ilTrattoreRagno

DeRango : 5,05 • DeEtà™ : 5250 giorni

 La finestra si può aprire facendo entrare il sole.

 Un disco che mostra i denti, con una buona dose di muscoli.

Wonderful, Glorious segna una nuova fase per gli Eels, dove la luce finalmente trionfa sulla malinconia che ha caratterizzato gli album precedenti. Mark Everett mostra muscoli sonori e una maggiore potenza espressiva, con brani che spaziano dal rock diretto a momenti più morbidi e intensi. L'album è un mix di energia e introspezione, un lodato passo avanti nella carriera di Everett. Scopri la rinascita sonora degli Eels con Wonderful, Glorious!

 La bandicciola è qui al quarto lavoro in studio... che lo eleva ad un piano più alto e molto più rock.

 Impossibile dire che la successiva “I.O.U.” faccia parte dello stesso disco delle precedenti, è un gioiellino di ritmica trip-hop.

Oddfellows, il quarto album di Tomahawk, conferma la band come un punto di riferimento del rock alternativo. Il disco mescola energia, sperimentazione e melodie memorabili, valorizzate dalla voce di Mike Patton e dalla sapiente chitarra di Duane Denison. La critica apprezza il ritorno a sonorità più rock e innovative, con brani che spaziano dallo sludge al trip-hop. Un lavoro coerente con la carriera del gruppo, capace di rinnovarsi senza tradire la propria identità. Ascolta Oddfellows e scopri il rock innovativo di Tomahawk!

 Nick Cave si presenta oggi: nudo, assetato di parole, senza essere uno spettro ma senza respirare.

 Nick Cave è l’unico che può far fiorire epicità da un lavoro arido come il deserto.

La recensione esplora l'intensità poetica e la profondità emotiva di 'Push The Sky Away' di Nick Cave & The Bad Seeds, un album che racconta storie attraverso atmosfere cupe, sintetizzazioni funeree e un lirismo struggente. Nick Cave emerge come un narratore vulnerabile e potente, capace di trasformare l'aridità in epica musicale, con il supporto di collaboratori storici e una poetica unica. Ascolta ora 'Push The Sky Away' e lasciati trasportare dall’epicità poetica di Nick Cave.

 È la metafisica del silenzio, il lirismo di un cantante d’opera che vomita le corde vocali.

 Un deliquio che salendo su questa elettricità non arranca, ma si spalanca in un mare dronico.

La recensione descrive Bish Bosch di Scott Walker come un'esperienza sonora unica e complessa, che sfida le epoche e i generi musicali. L'album fonde lirismo operistico, sonorità industriali e atmosfere cupe per creare un'opera intensa e inquietante. Elementi di silenzio, caos, e metafisica si mescolano in un percorso emozionale che ricorda l'impatto visivo dei quadri di Bosch. Non è un ascolto facile, ma ricompensa con emozioni profonde e suggestioni disturbanti. Scopri l'universo sonoro unico di Bish Bosch e lasciati travolgere dalla sua forza visionaria.

 I pezzi si raddrizzano, in un certo senso, le canzoni sono canzoni, l’elettronica forma il brano, e c’è una voce presente ed è proprio la sua.

 A volte si comincia bene, a volte si tende a continuare in direzioni ripetitive, questa recensione ne è la prova stessa.

La recensione di Unicorn Skeleton Mask di Omar Rodriguez-Lopez evidenzia un passo verso l'industrial con influenze elettroniche e latinjazz. L'album mostra una maturità crescente, ma tende a ripetizioni e scelte non sempre innovative. La presenza di musicisti come Deantoni Parks e Juan Alderete è un valore aggiunto, così come la focalizzazione su canzoni più strutturate e vocali rispetto al passato. Ascolta Unicorn Skeleton Mask e scopri il nuovo volto sperimentale di Omar Rodriguez-Lopez!

 Qui è tutto maledettamente funambolico, un Cirque du Soleil della progressione.

 La famiglia è un valore importante. Ma solo se è piena di pazzi di questo tipo.

La recensione celebra l'album 'Getting Paid' dei Zechs Marquise come un mix esplosivo di progressive rock e contaminazioni latinofunk. La band, guidata dai fratelli minori di Omar Rodriguez-Lopez, offre un sound ricco di inventiva, virtuosismo e originalità. Le chitarre e le atmosfere rimandano tanto a influenze esotiche quanto a sperimentazioni matematiche e jazz punk. Un lavoro animato da energia e passione che conferma l'importanza della famiglia nel progetto artistico. Esplora ora 'Getting Paid' per un viaggio sonoro fuori dagli schemi!

 Deantoni sventra, sintetizza, ricompone e martoria la sua batteria e non solo.

 Rende il dancefloor un carnaio elettrico o il figlio bastardo di un sogno glitch.

La recensione celebra Deantoni Parks e il suo album 'Touch But Don’t Look' come un’opera innovativa che fonde ritmi spezzati, elettronica e ambientazioni urbane ispirate a New York e Amsterdam. Parks, conosciuto per le collaborazioni con artisti di rilievo, emerge qui con un suono unico, capace di rivoluzionare il downtempo e il dancefloor. Il disco si distingue per intensità, sperimentazione e una coinvolgente voce femminile di supporto che aggiunge profondità all’esperienza sonora. Scopri il ritmo unico di Deantoni Parks con Touch But Don’t Look!

 Il tempo è declino. Chiunque vi dica l'opposto vi sta mentendo spudoratamente.

 Una maledizione, un anatema, e una sensazione di salvezza che fanno quadrato attorno agli strumenti musicali.

La recensione riflette sul tempo come declino e sull'impatto emotivo della musica degli Isis, in particolare sull'album Temporal. Attraverso il ricordo di un concerto e il senso di fine imminente, si esplora la malinconia di un addio e il valore dei ricordi condivisi. Temporal diventa il testamento di un viaggio musicale intenso, tra ombre e luci, che lascia una traccia profonda negli ascoltatori. Scopri l'intensità di Temporal e rivivi le emozioni degli Isis oggi.

 Questo disco è uno stramaledetto posacenere emotivo.

 La voce stracarica di fumo di Race si incasella perfettamente sulle trame malinconiche che vanno a tessere i fatalisti.

La recensione racconta l'esperienza di ascolto di 'We Never Had Control' di Hugo Race & The Fatalists, definito un album 'blues marcescente' e intenso che unisce folk, rock e atmosfere malinconiche. La voce di Race, cigolante e fumosa, si fonde perfettamente con le trame degli strumenti, creando un'opera emotivamente intensa e priva di compromessi. Il disco è descritto come un posacenere emotivo, capace di evocare sensazioni dure e sincere. Scopri l'intensità blues di Hugo Race & The Fatalists, ascolta 'We Never Had Control' ora!

 Prendete un enorme frullatore rotto e ficcateci dentro un disastro disarmante e disumano di elettronica disagiata e minimalista.

 Quest'è 'sto cazzo di 'Ogadimma'. E a me pare decisamente PRONK!

La recensione di 'Ogadimma' degli a.P.A.t.T. esalta l'album come un viaggio sonoro complesso e innovativo, definito Pronk. Le sonorità spaziano dall'elettronica minimalista al jazz, passando per death metal e pop sperimentale, evidenziando la fusione unica di stili. L'autore celebra l'album con un entusiasmo genuino e immagini vivide, raccontando un'esperienza musicale intensa e fuori dagli schemi. Ascolta 'Ogadimma' e immergiti nel mondo unico di a.P.A.t.T.