ilTrattoreRagno

DeRango : 5,05 • DeEtà™ : 5290 giorni

 "È il barocco della nuova scuola HC che incastra tonnellate di distorsioni e architetture sonore a mò di monolite."

 "Un pittore dell’impressionismo della violenza dove il soggetto perde le sue sfumature definitivamente ed è solo la disperazione ad avere l’onore di mostrarsi senza veli."

La recensione analizza 'All We Love We Leave Behind' come un'opera sonora intensa e claustrofobica, espressione di una violenza emotiva profonda. L'album rappresenta una svolta nel percorso artistico di Converge, scavando nell'essenza dell'hardcore senza compromessi. Jacob Bannon emerge come un pittore della sofferenza e dell'impatto emotivo, in un lavoro complesso e monolitico. Il testo sottolinea la brutalità e la disperazione che caratterizzano il disco senza esaltarlo né criticarlo eccessivamente. Scopri la profondità emotiva di Converge e lasciati travolgere dal loro hardcore unico.

 Non c'è nulla di etereo. C'è solo tanto, tantissimo rumore che sfalda pian piano le pareti del cranio.

 "Mladic" è un mantra di preghiera che esplode in mantra circolari, mediorientali, spesse coltri di elettricità violenta e pesante.

Dopo un silenzio di 10 anni, Godspeed You! Black Emperor torna con 'Allelujah! Don’t Bend! Ascend!', un album che cattura con la sua intensità sonora e atmosfere meditative. Le tracce si sviluppano in composizioni lunghe che oscillano tra tensione, rumore e momenti di speranza. Un'opera imponente che richiede attenzione e coinvolge emotivamente l'ascoltatore. Ascolta ora l'epico ritorno di Godspeed You! Black Emperor e immergiti in un viaggio sonoro unico.

 Sai quando ti viene quella voglia di jazz e anfetamine? BAZOOKA!

 Andrebbe da chiederlo a Greg Ginn che, come al solito ci ha visto finché mai lungo.

La recensione celebra l'album 'Perfectly Square' dei Bazooka come un'esplosione di jazz nervoso e sperimentale, con influenze punk e una rivisitazione originale di standard jazz. Il trio, guidato dal sassofonista Tony Atherton, offre brani con grande energia e attitudine avant-garde. L'album, pubblicato nel 1993 dalla SST Records di Greg Ginn, spicca per creatività e tecnica, diventando un punto di riferimento per chi cerca jazz fuori dagli schemi. Ascolta 'Perfectly Square' per un'esperienza jazz fuori dal comune!

 Qui dentro, dentro ai Samuel Jackson Five, c'è un mondo intero. Ed è un mondo fantastico.

 Una lezione di post-hardcore in progressività sintetiche.

La recensione celebra l'album omonimo dei The Samuel Jackson Five come un viaggio musicale ricco di sorprese e atmosfera cosmica. Il disco si distingue per un mix originale di math-rock, post-hardcore e pop-progressivo con melodie avvolgenti e arrangiamenti sofisticati. Ogni traccia offre una nuova dimensione sonora, dal pianoforte evocativo ai falsetti intensi e riff di chitarra potenti. Una proposta fresca e coinvolgente dalla Norvegia che invita ad un'esperienza sonora unica e appagante. Scopri l'album e lasciati trasportare nel viaggio sonoro dei The Samuel Jackson Five!

 Ricerca della perdizione e non volontà del ritorno a casa.

 Un attimo fatto di 54 attimi più lunghi di una manciata di secondi e di increspature in un oceano insignificante e al contempo pregno di qualsiasi cosa vaghi nella mente straziata dal non-suono.

La recensione di Valtari di Sigur Rós cattura un viaggio emotivo tra perdita, immobilità e ricerca del sé. L’album si caratterizza per atmosfere rarefatte e un’intensa introspezione sonora che sfugge a definizioni precise. Un’esperienza profonda e meditativa, in cui la musica diventa rifugio e specchio interiore. L’autore sottolinea la bellezza malinconica dell’album e la sua capacità di avvolgere l’ascoltatore in un paesaggio sonoro sospeso tra silenzio e suono. Ascolta Valtari per un’immersione sonora profonda e meditativa.

 Questo è Mount Analogue, questo è il viaggio verso un impossibile reso umano attraverso le percussioni e una tra le più maniacali sonorizzazioni di un impossibile viaggio verso il proprio sé.

 Intenso, fottutamente Masada, è un viaggio in antri d’introspezione e calma, effluvi di melodie armene e di mantra di pianoforte.

La recensione esplora il legame profondo tra il giovane John Zorn e le sue influenze mistiche e filosofiche, come Gurdjieff e Aleister Crowley. L'album Mount Analogue è descritto come un intenso viaggio musicale realizzato con grande dedizione e spirito mistico. Il disco si caratterizza per un sound introspettivo, ricco di melodie armene, mantra e sperimentazioni sonore. La critica lo definisce uno dei migliori lavori recenti di Zorn, capace di trasmettere uno stato di profonda calma e consapevolezza. Ascolta Mount Analogue per un viaggio unico tra suono e mistica.

 È il lavoro migliore dai tempi di 'Frances The Mute'.

 'In Absentia' è un orgasmo pop pronto ad incollarsi ovunque.

Questa recensione analizza 'Noctourniquet', l’ultimo album dei Mars Volta, definendolo il lavoro più solido dai tempi di 'Frances The Mute'. Con un approccio meno prog e più emotivo, il disco propone ballate intense, sperimentazioni elettroniche e la potente presenza del batterista Deantoni Parks. L’autore ironizza sulle divisioni dei fan ma riconosce la qualità dell’album, sottolineando l’evoluzione sonora e l’originalità delle composizioni. Scopri l’evoluzione sonora dei Mars Volta con Noctourniquet, un album da non perdere!

 Tra l'esplosione del pianeta Sonic Youth è sorto qualcosa di ben più bello.

 ‘Between The Times & The Tides’ è un gioiello di consapevolezza e melodia.

Tra la fine dei Sonic Youth e l'inizio di una fase più matura, Lee Ranaldo presenta 'Between The Times & The Tides', un album che fonde melodie evocative e consapevolezza artistica. Con la collaborazione di artisti come Jim O'Rourke e Nels Cline, il disco esplora nuovi spazi sonori mantenendo una forte identità. La recensione sottolinea la bellezza e la profondità del lavoro, che mescola riferimenti storici e personali in un percorso di crescita musicale. Scopri l’evoluzione artistica di Lee Ranaldo con questo album imperdibile!

 "FINE è fulgido come solo il dolore può essere."

 "La fine fa male, l'avevo ben detto al mio amico."

La recensione di 'Fine' di Infection Code descrive un album intenso e doloroso, con sonorità evolutive tra noise, tribalismi e atmosfere oscure. L'opera è apprezzata per la sua capacità di trasmettere emozioni forti e inedite, creando una miscela di silenzi, tensioni e esplosioni sonore. Riferimenti a città martoriate e altre band italiane sottolineano una presa di posizione emotiva e culturale. Il disco si chiude con un tocco che ricorda i Mogwai, lasciando spazio a molteplici interpretazioni. Scopri l'intensità emozionale di 'Fine' e lasciati trasportare dal dolore musicale di Infection Code.

 Esempio n.1 'The Hollow Lands': un'accozzaglia di follia jazzistica che cambia forma in pochissimo tempo.

 Dove l'orchestra regna sovrana io non reggo.

La recensione analizza l'album 'The Death Defying Unicorn' dei Motorpsycho e Ståle Storløkken, sottolineando la fusione audace tra jazz, progressive e stoner rock. Il disco si caratterizza per l'alternanza di atmosfere oniriche e strutture complesse, con l'apporto significativo della Trondheim Jazz Orchestra. Pur non risultando sempre accessibile, l'album evidenzia un approccio creativo e sperimentale apprezzabile. La valutazione complessiva è positiva ma critica, con un giudizio finale di 3/5. Scopri l'intricata fusione di jazz e progressive in questo album audace!