziali. Il vinile di "Help" ma solo perché non si apre (almeno la ristampa che posseggo) e li fotografa artisticamente in un singolo momento della loro carriera.
Già una raccolta, per me è troppo, non gliela faccio. Troppa vita. Guai poi se ci sono figure, libretti, storie.
Un film documentario di 12 ore in 5 DVD solo a vederlo in vetrina mi fa venire la nausea, specialmente se è roba di gente che amo, come i Beatles.
Forse le due raccolte doppie (una rossa e una blu) in cui si vedevano affacciati dallo scalone, in due periodi diversi, forse quella conteneva tutto quello che serve.
Comunque non è l'opera. Sono io che non sto bene. Appena la mia serotonina ricomincerà a circolare rivaluterò cose come questa.
Comunque un bel pezzo, documentato, ben scritto e pieno di entusiasmo.
Voto:
Ogni tanto qualcuno scrive un pezzo su questa coppia di musicisti e io provo un brivido di contentezza.
Non so, ad essere sincero, se i loro dischi fossero belli, preferisco non chiedermelo. Certo, hanno interpretato alla grande da casa nostra (e non dall'Inghilterra o da New York) una tendenza di quegli anni.
Il punto è un altro. Erano e sono rimasti sino alla fine degli outsiders, perennemente fuori dal sistema televisivo/discografico, che li ha sempre passati con estrema avarizia (salvo una riscoperta "fuori tempo massimo" ad opera di Chiambretti). Eccessivi, a volte strampalati, sempre autentici, difficili da digerire per la patria scoreggiona del festival di sanremo.
Per quanto ne so, dagli anni '90 in poi hanno anche fatto un pò la fame e patito l'umiliazione di essere letteralmente dimenticati dal grande pubblico.
Io li adoro e quando qualcuno ne parla mi sento contento. Krisma forever!
Tosca Suzuki
24 set 19
Voto:
me lo procuro immediatamente. Io, per certi scopi, uso ancora Eden degli Everything But The Girl, è ora che dia una rinfrescata.
Voto:
gradevole pezzo su uno dei pochi dischi di Costello che non conosco, forse a causa della critica, che si è sempre messa un pò di traverso.
Il pezzo invoglia a svincolarsi da recensioni vecchissime e riconsiderare opere che a volte migliorano invecchiando, come il vino.
Pink Floyd More
21 set 19
Voto:
Hungry, concordo con te che la sessione di More costituisca una delle cose migliori dei "Pink Floyd-prima maniera" (e cioè, per me personalmente, dei migliori Pink Floyd). Condivido anche commenti e apprezzamenti sui singoli brani, che, come te, ho amato e amo tuttora.
Però condivido anche le critiche di CosmicJocker e ALFAMA, che credo di comprendere e provo umilmente a interpretare (mi correggeranno e massacreranno se dico minchiate).
Scrivi di questa musica come se esistesse ancora.
Certamente More dei Pink Floyd esiste ancora nel cuore e nella memoria di tanti appassionati del Pink Floyd come me e te.
Ma in realtà, storicamente è una scheggia acustica di un mondo e di una cultura che non esiste più da decenni. Mezzo secolo.
Sono convinto che tu, Hungry, ne sappia di questo disco molto ma molto ma molto di più di quanto se ne ricordi Roger Waters o David Gilmour in persona, che probabilmente, interrogati, direbbero "More? Ehm già, roba di tanto tempo fa. Non ricordo niente, per saperne di più parlatene con il mio ufficio stampa".
Ti dico di più: credo che una buona esecuzione di un concerto brandenburghese di Sebastian Bach sia enormemente più attuale e moderna dei contenuti di More dei Pink Floyd. Non parliamo poi del cinema paleolitico fricchettone di Barbet Schroeder. Cinema sumero, Cro Magnon.
Ti dico queste mie modeste opinioni con malinconia, perché, come te, adoro questo disco.
Però la penso così.
Quindi, per concludere, credo che sia l'impostazione del tuo pezzo (peraltro documentato e ben scritto) che è distorta. Ne parli come una cosa viva. Ma viva non é.
Ciò detto, è e rimane un disco bellissimo, da cinque stelle.
Voto:
amo i beatles e trovo a day in the life uno dei momenti di creatività più felici del secolo ventesimo.
Come se non bastasse, i pezzi di Tucidide mi piacciono sempre moltissimo.
Voto:
Signora recensione!
Voto:
il fatto che il disco sia stato recensito tante volte non è il punto, secondo me.
E' un disco importante, straordinario, e riparlarne non fa male tutto sommato.
Semmai sarebbe meglio cercare di dire qualcosa di originale. I dati oggettivi sull'opera sono tutti esposti in rete in tutte le lingue possibili, compreso il dialetto dembè in voga in alcune regioni dello Zambia.
L' aspetto soggettivo invece, cioè il TUO personale rapporto con l'opera, beh, quello è quasi sempre inedito. Secondo me è su quel terreno che è possibile postare sul vecchio amato Debasio pezzi anche su dischi pluriinflazionati come Dark Side o Made In Japan e roba simile.
C'è chi ci riesce con risultati a volte notevoli. Invece, il riassuntino di wikipedia è veramente inutile.
Comunque benvenuto Mojoman, sono sicuro che la prossima sarà migliore.
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