una canzone strappacuore (o strappa-mutande, dipende dalle circostanze)

 un album non certo indispensabile per di più con una copertina da dimenticare

La recensione analizza 'Longer Fuse' di Dan Hill, sottolineando come il disco sia ricordato quasi esclusivamente per il singolo 'Sometimes When We Touch'. Il resto dell'album viene giudicato onesto ma troppo prolisso e privo di originalità, penalizzato da testi verbosi e canzoni poco incisive. Un disco d'amore che non lascia il segno, destinato a chi cerca il sentimentalismo più semplice. Scopri se anche per te l'unico vero motivo d'ascolto è solo il celebre singolo!

 soffiando via la polvere c’era ancora del 'buono' in quei solchi.

 questo album mi mette oggi un po’ di tristezza: dopo una dozzina d’anni di iper-creatività... il nostro John si ritrovava come svuotato di idee nuove e carico di nostalgia.

La recensione analizza l'album di cover Rock 'n' Roll di John Lennon, sottolineando il piacere personale nell'ascolto e l'effetto nostalgia trasmesso. Viene evidenziato come il disco rappresenti una parentesi malinconica nella carriera di Lennon, più che una rinascita creativa. Alcuni brani vengono apprezzati per energia e reinventazione, mentre altri risultano meno riusciti. L'autore si interroga sullo spazio che oggi può avere quest'opera nella discografia del celebre artista. Scopri come Lennon reinterpreta i classici del rock 'n' roll!

 Ci ho messo un po’ – e ripetuti ascolti – per entrare in sintonia con la musica di JJ Cale, autore di sostanza e no-glamour.

 Un album che senza essere un capolavoro è però interessante e di piacevole ascolto; consigliato per i più curiosi di southern rock.

La recensione analizza 'Naturally' di JJ Cale, sottolineando lo stile sobrio e la varietà di generi mescolati. L'autore apprezza l'approccio minimale e raffinato di Cale, che si distingue dalla scena musicale degli anni '70. Alcuni brani brillano più di altri, ma l'album resta consigliato agli amanti del southern rock interessati a sonorità essenziali. Scopri un nuovo lato del southern rock ascoltando JJ Cale - Naturally!

 La sua talentuosa scrittura di note e di versi finisce per risultare un po’ involuta nelle strofe e come appiattita nella resa sonora delle canzoni.

 Un album non facile, ma indispensabile per i fan di Joanie e 'consigliato con riserva' per tutti gli altri.

La recensione analizza il debutto di Joni Mitchell, enfatizzando l’ambizione e l'autorialità dell'artista. L’opera, divisa tra temi urbani e naturalistici, mostra punti di forza nelle liriche e nella voce, ma pecca di eccesso di solismo e produzione poco incisiva. È considerato un ascolto imprescindibile per i fan e interessante, ma non facile, per gli altri. Scopri il fascino nascosto di Song to a Seagull: ascoltalo e lasciati sorprendere.

 Non riesco a non mettere questo SELF PORTRAIT del 1970 tra le cose più brutte che il caro Bobby abbia mai inciso.

 Alla fine per questo assai bistrattato SELF PORTRAIT ho accettato l’idea che abbia volutamente fatto un brutto disco allo scopo di demolire il suo stesso mito.

L'autore riflette sulla delusione iniziale suscitata da Self Portrait di Dylan, ritenendolo uno dei lavori meno riusciti del cantautore. Col tempo, adotta uno sguardo più indulgente, ipotizzando che l'album sia stato volutamente realizzato per smitizzare il personaggio Dylan. La recensione analizza punti deboli (tracklist confusa, alcune cover poco convincenti) e rari pregi, ammettendo che l'opera divide ancora oggi pubblico e fan. Scopri se anche tu condividi il giudizio su questo controverso album di Dylan!

 "Un album di culto che non è per nulla invecchiato"

 "Un cielo oscuro, ma ricco di bagliori luminosi, attraversato da una musica tagliente, secca e all’apparenza quasi glaciale"

La recensione esalta 'Broken English' come il punto più alto della carriera di Marianne Faithfull, segnando la sua rinascita sia artistica che personale. L'album unisce testi forti e impegnati a una produzione new wave tagliente e intensa. Vengono analizzati brani chiave, le collaborazioni di rilievo e la nuova voce di Faithfull, simbolo della sua evoluzione. Viene valorizzata anche la potenza visiva della copertina. Il giudizio è entusiasta e ne consiglia l'ascolto. Scopri o riscopri Broken English: un ascolto che lascia il segno.

 Queste canzoni trasudano un loro personale fascino melodico che è poi il marchio di fabbrica di McCartney.

 Questo McCARTNEY low-profile mi è diventato un disco piacevolmente gradito.

La recensione analizza 'McCartney', primo album solista di Paul, sottolineando la scelta della semplicità e dell'approccio domestico. Inizialmente sottovalutato, il disco acquisisce valore nel tempo grazie al suo fascino personale e discreto. Il low profile dell’opera diventa la chiave del suo duraturo apprezzamento, soprattutto per chi ricerca l’essenza intima del McCartney solista. Scopri perché 'McCartney' è il disco da non perdere per ogni fan di Paul!

 La sua poetica autorale è già matura: i temi sono quelli che trattano di solitudine e di auto-isolamento personale ed emozionale tipici del cantautorato newyorkese.

 Non è certo una banale raccolta di versioni demo!

La recensione esplora il primo album solista di Paul Simon, pubblicato acusticamente in Inghilterra nel 1965. Si evidenzia la maturità artistica precoce, con brani che verranno poi affinati in Simon & Garfunkel. I testi affrontano solitudine e introspezione, mentre la produzione rimane volutamente scarna. Un album consigliato agli appassionati del folk e della storia musicale americana, seppur non indispensabile. Scopri le origini del mito Paul Simon: ascolta il suo Songbook!

 Toni Childs era praticamente sconosciuta sul finire degli anni ottanta quando uscì questo suo album che la rivelava cantautrice dalla voce originale e potente.

 Il vero gioiellino è 'Zimbabwae' - intrisa dei suoni e dei colori musicali dell’Africa australe - che richiama la nostra attenzione verso quella parte del continente.

L'album 'Union' di Toni Childs, uscito nel 1988, presenta una voce potente e uno stile unico che combina funky, soul e influssi caraibici. Tra i brani spiccano 'Don’t Walk Away' e il significativo 'Zimbabwae' che affronta temi delicati dell'Africa australe. Pur passato inosservato all’epoca, rimane un disco di grande valore e attualità da riscoprire. Ascolta ora 'Union' di Toni Childs e riscopri un capolavoro soul degli anni ’80.

 GOODBYE CRUEL WORLD è un album del 1984 che ci rifila una dozzina di brani con un occhio al pop “sintetico” di quegli anni senza peraltro riuscire ad essere davvero “commerciali”.

 In conclusione: un album che ha fatto il suo tempo e che oggi fatico a ripescare.

Goodbye Cruel World di Elvis Costello, uscito nel 1984, mostra una fase meno ispirata dell'artista, con un sound pop sintetico e una produzione sovraccarica. Alcuni brani emergono per personalità, ma nel complesso l'album non convince a livello musicale e testuale. Consigliato più ai collezionisti che ai nuovi ascoltatori interessati al giovane Costello. Scopri di più sulla carriera di Elvis Costello e ascolta i suoi album più iconici!

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