mementomori

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 Il sound del Folle Messia è potente e professionale, ma non osa andare oltre un tronfio baccanale dalle tinte revivalistiche.

 Un artista istrionico come Sylvester dovrebbe sempre offrire quel guizzo fuori dal comune, il colpaccio che ti fa drizzare i peli del culo.

Mad Messiah rappresenta l'evoluzione consapevole del progetto solista di Steve Sylvester, con un sound potente e vintage che unisce hard rock, doom e progressive anni '70. L'album è più omogeneo rispetto a Free Man, anche se manca di un guizzo creativo fuori dal comune. La produzione professionale e le performance dei musicisti coinvolti, tra cui Alberto Simonini e Paul Chain, rendono l'opera un must per gli amanti del metal italiano storico e della controcultura underground. Scopri Mad Messiah, un viaggio autentico nel metal italiano anni '70 con Steve Sylvester!

 La presenza di musicisti demotivati e dalla scarsa personalità è il vero punto di debolezza di un album che mostra, nonostante questo, più di un aspetto positivo.

 Con la quantità di riff profusi in questo disco altre band ci avrebbero costruito carriere intere.

La recensione analizza 'The World We Left Behind' di Nachtmystium come un album con notevoli spunti di Blake Judd, ma penalizzato da una band demotivata e una produzione troppo pulita. Si evidenziano momenti ispirati ma anche banalità e discontinuità, facendo del disco una parentesi interlocutoria in un percorso discografico altalenante. Il futuro della band appare incerto ma Judd rimane protagonista indiscusso. Scopri i dettagli di The World We Left Behind e valuta tu stesso l’evoluzione dei Nachtmystium.

 "Pale Communion è un gran bell'album. Basta, l’ho detto, ed ora vi spiego il perché.",

 "Se il futuro della band dovesse passare da queste parti, direi che ci sono buoni motivi per sperare in un avvenire radioso per Akerfeldt e compagni."

La recensione analizza Pale Communion come un album chiave nella transizione degli Opeth dal metal estremo verso un prog moderno. Pur criticando alcuni aspetti come la minore presenza delle chitarre heavy, l’autore ne loda la coesione della band, la produzione di Steven Wilson e le eccellenti performance, soprattutto della batteria. L’album è visto come un’opera coraggiosa e personale che rilancia le speranze per il futuro della band. Scopri il nuovo sound degli Opeth in Pale Communion, un viaggio prog da non perdere!

 Quella catena infinita di passaggi smetterà di essere qualcosa di orribilmente insensato, ed inizieranno ad affiorare dal caos forme e strutture e un discorso di senso compiuto.

 Dieci minuti di nervi a fior di pelle e gelo scandinavo, la degna conclusione di un lavoro che farà la gioia degli estimatori più audaci dell’US Black Metal.

La recensione analizza 'Diotima', terzo album dei Krallice, evidenziandone l'elevata tecnica e la coerenza stilistica nel percorso creativo del gruppo. Pur non raggiungendo la forza prorompente del debutto, il disco offre un equilibrio tra velocità, dissonanze e pathos, caratterizzato da growl profondi e complesse strutture musicali. Le lunghe composizioni risultano impegnative ma gratificanti per gli ascoltatori più appassionati e coraggiosi. Scopri la complessità sonora di Diotima, un capolavoro del black metal tecnico americano!

 Operazione che centra perfettamente il bersaglio, se l'obiettivo era quello di delineare scenari destabilizzanti che generassero incertezza e sensazioni di ansietà nell'ascoltatore.

 Da consumarsi preferibilmente in piccole dosi.

Betimes Black Cloudmasses di Æthenor è un album sperimentale che miscela dark ambient e free-jazz in un viaggio sonoro oscuro e meditativo. Con la partecipazione di artisti noti come Stephen O'Malley e Krystoffer Rygg, il disco offre atmosfere inquietanti e destabilizzanti. Le percussioni giocano un ruolo chiave, accompagnando lunghi brani che esplorano l'inconscio più profondo. Un'esperienza consigliata agli amanti dell'avanguardia e delle sonorità macabre. Scopri l'oscurità sonora di Æthenor in Betimes Black Cloudmasses.

 Celestite è un album bellissimo. Dimenticate l’ambient del Conte o le goffaggini di qualsiasi altro black-metallaro prestato al mondo dei sintetizzatori.

 In Celestite i WITTR sembrano voler recidere definitivamente le loro radici terrene, per smaterializzarsi come pulviscolo nell’immensità del Cosmo.

Celestite è un album strumentale dei Wolves in the Throne Room che supera le aspettative, fondendo black metal con musica cosmica, drone e influenze progressive. Con atmosfere potenti e coinvolgenti, l'album esplora temi cosmici e universali attraverso soundscapes suggestivi e una produzione raffinata. L'opera si discosta dal metal tradizionale ma mantiene l'anima della band, affermandosi come un lavoro solido e innovativo. Ascolta Celestite e immergiti nel viaggio cosmico dei Wolves in the Throne Room.

 “Benji è una carrellata di struggenti istantanee pescate dall’album dei ricordi di Kozelek.”

 “I brani assumono una veste adeguata al percorso di auto-terapia che è in atto.”

‘Benji’ di Sun Kil Moon è un album intenso e introspettivo che esplora temi universali come vita, morte e ricordi personali. Con una strumentazione minimalista centrata su voce e chitarra acustica, Kozelek crea atmosfere che evocano paesaggi mentali e una profonda emotività. Le collaborazioni con artisti come Will Oldham e Steve Shelley arricchiscono il suono. L’opera è definita una delle uscite più importanti e mature della scena indie folk contemporanea. Ascolta ora ‘Benji’ di Sun Kil Moon e immergiti in un viaggio emotivo unico.

 «Un caleidoscopio in grado di abbracciare umori molto diversi»

 «A più di tre lustri dal suo esordio, non vuole saperne di gettare la spugna e smettere di emozionarci.»

Il nuovo album di Fennesz, Bécs, mostra un’evoluzione che mescola elettronica e chitarra in sette tracce ricche di sfumature emotive. Pur senza stravolgere il suo stile, l’artista austriaco riesce a rinnovarsi mantenendo intatta la sua capacità di emozionare. L’album si posiziona con forza tra i suoi lavori precedenti, offrendo varietà e un equilibrio tra luminosità e oscurità, con momenti ambient e post-rock di grande intensità. Scopri l’intensità e la varietà sonora di Bécs, l’ultimo capolavoro di Fennesz.

 «A Fistful of Desert Blues» rimane un gran bell’album che potrebbe impolverare per bene la vostra estate.

 La musica qui riprodotta è di grande ed innegabile fascino, e sarà un piacere farla entrare in contatto con i vostri timpani.

L'album 'A Fistful of Desert Blues' di Lydia Lunch e Cypress Grove fonde atmosfere desertiche con sonorità southern e country-blues. La voce roca di Lunch e le chitarre visionarie di Grove creano un'opera affascinante, ricca di dettagli e sfumature. Nonostante qualche differenza rispetto all'ortodossia del desert blues, il disco offre un viaggio sonoro coinvolgente e suggestivo. Note di rilievo sono le collaborazioni con Carla Bozulich e la citazione di Mark Lanegan. Un disco perfetto per un percorso estivo tra paesaggi aridi e musica intensa. Scopri ora l'atmosfera unica di 'A Fistful of Desert Blues' per il tuo viaggio musicale estivo!

 Gli Obituary sono molto efficaci dal vivo, forse perché ci parlano con un vocabolario semplice.

 Il death metal non è solo bastonare senza pietà, ma è anche inventiva, irrazionalità, inseguimento e sviluppo di idee e visioni.

La recensione descrive un concerto degli Obituary a Cascina come un'esperienza intensa e vicina, apprezzata soprattutto per la qualità sonora e la passione dei musicisti. Nonostante la critica personale iniziale, l'autore riconosce l’efficacia della band dal vivo e la capacità di emozionare anche i meno fan. Viene sottolineata la presenza storica dei musicisti e l’atmosfera unica della serata, con uno sguardo anche ai Tossic come spalla. Scopri l’energia autentica degli Obituary dal vivo, non perdere i loro prossimi concerti!