LA CONFERMA DEL CAPOLAVORO E ANCHE DI PIÙ.
È questo in sintesi il sunto dei contenuti di Life Is Peachy, secondo lavoro del combo californiano capitanato da Jon Davis, che apre la musica dei KoRn ad un piú vasto numero di ascoltatori (debutta al numero 3 della classifica americana e per un gruppo del genere è un risultato strabiliante... ditemi voi).

Prima dell'ascolto ci si aspeterebbe un lavoro al di sotto del celeberrimo predecessore, lavoro che convogliava ritmi hip hop a sfuriate metal per creare un ibrido straordinario, ma appena messo su il cd ci s'imbatte in "Twist", 51 secondi di grande saggio canoro in cui Davis sciovinizza tutta la sua rabbia e il suo talento in "grugnito" accompagnato da una base industrial.
"Chi" è una botta fatta di chitarre monolitiche e da un basso dalla cadenza altalenante a fare il bello e il cattivo tempo. Nelle successive "Lost" e "Swallow" il buon David Silveria combina sfraceli cambiando il tempo due tre volte sotto l'assistenza delle chitarre sempre pontentissime e dal basso di chiara impronta funky (fantastico per intuizione il suo passaggio nel bridge di "Swallow").
Giusto il tempo di riprendersi con l'onirica "Porno Creep" per andare ad incontrare il vero picco dei KoRn di Life Is Peachy: Good God. È in questa canzone che si capisce e si riesce a vedere con tangibilità l'evoluzione del gruppo, le chitarre di Munky e Head fanno un decisivo passo avanti (ed è una constazione che viene notata dopo diversi ascolti) mentre Fieldy registra un'altra prova magistrale confermandosi IL MIGLIORE BASSISTA nel suo genere (ALTRO CHE I VARI Chi Cheng, Sam Rivers e compagnia bella) supportato da un David Silveria in continua crescita.
Dopo la track migliore del disco si va incontro a composizioni qual "Mr. Rogers", in cui Davis fornisce un altra grandissima prova, e nella grandissima "No Place To Hide", che convoglia il gruppo in turbine post metal di grande effetto.
Capitolo a parte è riservato a "Wicked", duetto rap metal insieme all'ex amico Chino Moreno dei Deftones su un testo dell'onnipresente Ice Cube che fa intendere i futuri approcci hip hop di "Follow The Leader".
La parte finale del disco contiene il singolone "A.D.I.D.A.S (All Day I Dream About Sex)" organon delle manie sessuali di Davis trasferite su larga scala.
"Ass Itch" è fantastica, contiene tutto: riff, distorsione, melodia e cattiveria in un mix in perfeto stile KoRn.
La finale Kill You, dedicata alla matrigna di Davis, riprende il dramma freudiano lasciato con Daddy in maniera non meno angosciata ma molto emotiva.

Se la parte difficile per un gruppo è confermare il successo i KoRn ci sono riusciti, affinando la loro arte e il ruolo di gruppo fare del rock mondiale.

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