Sentirlo ancora oggi fa venire letteralmente i brividi.

 È tutto dirompente quello che emettono le corde, sono così viscerali.

La recensione celebra 'After The Rain' di Muddy Waters come un capolavoro blues ricco di espressività e passione. L’album si distingue per la potenza delle sei corde e la voce di Muddy, che riesce ancora oggi a emozionare profondamente. Vengono citati i brani più iconici, sottolineando come questa opera rappresenti un passaggio fondamentale nella carriera dell’artista e una pietra miliare del blues elettrico. Ascolta ora 'After The Rain' e immergiti nell’essenza del vero blues!

 Gli Stereolab sono un mix di genio, follia, ironia e astrattismo.

 Si alimenta la nostra anima con carezze e sussulti nevrotici, come in "French Disco".

La recensione celebra il Jenny Ondioline EP degli Stereolab come un capolavoro del 1993, segnato da un mix unico di sperimentazione, ironia e melodia. La voce eterea di Elisabeth Sadier e l'uso di droni e loop creano atmosfere ipnotiche e coinvolgenti. Il testo mette in rilievo la cultura e le influenze fondamentali della band, definendola un pilastro del krautrock e della musica alternativa degli anni '90. Nonostante qualche smarrimento nei lavori successivi, questo EP rimane il loro zenit creativo. Scopri l’universo sonoro unico di Stereolab con Jenny Ondioline EP!

 Il suono che contraddistingue Cherry è unico. Divino, espressivo, pittoresco.

 La rozza batteria di Blackwell sembra giungerci da galassie lontane, suonata da spiriti oscuri.

La recensione celebra Mu, un album spesso sottovalutato di Don Cherry e Ed Blackwell, capolavoro di free jazz con influenze tribali e mistiche. Il lavoro è apprezzato per il suo minimalismo sonoro e la profonda anima presente nelle improvvisazioni. La complicità tra tromba e batteria crea un'atmosfera unica, lontana dal virtuosismo vacuo tipico del jazz rock anni '70. Mu risulta un viaggio musicale intenso, esotico e creativo, ricco di emozioni autentiche. Scopri il capolavoro nascosto di Don Cherry e Ed Blackwell con Mu, un viaggio jazz unico e indimenticabile.

 Con i Devo si riesce a volare sui meccanismi schizoidi di questi cinque alieni.

 "It’s a beautiful world, for you / It’s a beautiful world, not me"

Il quarto album dei Devo, 'New Traditionalists', rappresenta un punto di svolta nel panorama musicale degli anni Ottanta, combinando rock'n'roll ed elettronica. L'album si distingue per l'originalità e la qualità dei brani come 'Beautiful World' e 'Going Under'. La recensione sottolinea la capacità della band di fondere innovazione e melodia, confermandosi come un'istituzione musicale di grande spessore. Ascolta 'New Traditionalists' e scopri il suono rivoluzionario dei Devo!

 Il titolo dell’album significa depresso, emblematica n’è la copertina, e si consacrano bandiere del malessere giovanile.

 Shawn Ryder riversa tutta la sua personalità nei testi e nel suo tipico modo di cantare..una “sintetica” nonchalance in tormenti ed estatiche sensazioni.

La recensione esalta 'Bummed' degli Happy Mondays come un capolavoro della scena Madchester, un album che fotografa con autenticità il malessere giovanile britannico degli anni Ottanta. La musica combina psychedelic revival e techno nascente, rappresentando lo zenit della band. Shawn Ryder emerge come voce intensa e ribelle. L'album è descritto come un'oasi sonora tra trance e synth, simbolo della cultura rave e alternativa dell'epoca. Ascolta Bummed e immergiti nella vera anima della scena Madchester!

 "Il vero testamento di Curtis colpisce sfacciatamente dritto al nostro cuore."

 "Nel marzo del 1981 il tiepido grigiore invernale inglese, profumato di new wave, sente la mancanza di Curtis."

La recensione celebra Ceremony / In A Lonely Place di New Order come l'eredità più sincera di Ian Curtis, espressa attraverso versi carichi di malinconia e verità. L'album segna la transizione dolorosa dopo la morte di Curtis e l'inizio di un nuovo percorso musicale. Bernard Sumner assume il ruolo di cantante in un contesto sonoro che unisce synth e atmosfere cupe, evocando solitudine e speranza. Ascolta Ceremony / In A Lonely Place e scopri la poesia malinconica di New Order.

 Sono semplici, lineari, sfacciati e sereni.

 Il basso è la voce del post-punk, non c'è niente da fare.

La recensione celebra l'EP 'Damaged Goods' dei Gang Of Four come una pietra miliare del post-punk, caratterizzato da un mix originale di punk, funk e dub. La voce naturale di Jon King e il basso distintivo di Dave Allen conferiscono un'impronta unica alla band. L'opera è apprezzata per la sua sincerità e per l'assenza di compromessi, anticipando la svolta con l'album 'Entertainment'. Ascolta 'Damaged Goods' e scopri le radici del post-punk rivoluzionario!

 "Capitalism is the most barbaric of all religions" è la frase caposaldo del brano.

 "We Are All Prostitutes persiste fedelmente nel tono declamatorio e dissacratorio di Stewart."

La recensione esalta il singolo di Pop Group come un’icona di sperimentazione e critica sociale nel panorama post-punk inglese. Mark Stewart guida un sound unico, tra sax nevrotico e basso funky, capace di unire ironia e dissacrante denuncia. 'We Are All Prostitutes' si distingue per il suo impatto e originalità, mentre 'Amnesty International Report' mostra una dimensione più free form e avanguardista. Un lavoro che segna un momento fondamentale della musica underground. Ascolta questo classico che ha segnato un’epoca del post-punk inglese!

 Charles Bullen, Charles Hayward e Gareth Williams sono dei geni malefici, funesti e gioiosamente dannosi.

 È come osservare un quadro di Rothko. Tutto così fermo e immobilmente in movimento.

La recensione celebra l’EP "Health And Efficiency" di This Heat come un lavoro coraggioso e innovativo, capace di mescolare elementi di noise, industrial e math rock molto prima che questi generi si affermassero. La scrittura esalta la capacità del trio di distorcere la realtà musicale con tecniche uniche e influenze artistiche avanguardiste. L’EP viene paragonato a un’opera d’arte in movimento, immobile nel suo surrealismo. Ascolta l’EP “Health And Efficiency” e scopri un capolavoro della musica sperimentale.

 È così unica e frizzante la loro concezione che ti intriga sin dalle prime note.

 I Nice sono una realtà originale, anzi, la base per il futuro Keith, non la brutta copia.

La recensione analizza 'The Swedish Radio Session' dei Nice, una rara registrazione live del 1967 che mostra la giovane band con un originale mix di beat, musica classica e progressive rock. La bravura eccelsa di Keith Emerson si combina con la solidità degli altri membri, dando vita a performance frizzanti e autentiche. La qualità audio è buona e si apprezzano sia le cover sia i brani originali, con particolare attenzione a 'Rondo'. Un’opera che rappresenta le fondamenta del prog britannico. Ascolta ora questa perla prog e scopri la genesi di Keith Emerson con i Nice!