[NdR: Questa recensione si riferisce a tracce musicali scaricate (illegalmente?) dalla rete che potrebbero anche non corrispondere a quelle che verranno pubblicate con l'uscita del disco]

Vi è mai capitato di svegliarvi con l'assoluta convinzione di aver fatto un bellissimo sogno?
Quella strana sensazione che non è appoggiata da nulla se non da qualche immagine, bagliore… Quelle emozioni che vi accompagnano senza mai identificarsi con chiarezza?

Beh, dopo l'ascolto di questo disco io ho provato le stesse emozioni che goffamente ho tentato di descrivere poco sopra. Non sono in grado di tratteggiare, di catalogare ne di giudicare quello che ho sentito.
Perché quello che ho sentito non permette di essere identificato o codificato attraverso il comune parlar di musica.

Prendete una traccia come "The Gloaming" (track 8): il lirismo di York si espande sino a perdersi in una base sonora assurdamente stonata e gracchiante. Prendete una traccia come "Go To Sleep" (track 5): le chitarre acustiche e la memoria che torna ai tempi di "The Bends".

Prendete un disco come questo, teso in un impossibile spasmo verso nuovi lidi sonori senza dimenticare la "classicità" delle prime opere del gruppo. Se musica vuole dire emozione, e chi segue i Radiohead sa certamente di cosa sto parlando, questa è Musica.

...e non venite a parlarmi di intellettualismo fine a se stesso o eccessiva sperimentazione, perché il sogno è mio e guai a chi tenta di interromperne il corso.

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