Difficile parlare di «canzoni» o incasellare i Love Substitutes in un qualche stile: qui ci sono semplicemente dei musicisti che hanno deciso di dare alla loro (matta) creatività libero sfogo.

 Ridono tutti, è stata una bella serata, si sono divertiti loro e ci siamo divertiti noi.

La recensione racconta il concerto dei The Love Substitutes a Leuven, in un ambiente piccolo e raccolto. I musicisti esprimono una creatività senza confini, con improvvisazioni e sonorità originali. La performance è stata apprezzata per la sua spontaneità e energia, con un pubblico coinvolto che ha condiviso il divertimento degli artisti. Un'esperienza musicale unica e fuori dagli schemi. Scopri l'energia unica e l'improvvisazione dei The Love Substitutes dal vivo!

 "L'album appare spontaneo, rumoroso, fin troppo fine a se stesso."

 "Gli ultimi colpi di reni della fusion methyniana, che si trascina stancamente verso il collasso di 'Imaginary Day'."

L'album "Quartet" del Pat Metheny Group del 1996 rappresenta una fase di transizione e sperimentazione all'interno della loro carriera. Nonostante la bravura tecnica dei musicisti e alcune tracce interessanti, manca un impulso creativo forte che renda il disco memorabile. L'opera appare infatti spontanea ma frammentata, riflettendo le pressioni esterne e la stanchezza del gruppo. Elementi acustici si mescolano con elettronica e jazz tradizionale, ma senza raggiungere piena coesione. Scopri l'evoluzione del Pat Metheny Group con "Quartet" e immergiti nel jazz contemporaneo.

 La musica parla da sola, con l'immensa tenerezza della dichiarazione d'amore di un timido.

 Queste sue tre raccolte di piccoli pezzi per pianoforte posero, più o meno inconsciamente, le basi per un'abbondante e meravigliosa fioritura del genere.

La recensione esplora le Bagatelle di Beethoven, piccoli pezzi pianisti ricchi di espressività e innovazione stilistica. Analizza il loro ruolo nel catalogo del compositore e il legame con la musica romantica. Particolare attenzione viene data alla celebre "Per Elisa" e alle interpretazioni di Alfred Brendel, che valorizzano queste composizioni con tecnica e profondità emotiva. Ascolta ora le Bagatelle di Beethoven e lasciati sorprendere dalla loro intensa bellezza!

 Meloy divide il pubblico in due schieramenti, costringendolo ad aprire un corridoio nel mezzo, lanciando una competizione di urla che coinvolge tutta la platea.

 Quando usciamo il cielo è ancora arancione... la cosa sorprendente è come i Decemberists siano riusciti per almeno un’ora e mezza a farcelo completamente dimenticare.

La recensione racconta il concerto della band indie folk The Decemberists all'Estragon di Bologna nel 2007. Pur iniziando con un'esecuzione tecnica e precisa, la performance si evolve in un divertente e coinvolgente spettacolo. Colin Meloy e i suoi compagni di band conquistano il pubblico con interazioni giocose e momenti di grande energia. La critica sottolinea la capacità della band di far dimenticare anche gli imprevisti esterni grazie al loro carisma e alla musica perfetta. Non perdere l'occasione di vivere l'energia unica dei Decemberists dal vivo!

 Quel cornuto figlio di puttana di burzum invece di suonare ammazza la gente e si fa incarcerare.

 Tutto questo genere compone nell'insieme 1 montagna di nera merda che è mangiata da coloro che la apprezzano!

La recensione esprime un giudizio fortemente negativo nei confronti di Burzum e del suo album 'Det Som Engang Var'. L'autore condanna sia l'artista che il genere musicale, definendo l'album un 'rifiuto umano' e la musica stessa come 'merda'. Il tono è aggressivo e polemico, senza apprezzamenti musicali. Scopri altre recensioni e opinioni sul black metal su DeBaser!

 La rivoluzione, compagni arriverà in bicicletta suola e pedale questo è il vero ideale.

 Imbarazzante nel senso che i suoi colleghi non hanno più il coraggio di certe denunce sociali.

Resistenza e Amore di Alessio Lega è un album che fonde testi d'amore e forte denuncia sociale con influenze jazz e teatro canzone. Il cantautore rinasce dalla scuola classica degli anni '70 e rende omaggio a Fabrizio De André con sincerità e coraggio. Il disco, dall’atmosfera cupa e impegnata, invita all'ascolto attento e alla riflessione sui temi attuali e personali. Ascolta Resistenza e Amore e scopri la forza del cantautorato impegnato!

 L’umore di questi CD/EPs è quello della svolta post-low-folk.

 David Pajo non è poi così musone e tutt’altro che spocchioso.

La recensione esplora il percorso musicale di David Pajo come Papa M, evidenziando la transizione dal post-rock al folk urbano e l’innovazione sonora presente in 'Audio Tour Diary Vol.1-6'. Vengono analizzate le principali tracce e collaborazioni, suggerendo alcuni volumi particolarmente riusciti. L’album viene consigliato a fan e neofiti, con un occhio alle radici di Pajo nelle band Slint e Zwan. Esplora l’evoluzione sonora di Papa M con Audio Tour Diary, ideale per gli amanti del folk alternativo.

 è 1 semplicissima fottutissima maledettissima merdaccia!

 in culo al black e tutti i coglioni bastardi figli di puttana che lo ascoltano!

La recensione esprime un giudizio fortemente negativo sull'album Dauði Baldrs di Burzum, senza ascoltarlo direttamente. L'autore utilizza un linguaggio volgare e provocatorio, criticando aspramente sia l'album che il genere black metal in generale. Scopri altre recensioni e opinioni su musica metal e black metal!

 "Un album elegante ed estremamente curato che, pur non trattandosi di un capolavoro, non deluderà i fan più comprensivi."

 "Il vuoto non è solo abisso di senso, ma anche spazio di speranza e rinascita spirituale."

Il Vuoto di Franco Battiato rappresenta un'opera essenziale e personale, segnata da testi semplici e sonorità cristalline. Pur non brillando come capolavoro, contiene gemme come "I giorni della monotonia" e "Stati di gioia". Il disco segna una tappa di quiete dopo l'urgenza di lavori precedenti, riflettendo una fuga dal caos e un ritorno alla natura e alla semplicità. La recensione sottolinea la coerenza stilistica ma evidenzia anche alcuni momenti meno ispirati. Scopri l’universo semplice e profondo di Il Vuoto di Battiato, ascoltalo ora!

 "Lasciatevi cullare, lasciatevi trasportare e lasciatevi turbare."

 "Le attuali Brody Dalle & Co. se le mangia a colazione."

La recensione analizza 'Nessuna Speranza, Nessuna Paura', album del 1989 dei napoletani Contropotere, chicca della scena hardcore italiana. Il disco, caratterizzato da brani lunghi e influenze diversificate, emerge per la produzione curata e i testi poetici declamati dalla voce di Lucia. Un'opera simbolo di un'epoca di ribellione e precarietà culturale, consigliata agli amanti di atmosfere punk industriali e sensazioni forti. Ascolta ora 'Nessuna Speranza, Nessuna Paura' e vivi l'essenza del punk hardcore italiano!

 Un raggio di sole che squarcia l'autunno gelido sul Ku-damm.

 Queste tracce scorrono come una leggera carezza mattutina e promettono semplicemente una giornata buona.

Il terzo album di [re:jazz], Expansion, si distingue per l'assenza quasi totale di ospiti e una formazione più matura. L'album mescola sonorità carioca, riff di basso e potenti fiati, con cover di classici come Herbie Hancock. La voce di Alice Russel in 'Gabrielle' e quella di Inga Luhing che illumina i brani creano momenti particolarmente suggestivi. Un disco elegante che regala atmosfere calde e sofisticate, perfetto per gli amanti del jazz contemporaneo. Ascolta Expansion di [re:jazz] e lasciati avvolgere dal jazz contemporaneo.

 "È fatta esclusivamente per essere ascoltata, sognando ad occhi aperti."

 "L'’Aria sulla quarta corda’ è solo la pietra più preziosa incastonata in un gioiello complesso e affascinante come la Suite Orchestrale n° 3."

La recensione esplora in modo approfondito e appassionato le Suites Orchestrali n.1, 2 e 3 di Johann Sebastian Bach, con particolare attenzione all'interpretazione orchestrale di Yehudi Menuhin del 1961. Viene evidenziato il contesto storico e la struttura musicale, sottolineando la bellezza e la varietà delle danze barocche, nonché il fascino dell'Aria sulla quarta corda. Il disco è considerato una raffinata esperienza che fonde rigore musicale e grazia senza tempo. Ascolta ora le Suites orchestrali di Bach con l'interpretazione di Menuhin e lasciati trasportare dal Barocco!

 La sua voce malinconica e intensa sembrava davvero provenire dalle profondità del suo cuore.

 "West" conferma la verve compositiva della Williams ed è davvero un disco bellissimo, di rara profondità.

La recensione celebra l’ultimo album West di Lucinda Williams come un’opera intensa e profonda, dove la sua voce malinconica e la produzione curata raccontano la vita, i drammi e la passione della cantautrice. La varietà delle canzoni e la magistrale collaborazione con musicisti come Bill Frisell impreziosiscono un disco ricco di sfumature emotive e musicali. Un capolavoro che conferma il valore artistico di Williams. Ascolta West e immergiti nelle emozioni autentiche di Lucinda Williams.

 Ogni millimetro quadro di tappezzeria sonora estroflessa viene vorticosamente risucchiato, scandagliato, tramortito, estrogenato.

 Un beffardo, scellerato, efferato, scardinante assalto alle (semi-infartuate) coronarie oltreché al trasecolato apparato uditivo.

La recensione celebra l'album 'New Rap' di Keiji Haino e Tatsuya Yoshida per la sua audace rottura degli schemi tradizionali del rap. L'opera viene descritta come un complesso e avvincente mix di chitarra aggressiva e batteria potente, che sfida l'ascoltatore con sonorità intense e innovative. Pur essendo difficile da categorizzare come rap tradizionale, l'album si distingue come un esempio di musica progressista e sperimentale. L'autore apprezza la natura iconoclasta e l'impatto emozionale del disco, definendolo un'esperienza coinvolgente e unica. Scopri l'iconoclasta New Rap di Keiji Haino e Tatsuya Yoshida, un'esperienza sonora unica!

 La sua slide guitar scava nell'animo e allo stesso tempo evoca spettri di un battello rimbaudiano alla deriva verso l'infinito.

 Ry Cooder ha fornito il rumore perfetto di quella solitudine: un country-folk futurista, aspro e ardente come le distese sabbiose del Texas.

La colonna sonora di Ry Cooder per Paris, Texas si distingue come opera emotivamente intensa e autoreferenziale. Con sonorità country-folk e slide guitar, l'album evoca la solitudine del deserto e il viaggio interiore del protagonista. Lavoro in sinergia con il film di Wim Wenders, interpretando e amplificando il senso dell'opera cinematografica. Un capolavoro che ha influenzato il 'rock del deserto' e resta una pietra miliare nella musica da film. Ascolta ora la colonna sonora di Paris, Texas e vivi il viaggio nel deserto interiore.

 Il gruppo di Manchester Rose di Roccia cerca di far away to the problem impegnandosi in un lavoro esclusivo che darà le basi alla nascita di gruppi britpop.

 Io sono uno zyon non un babilon, Bobbe Malle aveva visto bene, il nemico è alle porte e me ne sono accorto prima di voi in un’età in cui voi pensavate a divertirvi.

La recensione esprime una profonda identificazione con il brano 'I Wanna Be Adored' dei The Stone Roses, considerato un manifesto di ribellione contro l’omologazione e la falsità del sistema. Attraverso immagini evocative, il testo descrive l’alienazione e la lotta personale dell’ascoltatore, celebrando la musica come rifugio e resistenza culturale. Nonostante lo scoramento, la recensione premia il valore autentico e duraturo della canzone e del gruppo mancuniano. Scopri il potere di 'I Wanna Be Adored' e immergiti nella ribellione britpop dei The Stone Roses!

 Il disco più ruvido dei Manics, il loro sesto, è sempre stato anche il più criticato, trascurato, malvisto.

 L'ispirazione di certo non manca, e l'ambizione di travestirla fantasiosamente con arrangiamenti vistosi e magari anche un po' debordanti va apprezzata.

Il sesto album dei Manic Street Preachers, 'Know Your Enemy', è un disco ruvido e vario che si distingue per una produzione aggressiva e arrangiamenti eclettici. Nonostante critiche su stile e durata, l'album offre momenti brillanti come 'So Why So Sad' e 'Ocean Spray'. La scrittura di Nicky Wire rimane di alto livello e l'opera rappresenta un importante passaggio verso una maturità artistica più pop, pur mantenendo un carattere vissuto e spigoloso. Scopri la sfaccettata energia dei Manic Street Preachers in 'Know Your Enemy'.

 Secondo la mia modesta opinione si. Infatti credo che Hendrix sia tutt’ora in vetta alle list solo perché E’ Jimi Hendrix, non tanto perché ha suonato meglio di tutti.

 Oggi assistiamo continuamente a fenomeni del calibro di Buckethead... che secondo me ha superato di gran lunga il fenomeno Hendrix.

La recensione riflette sul mito di Jimi Hendrix, considerato uno dei più grandi chitarristi di sempre, e si chiede se sia stato ormai superato da artisti come Buckethead, Steve Vai e John Petrucci. L'autore sottolinea che il successo duraturo di Hendrix può dipendere più dal suo nome che dalle capacità tecniche assolute, proponendo una rilettura critica della sua storica influenza musicale. Scopri ora se Hendrix è davvero insuperabile o se nuovi chitarristi hanno preso il suo posto!

 I Motörhead sono famosi per aperture potenti, riff aggressivi e assolo lunghi, ma questo CD è una eccezione con un'impronta più hard rock.

 You Better Run è un esperimento riuscito male, con un brano ripetitivo e semplicemente odioso.

La raccolta Hellraiser: Best of the Epic Years (2003) propone brani principalmente tratti dagli album tra la fine degli anni '80 e inizio '90 dei Motörhead. La recensione evidenzia sia momenti potenti e classici della band, sia esperimenti meno convincenti soprattutto in chiave hard rock. Viene sottolineata la presenza di membri storici e cambi di formazione, con collaborazioni di rilievo come Ozzy Osbourne. Un lavoro interessante, ma non rappresentativo del meglio assoluto della band. Scopri l'evoluzione hard rock dei Motörhead con Hellraiser, ascolta ora!

 "Un incredibile elettroshock il cui intento non è tanto di curare strani comportamenti anomali quanto di indurli."

 "Immaginate 'Interstellar Overdrive' di Syd risucchiata dal vuoto, che collassa e viene strappata sopra del filo spinato."

L'album Akathisia degli Hovercraft propone un'esperienza sonora intensa e psichedelica, caratterizzata da tensione e sperimentalismo. Le tracce, difficili da etichettare, si rivelano diverse ad ogni ascolto, immergendo l'ascoltatore in un paesaggio sonoro oscuro e inquietante. Le influenze valgono da Velvet Underground e il sound combina noise e industrial in un vortice di agitazione pura. Ascolta Akathisia e lasciati trasportare in un viaggio sonoro unico e oscuro.