La copertina mi tira fuori dai più lontani recessi della memoria i pittori romantici inglesi Constable e Turner (giuro!), per la cura e l'abilità nella rappresentazione della luce.

 Nulla di nuovo dunque, ma allora da dove arriva tutto l'hype, il rumore? ... Ma anche perché è un bellissimo disco.

La recensione celebra Melody A.M. dei Röyksopp per le sue atmosfere evocative, pur sottolineando come l'album sia figlio della tradizione elettronica anni '80 più che innovativo. I riferimenti a 808 State, Orbital e alle sonorità vintage si intrecciano a una produzione curata e a suggestioni visive luminose. Particolare attenzione è data ai brani Eple, Sparks e Poor Leno, nel mix tra ambient e pop elettronico. Scopri l'atmosfera unica di Melody A.M. e lasciati trasportare dall'elettronica di Röyksopp!

 "Uno sguardo disincantato e rassegnato sulla vita, ma in qualche maniera positivo."

 "Questo è un singolo perfetto, Moby sceglie di cantare lui stesso, nella sua voce debole, inadeguata."

La recensione celebra il ritorno di Moby con il singolo 'We Are All Made Of Stars', lodando la sua capacità di sorprendere dopo l’enorme successo di 'Play'. Il brano, caratterizzato da una voce fragile e un riff di chitarra lineare, trasmette uno sguardo disincantato ma positivo. Il video, ricco di personaggi trasgressivi, aggiunge un tocco ironico all’opera. Il singolo viene definito perfetto e promette bene per il successivo album '18'. Scopri perché 'We Are All Made Of Stars' è ancora capace di emozionare: ascolta il singolo e guarda il video!

 L'essenza del pop. Ma rispetto a quell di Amburgo, sono più melodici, cantano fra progressioni di accordi maggiori.

 "Wenn man so will bist du meine Chillout Area, meine Feiertage in jedem Jahr, meine Süßwarenabteilung im Supermarkt..."

La recensione esalta Die Gute Seite come seguito coerente e riuscito dell'esordio degli Sportfreunde Stiller. Il disco unisce melodie pop, testi lunghi e ironici ispirati al calcio e una produzione diretta. La band resta fedele al proprio stile, regalandoci brani trascinanti e un'atmosfera positiva e coinvolgente. Scopri il lato buono del pop tedesco: ascolta Die Gute Seite!

 Di questo disco non mi convince niente, è formalmente bello, ineccepibile, coi bassi profondi che entrano sui hi-hat... ma non c’è una sola canzone per la quale mi venga voglia di scavare nella pila di cd.

 Di questo disco non mi rimane niente, anche se ascoltarlo in sottofondo in un bar mi farà piacere. Rispetto, ma non più di quello.

La recensione esprime una chiara delusione per Come With Us dei Chemical Brothers. L'album, seppur tecnicamente valido, non lascia traccia emotiva né brani memorabili. I singoli e le collaborazioni spiccano poco e il disco non invoglia a ripetuti ascolti. Apprezzato solo come sottofondo. Leggi la recensione completa e scopri se anche tu condividi questa opinione su Come With Us!

 Riescono a produrre momenti di occasionale bellezza, sui pezzi più ritmici, partendo da un tappeto ambient per un crescendo inarrestabile col ritmo sincopato.

 Un bel concerto, alla fine più i momenti belli di quelli brutti, anche se non siamo di fronte al non plus ultra. Onesti.

La recensione racconta il concerto dei Röyksopp a Monaco, tra sequencer, synth vintage e drumpads. Il set, a tratti minimalista e ossessivo, offre diversi momenti di notevole bellezza, pur con qualche limite nel mixaggio e nell'uso eccessivo del vocoder. Nel complesso, un live onesto e coinvolgente che spicca per inventiva e dinamismo. Scopri l'esperienza live dei Röyksopp e lasciati trasportare dal loro sound nordico!

 Semplicemente l’effetto totale non dà più della somma delle parti.

 Diverrà l’Eminem inglese, ma a noi questa roba non interessa neanche a fini di studio sociologico.

La recensione stronca Original Pirate Material dei The Streets, album d'esordio di Mike Skinner, accusando scarsa originalità e produzione approssimativa. Il rap, benché con accento inglese marcato, ricorda troppo Eminem, mentre i testi si limitano a cliché sulle periferie londinesi. Le basi musicali sono giudicate statiche e costruite su preset privi di personalità. Pur riconoscendo un possibile appeal per giovani suburbani, la recensione non trova motivi di interesse. Leggi la recensione per scoprire perché l'album ha diviso la critica.

 Questa raccolta, se ha un merito, ha il merito del ricordo, di ricordarci quanto era divertente il 1991(!).

 Come disco consigliamo una bella versione special price di 'Schubert Dip', se c’è, e se non c’è la faranno uscire.

La recensione racconta la raccolta degli EMF nel contesto degli anni '90, tra ricordi e hit come Unbelievable. Il disco è visto più come omaggio nostalgico che come imprescindibile raccolta. Interessante per collezionisti e appassionati, meno per chi cerca novità o tendenze attuali. Scopri l’energia degli EMF e rivivi i grandi successi anni '90!

 Questo disco non ci soddisfa, È più difficile, contorto lontano dalla perfezione pop di quasi tutte le sue produzioni della Donelly.

 "The Shadow" invece sembra una canzone dei Portishead, a cominciare dalla spettrale batteria...

La recensione analizza il secondo album solista di Tanya Donelly, 'Beauty Sleep'. L'autore esprime nostalgia per il passato pop energico dell’artista, trovando il nuovo lavoro più complesso, lento e cantautorale, lontano dalla freschezza dei precedenti progetti come Belly. Alcune collaborazioni e atmosfere cupe non convincono del tutto il recensore. Scopri se 'Beauty Sleep' è il disco di Tanya Donelly che fa per te: leggi la recensione e condividi la tua opinione!

 Un tentativo di eclettismo malriuscito. Come quasi mai l'eclettismo riesce.

 Buono da ascoltare alla radio. Su Radio One. Un paio di minuti.

La recensione di Karl esamina 10.000 Hz Legend degli Air, album che tenta un eclettismo sonoro tra vintage ed elettronica ma risulta confuso e poco riuscito. L'autore rimpiange la leggerezza di 'Moon Safari' e sottolinea come, nonostante alcuni spunti interessanti, il disco non riesca a convincere seriamente, rimanendo gradevole solo per l'ascolto superficiale. Scopri se anche tu ritieni 10.000 Hz Legend un esperimento fallito o un cult da riscoprire.

 La voce in falsetto di Xavier Boyer è irritante, i loro capelli ricci (!) e lunghi (!) ancora di più.

 Brava manodopera, ma non onesta.

Il recensore partecipa a un live dei Tahiti 80 senza conoscerli e resta indifferente alla loro proposta: pop anni '60 senza originalità, testi banali e una voce irritante. Nonostante la bravura tecnica della band e l'efficienza nel gestire la strumentazione, la performance appare fredda e priva di autenticità. Leggi la recensione completa per scoprire se Tahiti 80 saprà convincere anche te.

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