Voto:
Recensione purtroppo terribilmente scarna e, in apparenza, fatta "di fretta", che non rende la giustizia dovuta a un album che io stesso, da appassionato di lunga data sia di prog-death, sia di prog-rock, sia di Opeth, dopo qualche decina di ascolti faccio ancora fatica ad assimilare.
Riguardo all'album...mi riservo ancora del tempo per emettere un giudizio. Dopotutto solo dopo qualche decina di ascolti ero riuscito a capire appieno quel capolavoro che si è poi rivelato essere Ghost Reveries (e neanche dopo decine di ascolti, invece, sono riuscito a capire quel mezzo/pieno passo falso di Watershed). Ho apprezzato molto le sonorità pesantemente influenzate dai King Crimson, di sicuro. E hai detto niente, annoverare un certo Robert Fripp fra le proprie influenze, reinterpretando un prog 70ino sperimentale in modo moderno, non è neanche roba da tutti, a tutti coloro che dicono "du maroni con sto prog di 40 anni fa" rispondo che la sperimentazione progressiva di Fripp e soci era avanti anni luce all'epoca e lo è ancora oggi, e non è mai stata neanche conclusa. Avere Fripp come musa ispiratrice non è la stessa identica cosa di ispirarsi a Britney Spears. Al di là di questo discorso...sento molta tecnica prog in questo album, tante idee, tante buone strutture, tante influenze, ma manca quel tantino in più perché mi entri dentro come hanno fatto Blackwater Park, Damnation e Ghost Reveries. E non discuto dell'abbandono del growl e delle influenze death qua...Akerfeldt è uno che potrebbe interpretare divinamente anche la canzone del sole, in falsetto, con un tutù da ballerina e con le palle stritolate da uno schiaccianoci. Ma secondo me qui manca quel filo conduttore che trasforma un ottimo disco in un disco che non uscirà dal tuo lettore cd per i prossimi 6 mesi, come ci hanno abituato gli Opeth. Mi riservo ancora un paio di ascolti per confermare questo giudizio..