L'Italia è spesso piena di talenti "nascosti". Il Balletto di Bronzo è un gruppo progressive italiano che per si e per no appartiene a questa "categoria".
La "storia discografica" del gruppo non è molto lunga. Nel 1970 pubblicano il loro primo album "Sirio 2222" per la RCA Italiana. In questo primo album si può notare sopratutto dall'ultimo brano "Missione Sirio 2222" la loro tendenza progressive rock. Tendenza che verrai poi sviluppata nell'album soggetto a questa recensione, ovvero il secondo ed ultimo album della band "YS", pubblicato due anni più tardi dal loro primo.
In questo album la formazione cambia, a prendere il posto della voce questa volta è Gianni Leone (ancora giovanissimo), che oltre ad un uso virtuosistico della voce, ciò che fa rimanere spesso basiti è l'uso delle tastiere. Leone viene infatti considerato uno dei più grandi tastieristi rock di tutti i tempi. L'album è un concept, parla dell'ultimo uomo rimasto sulla Terra, che compie un viaggio incredibile in tre incontri prima di scomparire malinconicamente nel buio come fu per l'isola "YS", sprofondata nelle acque.
"Ys" ci fa ben notare il genere sviluppato in questo album, come dicevamo prima, un sano progressive rock italiano. Qui notiamo una padronanza incredibile nell'uso degli strumenti da parte di ogni singolo musicista. Partendo dal già citato Leone, per poi andare al batterista Gianchi Stringa che in brani come "Primo Incontro", riesce ad andare in perfetta sintonia con tutti gli altri strumenti dettando legge con l'uso del suo strumento. E inoltre anche l'uso alle volte virtuosistico e altre (meno) volte minimale della chitarra, del fondatore del Balletto di Bronzo, Lino Ajello e del basso di Vito Manzari.
Questo album è quindi un chiaro esempio di come un gruppo se pur incredibilmente capace sia rimasto in parte nascosto dalla "massa" in Italia. Un gruppo che, se forse, fosse nato altrove come ad esempio in Inghilterra, avrebbe scalato le classifiche accanto ai nomi delle più grandi band della storia.
Elenco tracce testi e video
01 Introduzione (15:18)
La voce narrò
all'ultimo che
sul mondo restò,
la vera realtà
E poi comandò
di andare tra i suoi
a dire la verità
e il gioco iniziò.
Quella voce premeva nel petto
col dolore di cose capite
forse era in tempo a dirlo anche agli altri
forse era in tempo a dirlo anche agli altri
Cos'è la vita di un uomo che ha pianto
come gurdare un cielo sereno
come fissare i tuoi occhi nel sole
come afferare una mano protesa.
E la voce premeva nel petto
col dolore di cose vissute
doveva andare presto
doveva andare presto
La poesia di un giorno di vento
l'ultima foglia di un albero morto
il primo giorno di sole d'aprile
un corpo caldo una mano vicina
02 Primo incontro (03:30)
Lui andò oltre i monti e più in là
senza mai voltarsi a guardare
lungo è il cammino da fare
ma doveva andare ancora andare.
Un uomo è là con la faccia all'ingiù
e giù l'edera abbraccia il suo corpo
nero è tutto il sangue che ha
su ferite di orecchie strappate
La voce lo costrinse a gridare
tutto ciò che moriva dentro sè
quel che gridò il vento portò con sè
non avrebbe più sentito niente.
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Altre recensioni
Di nick81
Una pietra miliare del prog italiano che non ha niente da invidiare neanche ai colossi stranieri.
Uno dei rari esempi di dark progressive italiano.
Di otrebla86
YS è un album che non stanca affatto a lungo andare, nessuna traccia si può saltare.
Gianni Leone crea atmosfere celtiche medievali mixate con jazz e psichedelia, una novità in Italia.
Di paloz
Questo, insieme a pochissimi altri, è uno di quelli che considero i VERI capolavori del progressive italiano.
Purtroppo non riesco a descrivervi le emozioni così intense che provoca, ma di brividi ne vengono tanti, lo giuro.
Di sinaftersin
Un classico di una originalità eccelsa, che è praticamente impossibile distinguere di brano in brano.
Un’opera per sempre attuale, che può regalare decine di ore di emozioni purissime e potentissime a chiunque sia disposto a farsi trasportare in un altro mondo.
Di giuseppe40
Il tema è inquietante, delirante. E sicuramente, ben si adatta alle musiche: tutto è apocalittico, dark.
Chi si troverà ad ascoltare Il Balletto di Bronzo di "Ys", capirà di trovarsi davanti ad un capolavoro.