KISS STO KASS (o la teoria dell'asparago).


Ci vuole "sempre" e "comunque" una specializzazione in qualcosa a questo mondo? Posso dire che a me gli asparagi, ad esempio, dopo averli assaggiati in 10 modi diversi, fanno schifo o devo per forza conoscere vita, morte e miracoli dell'asparago dalla sua apparizione nella Cina di 3000 anni fa a oggi prima di esprimere un personalissimo "parere contemporaneo"? Così nella musica, devo PER FORZA sapere la cronistoria dell'Heavy Metal dai Black Sabbath a oggi o posso esprimere un parere "a prescindere" su questo album "Revenge" dei KISS del 1992? (e parlo DI QUESTO album in quanto è quello che possiedo da tempo e quello che ho ascoltato di più...circa 3/4 volte prima di riporlo nell'angolo più inaccessibile e polverosa della mia discoteca a parete).
SE è "no" qualcuno però me lo spieghi (visto che in Italia ancora per qualche anno -si spera- dovrebbe sussistere la libertà di opinione), ma se invece posso dire la mia (e dirla tutta), questo fantomatico gruppo di coloratissimi teatranti finto-mascherati, con quest'album si è proprio scavato la fossa (che per quel che mi riguarda, era già scavata da un pezzo).

Anche qui, come pressoché in tutti i loro album, in una botta di "prevedibilità" di poco inferiore alle sceneggiature del Bagaglino Mediasettiano, i 4 trucidi pierrot ineggiano al sesso e al rock come elementi "portanti" del divertimento pre-adolescenziale, dando alle stampe l'ennesimo "giocattolone musicale tutto gadget e muscoli" privo di connotati sociali o esistenziali: "facciamo casino e giochiamo a farvi paura", questo in sintesi il loro messaggio.
Sarà un caso che da questo "cilindro" siano usciti negli anni una valangata di PCgame, PS2, GameBoy, fumetti, cartoni animati e quant'altro suggerisca "fracassoneria teen mista a Crazy-Fun" che ancor oggi fattura come 3 aziende medie italiane?!
Se fossero ancora in auge, oggi sarebbero molto probabilmente ingaggiati nella rubrica di Posta di qualche giornaletto tipo Cioè, XL o POP's (me lo vedo già il loghetto tondo con la sagoma di Simmons che saluta i lettori con la linguaccia penzolante e il dito medio alzato).

Assolutamente gretti e visivi come una badilata di cemento fucsia a pois, noiosi e monocordi come un'omelia di PapaRazzya 35° all'ombra, i loro brani hanno sempre coniugato la furia selvaggia di un certo metal, ammorbidito dalla prevedibilità di arrangiamenti fatti a suon di riff facili, orecchiabili e stucchevoli come pochi nella storia del Rock.
Assolutamente scarsi dal punto di vista tecnico (per ammissione del loro leader Gene Simmons in un'intervista di 15 anni fa su Rewiew) i 4 ragazzotti capirono fin dagli esordi che, per emergere ad ogni costo, avrebbero dovuto puntare all'aspetto scenografico piuttosto che sulla musica. Così il loro esibizionismo da "Casa della Paura da Luna Park" finì per farli ricordare più per le cazzate che si inventavano in scena che per gli aspetti prettamente musicali quasi inesistenti (se non in piccoli sprazzi disseminati a piccole dosi lungo tutta la loro debordante discografia).
In pratica a questo gruppo si dà il merito (?!) di aver trasformato il linguaggio originario del genere in una calderone melting-pop a base di Metal annacquato, easy-listening rinvigorito e una discreta dose di crazy-pop-zuccheroso decretando il succeso tra i ragazzini meno preparati musicalmente e più impressionabili dagli effetti scenici (dai 12 anni ai 18, diciamo).

"Revenge" è il primo album registrato in studio dalla band (il 23esimo, escludendo i 4 solisti!) dopo la dipartita del batterista Eric Carr nel novembre del 1991 che aveva sostituito a sua volta Peter Criss 11 anni prima. Alla sua morte venne preso Eric Singer, batterista turnista con qualche presenza nei mitici Black Sabbath (gente di ben altra caratura). La produzione, sempre tronfia ed esageratamente kitch, venne affidata al solito Bob Ezrin, il quale si era occupato nel 1976 della produzione dell'album "Destroyer" e successivamente del tremendissimo "Music From The Elder" (1981). Il disco venne ovviamente dedicato al batterista scomparso, e infatti compare alla fine un breve demo-tape dal titolo Carl Jam 81 e pure nei brani "Take It Off" e "God Gave Rock 'N Roll To You II" come voce secondaria.
Ah beh...certo i soliti 4 fans incalliti storceranno la bocca a sentire questo mio "martellamento sistematico" di questo gruppo, quasi contemporaneo a quegli altri 4 coglioni della "meteora-Rockets" pitturati di argento, ma di argomenti per difendere questo disco (e quasi tutti gli altri) ce ne sono davvero ben pochi.
Posso capire se la cosa ci fa ricordare la nostra beata gioventù (40enni, siete avvisati...sveglia...sto parlando di voi...) e quindi accetto mio malgrado l'Operazione Nostalgia che li potrebbe in parte "assolvere" ma andando oltre non vedo tutta questa "grandeur", questo fascino, questo loro "mito" costruito dal primo all'ultimo colpo di cerone (o phard che dir si voglia!).
Evito di soffermarmi a dettagliare ogni singolo brano perché sarebbe un elenco sterile di ovvietà elevato alla massima potenza che mi/vi risparmio con molto piacere.
Ma cheche se ne dica, so di pedalare sul letto di un fiume contro corrente (immaginate soltanto lo sforzo!!) accollandomi mille accuse da parte dell Frangia Estrema dei fans dei "baciatori mascherati" e so altrettanto bene che, volenti o nolenti, la Grande Storia del Rock (e del suo Carrozzone mediatico) è stata fatta anche in questo modo: passando cioè per fenomeni "folkloristici" e "di costume" fuori da ogni grazia di Dio che poco o nulla hanno avuto a che fare con la Musica con la M maiuscola.
"It's Rock'n Roll Show!" diceva un tale e lo accetto come tale ma, se permettete, di ben altra caratura sono state le "costruzioni sceniche" di un Gabriel o Bowie negli anni d'oro?

Fosse per me, dunque, questo disco potrebbe benissimo bruciare in un grosso rogo contenente almeno un terzo della musica prodotta da fine anni 70 ad oggi.

Quindi, per farla breve, sono contento che a mezzo mondo piacciano gli asparagi ma nel mio piccolo, se posso ancora dire la mia, non ci sarà mai (e dico MAI) modo di farmeli andar giù. E qui non c'è cerrone che tenga, sia che l'asparago sia mascherato da gatto, vampiro o pierrot: sempre asparago sarà... e mi basterà sentirne l'odore lontano un metro per capirlo... ed evitarlo quanto prima!!
Si u ledar!
Your, Lesto.

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