Suor Lenina &
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Lenin "The Pelvis"
 
The Zen Circus - Pisa merda Ingrandisci questa immagine Nel ricordarvi che la torre di Pisa, continua a pendere parecchio vi riporto un simpatico siparietto a cui ho assistito proprio ieri tra la cattedrale e la torre.
Famiglia in coda per vedere la torre composta da madre e tre figli sui 16 ed i 18; due maschietti ed una femminuccia. La ragazza nell'attesa di entrare chiede al fratellone di proseguire lui la coda, nel frattempo che lei entri nella cattedrale. Il fratello spazientito per la rcihiesta gli risponde: " si si, vai.. vai a pregare quel fantasma di merda, noi ti aspettiamo qua". #amen
#amorefraterno
 
JJ Cale - Sensitive Kind (Official Live Album)

il superchitarrista maestro di molti in questa dolcissima canzone. ( ripresa da molti cantanti)
 
Outta Place - don't crowd me

Ma il Reverendo e il mio Pinhead…

Nel 1983, mentre Rudi Protrudi fatica a trovare una etichetta per stampare il primo disco dei Fuzztones, cinque teppistelli che abitano a qualche isolato da lui stanno già registrando il loro primo disco. Si chiamano Mike Chandler, Orin Portnoy, Jordan Tarlow, Shari Mirojnik e Andrea Kusten e con i Fuzztones hanno (e avranno) moltissime cose in comune: Orin è il fratello del loro chitarrista Elan Portnoy (con cui incide già a nome Twisted e con cui fonderà poi due band straordinarie come Headless Horsemen e Bohemian Bedrocks), Jordan entrerà nei ‘tones nel 1987 e con loro registrerà In Heat due anni dopo, Andrea finirà dietro il culo di Rudi a suonare i tamburi nel 2000, Shari finirà nel letto di Elan e Rudi, mentre Mike, oltre a flirtare con Deb O’Nair, scriverà (cosa che forse in pochi sanno o dimenticano con facilità ancora oggi, NdLYS) alcune fra le più belle canzoni dei Fuzztones: Bad News Travels Fast, She’s Wicked, Highway 69, It Came in the Mail, Me Tarzan You Jane, What You Don’t Know, Brand New Man, Heathen Set.

Ma all’epoca gli Outta Place sono “soltanto” tre ragazzi e due ragazze che si fanno carico di stampare il primo disco garage-punk dell’area newyorkese.

Sono arrivati alla corte della Midnight Records grazie ad una demo autoprodotta che il boss J.D. Martignon si fa carico di pubblicare quasi per intero su disco. Il risultato viene stampato su un dodici pollici che gira a 45 giri ed è il secondo disco del catalogo Midnight che di lì a qualche mese pubblicherà pure gli esordi delle altre due garage band della città: i Fuzztones e i Vipers (prodotto fra l’altro proprio da Jordan Tarlow). Ma We’re Outta Place, in termini di violenza beat/punk aveva già detto tutto, urlandolo col tono sguaiato, incalzante e provocatorio di Mike Chandler. Quelle sei cover erano il certificato di battesimo della scena garage della Grande Mela. E gli scarti strumentali (con le urla di Chandler registrate nel suo appartamento ed aggiunte nella masterizzazione successiva) che verranno pubblicati tre anni più tardi a band ormai sciolta, il suo certificato di morte. Tutto quello che successe in quei quattro anni, gli Outta Place lo avevano già bruciato in pochi mesi, come se non ci fosse un domani. Con la voracità e la furia ormonale che sono proprie dell’adolescenza. Ancora oggi, milioni di dischi dopo, pochissimi sono riusciti a fare di meglio e con un accanimento ed un livore vagamente simile al loro. Ancora oggi Outta Place restano le uniche belve non ammaestrate uscite dalle caverne dello stato federato di New York.



Franco “Lys” Dimauro
 
Stuck In Thee Garage

E dopo il succulento e variegato antipasto pre album uffiziali, il primo disco decisamente pankazzo, sperimentale, alternativo, crossover il ns NeGro preferito comincia a fare uscire la sua anima BLack. Un secondo album decisamente orientato vs il R&B ed il Beat dei sixties con il Garage Punk primitivo che fa spesso capolino, insieme al Soul ed al Funk… e l’anima garagista rude e passionale gode senza limite.

Amiche ed amici Garagisti, psichedelici, psyco(labili), incazzati e sprezzanti, dediti all’onanismo e a qualsivoglia pregevole vizio che possa soddisfare i ns Nobili istinti primordiali … raduniamoci attorno a qvesto NeGro e facciamoci del bene …

La sua creatura più talentuosa e duratura, suoneranno di tutto a manetta e nobilmente, savansadir
 
Danger Mouse & Black Thought - Saltwater (feat. Conway the Machine) (Official Audio)

Strofa di Black Thought subito dietro quella di Slick Rick, e immediatamente entrambe nel top 50 di sempre.

Il basso secco di Mouse non lo so, sta cosa di fare i bassi per le casse portatili mi piace e non mi piace.
 
McCoy Tyner - Message From The Nile

McCoy Tyner (2 di 10)
"Message from the Nile" from: Extensions
1973 (Blue Note)

#jazzlegends
 
The Eels - Somebody loves you

Una delle sue più pop… se il pop fosse tutto così sarei un poppante, popparolo, popputo, …
 
Miranda top, pare stare di trance
 
THE GRUESOMES - Serves You Right

Se non hai voglia… affidati al Reverendo che non sbaglia MAI

Con i loro zazzeroni esagerati e la loro morbosità trash i Gruesomes furono per il Canada ciò che i Gravedigger V furono per la scena garage californiana: teenagers sottilmente debosciati attratti da una passione insana per un immaginario di lordure sixties che non avrebbero mai rinnegato, neanche mentre tutta la scena neogarage collassava intorno a loro. Gruesomology è quindi anzitutto un tributo alla loro coerenza ma offre pure uno spaccato esauriente del loro periodo storico, dalla partecipazione a It Came from Canada al Live in Hell! del 1989, roba che ognuno di voi dovrebbe assicurarsi di avere e, soprattutto, comprendere.

Loro erano lo zero tecnico.

Pura esuberanza teen affogata nell’amore viscerale per il garage punk più veemente e il R ‘n B più malridotto.

Erano la passione che diventava cosa viva, e ti afferrava per la gola.

Franco “Lys” Dimauro