MaledettaPrimavera

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 C'è odore di America ad un concerto dei Pearl Jam, sin da quando nel '92 apparirono ad un memorabile unplugged per la meno memorabile Mtv.

 La voce di Vedder è oggettivamente fantastica, come un ubriaco epilettico; gli assoli di McCready (...) sono ciò che resta (...) della migliore musica che si sia potuta supporre possibile dopo la morte degli anni di piombo.

La recensione celebra il concerto dei Pearl Jam all'Arena di Wembley nel 2007 come un momento nostalgico e intenso, capace di riportare in vita l’ideologia politica del rock degli anni ’90. Nonostante la presenza di molti brani recenti, la band dimostra ancora grande talento e passione, con performance memorabili di Vedder e McCready. Il grunge, definito come new american rock & roll, emerge qui con forza e attualità, mantenendo vivo il ricordo di un’epoca musicale irripetibile. Scopri l'energia autentica del grunge con Pearl Jam dal vivo a Wembley!

 "Eluline è il mio sonnifero dell’anno: con una vita da sveglio veramente miserabile, lo prendo sempre per complimento."

 "Non esistono persone senza speranza, esiste sempre speranza."

La recensione propone un'intervista intima con Joel Tammik, un artista emergente della scena ambient europea, che riflette sul suo album "Eluline" e sulla sua vita da viaggiatore appassionato. Il racconto mette in luce la connessione tra musica, natura e spiritualità, svelando uno sguardo profondo e personale sull'arte e il senso del suono nel mondo moderno. Scopri l'universo sonoro di Joel Tammik e lascia che la sua musica ti guidi in un viaggio interiore.

 La mia canzone vostra preferita è "Metal is so strong cos our dick is so long", perché mi fa sentire un sacco defender da apocalittico sterminio sessuale.

 State per pubblicare un nuovo disco, "To Kill The Dragon you need a Sword" (non è vero, ma mi piace di più questo titolo).

La recensione presenta un'intervista dissacrante e umoristica con i NanowaR, una band metal nota per il suo stile provocatorio e demenziale. Tra battute surreali, critiche al metal 'true' e riferimenti culturali, il testo esplora il loro lavoro e aspettative per nuovi dischi. L’approccio è volutamente irriverente, con molteplici figure improbabili e citazioni grottesche. La recensione trasmette entusiasmo per la band e il loro modo unico di fare metal, divertendo il lettore. Scopri la follia ironica dei NanowaR con questa intervista unica!

 Facciamo sempre un sacco di porcate quando mettiamo su la morte, io mi faccio impalare all’albero di Nemehal e facciamo le orge in mezzo a immani battaglie e distese ghiacciate, genocidi e guerra nucleare.

 Quando sono depresso mi piace immaginarmi un metallaro perfettamente integrato, mi sposto con disinvoltura dai concerti thrash a quelli doom, mi sbronzo come un truzzo e confondo i generi.

La recensione celebra 'Regina Umbrae Mortis' dei Malignance come un capolavoro del metal estremo, ricco di atmosfere oscure e apocalittiche. L'autore condivide esperienze vivide e personali, sottolineando la potenza evocativa delle tracce e il senso di appartenenza alla scena metal. Il racconto è intenso e immersivo, arricchito da uno stile narrativo unico e coinvolgente. Ascolta 'Regina Umbrae Mortis' e immergiti nell'oscurità del metal più estremo!

 La scuola di cinema hollywoodiana: fatto un film (e colonna sonora) fatti tutti.

 Nella scena ultraterrena del nostro film l’eroe fa un volo di 240 metri cercando di sopravvivere facendo attrito con la mano contro un palo.

La recensione analizza in modo ironico e dissacrante la colonna sonora di 'I, Robot', evidenziando i cliché del cinema hollywoodiano. Attraverso una satira sulla tipica sceneggiatura e i personaggi, il testo valorizza la musica e l'atmosfera creata pur mantenendo un tono critico e divertito. Il tutto incoronato da citazioni musicali e battute pungenti. Scopri l’ironia dietro la colonna sonora di I, Robot, leggi la recensione completa!

 Nel paese dove sono nato durante le feste di Natale viene sempre a suonare Gianni Celeste e io quando ci penso mi emoziono sempre.

 Un latitante non tiene speranze! ... Poi il video sfumava con un disoccupato che piangeva mentre un poliziotto lo manganellava.

La recensione celebra l'album di Gianni Celeste come un viaggio nostalgico che mescola ricordi personali, critica sociale e politica. Attraverso un racconto intimo e ironico, si evocano immagini di un paese in evoluzione e di un Natale con forte carica simbolica. L'album si presenta come una riflessione sentita e coinvolgente sulla vita, il disagio e la resistenza popolare. Scopri l’album di Gianni Celeste e lasciati coinvolgere dalle sue storie intense.

 I Babyshambles sono il più lampante esempio della pazzia del mercato discografico: senza uno straccio di disco hanno un contratto miliardario e padroneggiano in tutti i festival.

 "Un cunt, amico! Non divide mai la sua droga... e neanche la sua ragazza."

L'intervista a Drew McConnell, bassista dei Babyshambles, esplora con ironia e schiettezza il caos della band, le dipendenze, e il mercato discografico. Tra aneddoti sopra le righe e momenti umani, emerge un ritratto sincero e divertente della vita on the road e delle dinamiche del gruppo. Il testo offre uno sguardo crudo e genuino dietro le quinte di una band segnata dalla fama e dall’autodistruzione. Leggi l’intervista per scoprire il dietro le quinte vero e ironico dei Babyshambles!

 Siamo due eroi falliti, perchè gli eroi muoiono giovani e belli ma se sono falliti t’accompagnano ancora una volta.

 Quando finisce tutto questo saluto Bart e vado al concerto dei Motorhead al Forum, e anche se già so che ci verranno un po’ di metallari senza soldi per passare all’Eclipse in compenso viene Lucia.

La recensione racconta l’esperienza al live di Mark Kozelek, tra riflessioni sulle sottoculture giovani come punk e metallari e la percezione di sé come eroi e truzzi falliti. L’autore intreccia il reportage personale a una vivace descrizione dell’atmosfera e delle mode alternative di Camden Town. Nonostante la malinconia e le critiche ironiche, l’evento è vissuto con entusiasmo e partecipazione. Scopri la vibrante atmosfera del live di Mark Kozelek e immergiti nella scena alternativa di Camden!

 Io sono un satanista professionista, iscritto all'albo ariano con tessera n. 666.

 La musica dello zio Burzum è qualcosa di molto vicino alla musica classica, lo zietto suona molto il piano e a volte si ammoscia così tanto che tutti si addormentano.

La recensione offre una visione molto personale e ironica dell'album 'Det Som Engang Var' di Burzum. Attraverso un linguaggio vivace e sarcastico, l'autore esprime un apprezzamento manifesto per l'opera, evocando immagini di battaglie mitologiche e rituali pagani. Il testo miscela umorismo esagerato e passione per il black metal e le atmosfere nordiche, rendendo il commento originale e coinvolgente. Scopri l'universo oscuro e ironico di Burzum con questa recensione unica!

 Io non sono Luzzato Fegiz: ai concerti ci vado con un mangiacassette del '68 e l'alito impestato di vino.

 A me questa roba "up-tempo" mi puzza al naso, e siccome sono metallaro, ma non fesso, non mi fido.

La recensione è un racconto ironico e personale che mescola aneddoti vissuti dal recensore con un'intervista a Tom Barman dei dEUS. Il testo presenta un tono irriverente e colloquiale e anticipa il nuovo album in uscita con musica "up-tempo". La narrazione diverte ma mantiene un atteggiamento critico e scettico. Pur riconoscendo la qualità della band, il recensore rimane un fan del metal scettico verso le novità. Scopri la recensione irriverente di 5 Questions to Tom Barman e immergiti nel mondo dEUS!

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