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DeRango : 2,02 • DeEtà™ : 6753 giorni

 Jakob Dylan ritorna ad avere una band e ad incidere un disco. Questa volta è subito major, è subito MTV.

 Un disco leggero leggero, educato e di buone maniere, come in fin dei conti parrebbe essere questo bel ragazzotto degli anni novanta.

Bringing Down The Horse, album del 1996 dei The Wallflowers guidati da Jakob Dylan, fonde radici rock e sonorità pop radiofoniche. Il disco conquista successi commerciali e MTV awards con la hit One Headlight, mentre l'eredità musicale del padre Bob Dylan permane tra influenze e paragoni. Un lavoro leggero e ben confezionato, adatto a chi cerca intrattenimento senza pretese miracolistiche. Scopri l'album Bringing Down The Horse e immergiti nel rock leggero degli anni '90!

 Questo disco e la sua storia andrebbero bene per un manuale di autostima e sulla leadership.

 Con una 'quadratura' tale, viene difficile ricollocare i Gin Blossoms dentro alla gabbietta delle bands di root-rock anni '90.

La recensione mette in luce come i Gin Blossoms abbiano superato grosse difficoltà personali e artistiche per pubblicare un album solido e maturo, superiore al precedente New Miserable Experience. Il disco mescola rock robusto, folk senza acustiche e punk college, espandendo la loro cifra stilistica e allontanandosi da stereotipi pop. I singoli risultano efficaci e immediati, confermando la capacità della band di rinnovarsi pur mantenendo radici anni '90. Un album segno di volontà e determinazione, nonostante la successiva fine della band. Ascolta ora Congratulations... I'm Sorry e scopri il vero spirito dei Gin Blossoms!

 Si chiama paura di riuscire.

 Magari il loro leader Doug Hopkins non si sarebbe lasciato andare in quel modo con l'adorato alcool, e non sarebbe stato cacciato dalla 'sua' band.

La recensione racconta l'EP 'Up & Crumbling' dei Gin Blossoms, uscito in un periodo di crisi interna e tensioni. L'analisi evidenzia la gamma di influenze musicali e descrive le tracce chiave, anticipando il successivo successo della band nonostante difficoltà personali, soprattutto di Doug Hopkins. Il lavoro rappresenta un'importante testimonianza prima della consacrazione con 'New Miserable Experience'. Ascolta l'EP e scopri le radici tormentate dei Gin Blossoms!

 Questo è il vino novello d’una terra antica.

 La meravigliosa ballata autunnale 'Intelligent People' da sola varrebbe una discografia intera d’un melodico italiano.

Il debutto solista di Rob Dickinson, dopo la lunga pausa dei Catherine Wheel, si presenta come un album maturo e raffinato, con influenze che spaziano dal britpop alla psichedelia e allo shoegaze. Le ballate dominano la prima parte, ma la varietà stilistica emerge con brani più ritmati e omaggi a maestri come Pink Floyd e Radiohead. Un lavoro di alta qualità, anche se non originale, capace di conquistare chi cerca un poprock solido e nostalgico. Scopri il raffinato debutto solista di Rob Dickinson, un viaggio tra britpop e shoegaze.

 Che c'entra mai il blues con l'Irlanda, dico io?

 Liam Ó Maonlaí e la sua band abbinano ritornelli da Radio MotherMary a brani dalla struttura epico-celtica.

La recensione analizza l'album d'esordio degli Hothouse Flowers, un gruppo irlandese che mescola blues, gospel e musica celtica, seguendo mode degli anni '80. Il disco presenta un sound già sentito ma con l'originale tocco 'dublinese'. L'autore esprime ambivalenza verso la fusione stilistica, riconoscendo comunque la capacità della band di rinnovare un trend musicale consolidato. Ascolta l'album People degli Hothouse Flowers e scopri il mix tra blues e celtico!

 Jakob Dylan appare più sciatto, superficiale, scontato. In una sola parola, vuoto.

 Qualunque fosse stato il cognome del leader dei Wallflowers, questi brani farebbero pensare sempre e comunque a Bob Dylan.

La recensione analizza il debutto dei Wallflowers guidati da Jakob Dylan, evidenziando un album onesto ma qualitativamente mediocre. Si sottolinea il peso del cognome Dylan nel lancio della band e il confronto inevitabile con il padre. Alcuni brani spiccano per momenti più rock o blues, ma nel complesso l'opera non aggiunge nulla di nuovo al panorama. Jakob è riconosciuto come artista che ha percorso la gavetta, ma il giudizio si mantiene critico e distante dal mito paterno. Scopri se il debutto dei Wallflowers merita una chance nel tuo ascolto!

 Nati nel 1975, debuttano con un disco che sovente mesce elementi di punk77 ad atmosfere più proto-gotiche.

 Il punk delle suore, sebbene non originalissimo, è sanguigno, feroce, muscolare, infiammato.

The Nuns sono riconosciuti come la prima band punk di San Francisco, capaci di fondere punk77 con sonorità proto-gotiche grazie alle tastiere e alla voce di Jennifer Miro. L'album omonimo mostra sia momenti intensi di punk sanguigno sia influenze dark-wave, con episodi memorabili come 'Child Molester' e 'Wild'. La recensione evidenzia qualità musicali e un carisma unico, pur notando una certa derivatività nella struttura punk e le velleità interpretative della frontwoman. Consigliato agli amanti del punk e della new wave. Scopri l'album cult dei pionieri del punk di San Francisco!

 Rundgren libero di essere, senza dover dimostrare all'altezza delle sue migliori prove.

 È giusto evidenziare il coraggio di chi fuggire dalla ripetizione di clichet remunerativi per andare in fondo alla propria ispirazione.

TRTV Vol. 2 è un album di Todd Rundgren che mostra la sua libertà creativa senza dover dimostrare nulla. Tra sonorità sintetiche, sperimentazioni e brani dal carattere casalingo, il disco è un prodotto rivolto soprattutto ai fan più fedeli. Non è un must-have mainstream, ma un documento della prolificità e versatilità artistica di Rundgren, con momenti di ottima ispirazione e coraggio creativo. Un prodotto curioso, dalla gestione disordinata ma pieno di idee. Scopri l'originalità e la versatilità di Todd Rundgren con TRTV Vol. 2, un album per veri appassionati!

 La produzione in pieno stile major ha aumentato la fruibilità ma ha fatto perdere parecchio dello smalto originario.

 Terminato il primo ascolto di Dusted, mi hanno chiamato da sinistra e mi sono girato verso destra.

Dusted è il primo album autoprodotto dei Gin Blossoms, pubblicato prima del loro successo commerciale. Il disco mostra una band ancora in fase di definizione, con sonorità più ruvida e meno rifinita rispetto all’album successivo New Miserable Experience. La recensione apprezza l’energia e i soli di chitarra, pur evidenziando una qualità tecnica inferiore e una produzione meno curata. Consigliato a chi vuole scoprire l’origine del sound della band, ma non per l’ascolto superficiale o in situazioni distratte. Scopri il lato grezzo e autentico dei Gin Blossoms con Dusted, ascolta ora!

 Nick Kamen, un Elvis gentile un neo, un naso da infante, una tonnellata di gel, un ciuffo anni '70 non esasperato, un culo da pubblicità ed un paio di Levi's, è stato il più pupazzo dei pupazzi.

 'Move Until We Fly' otterrà successo solamente qui in Italia, purtroppo per ragioni sociologiche che non sto qui a motivare.

La recensione analizza il disco 'Move Until We Fly' di Nick Kamen, considerandolo un tentativo maldestro e poco credibile di cambiare stile, ispirandosi a modelli britannici di funkysoul. L'autore sottolinea la mancanza di talento vocale di Kamen e la sua dipendenza dall'immagine, definendo il disco ridicolo e improponibile. Viene anche evidenziata la difficoltà di maturazione artistica in un panorama musicale dominato da fenomeni superficiali. Scopri con noi il lato nascosto dell'album più discusso di Nick Kamen!

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