Un capolavoro eccessivamente sregolato ed inquietante ma morbosamente affascinante ed attraente.

 Julian Cope è un mistico profeta oscuro, folle narratore popolare e portavoce dogmatico dei suoi più grandi maestri, i The Doors.

La recensione descrive 'Peggy Suicide' di Julian Cope come un doppio album psichedelico, complesso e affascinante. L'artista emerge come un visionario provocatore, capace di mescolare soul, funk, rhythm and blues e rock elettronico. L'album è un viaggio intenso che affronta temi sociali profondi con grande personalità e una produzione orchestrale impeccabile. Una proposta musicale sfidante ma irresistibile per gli amanti di sonorità alternative. Ascolta Peggy Suicide e lasciati trasportare dal genio visionario di Julian Cope!

 "Lydia Lunch definì 'eternal soundcheck' la proposta degli Starfuckers: mi sento di quotarla, senza riserve."

 "Musica che rasenta il silenzio, che non ha una meta, un perché: uno schiaffo al concetto di musica come 'insieme organizzato di suoni'."

La recensione analizza dettagliatamente il terzo album degli Starfuckers, Sinistri (1994), esaltandone l'approccio sperimentale che rompe con le convenzioni del rock tradizionale. L'opera viene associata al movimento avant-rock italiano insieme a Massimo Volume, evidenziando l'uso innovativo di elettronica, campionamenti e strutture sonore disgregate. Il disco viene definito un capolavoro di avanguardia, con riferimenti a influenze come John Cage e Lydia Lunch. Tra i brani più significativi spicca "Infinito" per la sua atmosfera e composizione. Ascolta Sinistri e immergiti nell'avanguardia del rock italiano!

 Le turbe sono anzi le più pure e profonde di sempre, già (in)calzanti e (in)capaci di prendere una posizione definitiva.

 Marshall ha portato il dolore in musica. Lontana dagli eccessi come dall’idea di icona irraggiungibile, possiamo dire finalmente di trovarci di fronte a una donna come tante.

L'album di Cat Power esplora fragilità e tormenti emotivi attraverso un mix di folk, punk e blues. Nonostante una produzione grezza e spesso spartana, Chan Marshall trasmette con sincerità il dolore e le sue paure. Alcuni brani spiccano per intensità mentre altri risultano più confusionari, ma l'album resta un ritratto sincero di una donna comune alle prese con le proprie ombre interiori. Scopri l'intensità emotiva di Cat Power in questo album unico e tormentato.

 Un pezzo che, di per sé, vale l'acquisto dell'album intero.

 Una musica misteriosa, gelida, visionaria, sensuale e dal forte potere suggestionante.

Il secondo volume di 'Musick To Play In The Dark' riprende le atmosfere tra musica ambient e minimalismo elettronico, con un maggiore focus sulla melodia. Le voci di John Balance e Rose McDowall aggiungono profondità e suggestione a pezzi che alternano elementi sonori sperimentali e strutture canore. Pur considerato leggermente inferiore al primo, l'album offre un'esperienza onirica intensa e riflessiva, culminando nella splendida 'Batwings (A Limnal Hymn)'. Consigliato agli amanti della musica sperimentale e atmosferica. Scopri l'universo oscuro e affascinante di Coil con questo album imperdibile.

 Un viaggio onirico, chiaroscurale, apparentemente dominato dalla quiete ma che porta in sé una "lucida follia".

 L’effetto è quello di sprofondare ed assopirsi, cullati, nelle braccia del proprio carnefice.

La recensione esalta 'Musick To Play In The Dark Vol. 1' dei Coil come un album unico che reinterpreta il dark-industrial attraverso un approccio più strumentale e atmosferico. Bilanciando inquietudine e fascinazione, l'opera si distingue per sonorità rarefatte e un tema ricorrente, la luna, che conferisce malinconia e mistero. Il lavoro si mostra un viaggio ipnotico e personale, con brani profondi e originali che sfuggono a classiche etichette musicali. Ascolta ora questo capolavoro oscuro e lasciati trasportare dalla sua ipnosi sonora.

 "Fragile Unconventional Trip-Hop" che è stretta ma va già meglio rispetto ad altre...

 A un certo punto Louise canta: "tutto quello che tocco è oro", non so se altrettanto si può dire di quest’album che comunque rischia di scontentare molti, ma certo le emozioni ci sono eccome…

La recensione esplora il debutto omonimo del duo Lamb, un album del 1996 firmato da Andy Barlow e Louise Rhodes. Pur inizialmente sottovalutato, il disco emerge come una gemma nella scena trip-hop, grazie all'equilibrio tra ritmi elettronici controllati e una voce folk delicata. Le canzoni mescolano malinconia e sperimentazione minimamente invasiva, creando un'atmosfera unica e coinvolgente. Questo lavoro rappresenta una pietra miliare innovativa, ancora da riscoprire. Ascolta il debutto di Lamb e lasciati trasportare dalla loro innovativa fusione sonora.

 Cuba Song è la canzone di cuba

 Missisipi (sic) Time, tempo di pisciare

La recensione di Gisas - The Fingerstyler reprise offre un'analisi ironica e personale dei brani dell'album. L'autore commenta le tracce con umorismo, offrendo una lettura leggera ma dettagliata. Il tono scherzoso rende la recensione originale e distintiva. Scopri l'album di Gisas con una recensione fuori dal comune!

 Questa sottospecie di composizione, più che un album, è molto simile a un'opera di Mozart versione 2007.

 L'ultima traccia è eccellente, con un extratone di 5.000 bpm che lascia spazio ai blast-beat, e in confronto quei fischi sembrano musica classica.

L'album 'Areas' di W.F.R. è una composizione complessa che fonde brutal death con black metal, elettronica e folk. L'autore descrive le tre aree dell'album attraversate da atmosfere violente, sperimentali e malinconiche. La prima area è dominata da sonorità aggressive e tecniche, la seconda si distingue per ritmi estremi con battiti fino a 5.000 bpm, mentre la terza offre momenti di riflessione e dolcezza. Un'opera personale e impegnativa, nata da un processo creativo al computer. Ascolta 'Areas' di W.F.R. e scopri un viaggio musicale unico e sperimentale.

 Vorrei essere come la tua voce, eterno e sempre in grado di superare i propri limiti.

 "Hammer Horror" è campionario delle potenzialità di Kate Bush: vocalizzi, sovraincisioni, sussurri, ruggiti.

La recensione esalta la straordinaria voce e l'arte di Kate Bush nel suo secondo album Lionheart, riconoscendo un'evoluzione artistica rispetto al debutto. Vengono analizzati i brani più significativi, con un'enfasi sulle atmosfere e la poliedricità vocale e musicale. L'album viene descritto come potente ma con qualche lieve mancanza di magia rispetto al capolavoro precedente, segnando comunque una fase di crescita e sperimentazione. Scopri l'incanto di Lionheart e lasciati avvolgere dalla voce di Kate Bush.

 Cazzo, che meraviglia di disco!

 Le canzoni non sono scherzi, entrano nel cranio sin dal primo ascolto e feriscono al cuore ricche di sincerità.

La recensione celebra l'album di esordio di Kill The Vultures come un'opera innovativa e potente che fonde hip-hop, jazz e atmosfere dark. Il disco si distingue per il rapping veloce e le sonorità sporche e metafisiche, con un mood intransigente e comunicativo che colpisce al cuore. Un lavoro sorprendente che si pone come punto di riferimento nella sperimentazione hip-hop. Ascolta ora Kill The Vultures e scopri un hip-hop senza compromessi.

 La musica di "Chelsea Girl" respira un'aria di sogno, a volte leggera come una giornata d'aprile, a volte buia e plumbea, ma sempre magnetica e seducente.

 L'ineffabile emozione di "Eulogy To Lenny Bruce" chiude questo disco davvero senza tempo.

Chelsea Girl segna il debutto di Nico nel 1966 come voce magnetica e malinconica. L'album presenta brani scritti da grandi nomi come Lou Reed, Bob Dylan e Jackson Browne, con atmosfere tra sogno e oscurità. La combinazione di archi, chitarra e testi profondi crea un lavoro affascinante e senza tempo, in cui la voce di Nico è protagonista assoluta. È un album di grande intensità emotiva e originale sperimentazione musicale. Ascolta Chelsea Girl e immergiti nell'atmosfera unica di Nico.

 Quando seppi del progetto musicale da cui poi nacque quest’album, mi affrettai a scrivere una mail di congratulazioni… Dopo i primi ascolti, purtroppo, non ebbi la forza di rispondere.

 Gli equiVoci in questo disco profondono con le loro voci un freddo tecnicismo, che si traduce in monotonia specialmente nel cantato degli incisi, davvero stancanti all’orecchio.

La recensione analizza l’album 'Sinceramente Non Tuo' degli equiVoci, un progetto vocale che rivisita i dischi bianchi di Lucio Battisti in chiave di musica da camera. Nonostante l’idea interessante, l’interpretazione risulta fredda e monotona, con scelte strumentali poco azzeccate. La scaletta esclusiva di brani meno adatti penalizza ulteriormente il risultato, rendendo l’album complessivamente deludente. Scopri altre recensioni e approfondimenti su progetti musicali unici e controversi!

 "un loro concerto doveva essere semplicemente essere un concerto. Nulla più."

 "La nuda bellezza dei pezzi, che si commentano da soli, sono la testimonianza diretta del dolore che scaturisce da strumenti accesi, vivi, tangibili."

Les Bains Douches Vol.2 cattura l'essenza di un concerto autentico e potente dei Joy Division. La registrazione live di Amsterdam ed Eindhoven restituisce l'atmosfera primitiva e intensa della band, con brani come 'Passover', 'New Dawn Fades' e 'Atmosphere' che regalano emozioni autentiche. Nonostante qualche imperfezione sonora, la forza delle canzoni domina e rende l'ascolto indimenticabile. Ascolta questo live imperdibile per rivivere l'essenza pura dei Joy Division!

 Un disco che ti entra sottopelle e che da allora finirai per portare dentro per sempre, come un pezzo del tuo codice genetico.

 L’esecuzione di “Me & The Major” rasenta la perfezione, prova di una maestria tecnica da tempo conquistata.

Questa recensione celebra la versione live del celebre album "If You’re Feeling Sinister" dei Belle & Sebastian, eseguito al Barbican di Londra. L'operazione nostalgia riesce perfettamente grazie a arrangiamenti arricchiti e una performance tecnica impeccabile della band. Nonostante qualche aggiunta discutibile, lo spirito originale rimane intatto, con un mix di intimismo e gioia che conquista l'ascoltatore. Scopri il fascino intatto di Belle & Sebastian live, un viaggio emozionale da non perdere!

 "Chi lotta contro i mostri deve fare attenzione a non diventare lui stesso un mostro."

 "La musica dei Void Of Silence è la materializzazione di questi incubi, un lento procedere verso una fine sempre più consapevole."

La recensione di 'Toward The Dusk' di Void Of Silence evidenzia un progetto musicale profondo e riflessivo, capace di tradurre in suoni atmosfere opprimenti e metafisiche. Il doom metal lento e freddo, arricchito da elettronica e vocals estreme, crea un ambiente claustrofobico e angoscioso. L'album, parte di una trilogia tematica sulla guerra, è considerato un capitolo meno noto ma di grande valore, premiato con un voto alto nonostante la scarsa pubblicità. Scopri l'intensità sonora e l'atmosfera inquietante di 'Toward The Dusk' di Void Of Silence!

 La mia canzone vostra preferita è "Metal is so strong cos our dick is so long", perché mi fa sentire un sacco defender da apocalittico sterminio sessuale.

 State per pubblicare un nuovo disco, "To Kill The Dragon you need a Sword" (non è vero, ma mi piace di più questo titolo).

La recensione presenta un'intervista dissacrante e umoristica con i NanowaR, una band metal nota per il suo stile provocatorio e demenziale. Tra battute surreali, critiche al metal 'true' e riferimenti culturali, il testo esplora il loro lavoro e aspettative per nuovi dischi. L’approccio è volutamente irriverente, con molteplici figure improbabili e citazioni grottesche. La recensione trasmette entusiasmo per la band e il loro modo unico di fare metal, divertendo il lettore. Scopri la follia ironica dei NanowaR con questa intervista unica!

 Gli Assuck sono forse l'unico autentico gruppo Grindcore mai esistito.

 Si respira ingiustizia sociale, si respira controllo politico; la chitarra non lascia tregua e si perde nella rabbia di accordi duri come l'acciaio.

La recensione approfondisce l'album di debutto del 1992 degli Assuck, esempio puro di grindcore politico e aggressivo. Il paragone con Napalm Death sottolinea l'importanza e unicità della band nel panorama metal underground. La musica è veloce, arrabbiata e ricca di tematiche sociali e politiche intense. La tecnica batteristica è apprezzata, mentre la produzione sporca esalta il suono compatto del gruppo. Consigliato a chi apprezza un metal impegnato e senza compromessi. Ascolta Anticapital e scopri il grindcore politico che ha fatto la storia!

 E ad un certo punto la musica cambia. Quello che c’è alle spalle dei Jesus And Mary Chain si trasforma, muta, si plasma e ti si incolla addosso come miele colato e diventa Darklands.

 Ogni parola pesa dentro Darklands, ogni melodia incanta, ogni sospiro ti bussa dentro e ti bagna le ciglia di lacrime luccicanti.

Darklands dei Jesus And Mary Chain rappresenta un cambio stilistico profondo rispetto a Psychocandy, con atmosfere dolci e malinconiche. L'album del 1987 è un viaggio introspettivo di 35 minuti fatto di riverberi delicati, melodie pregiate e testi poetici. Le tracce, dalla title-track a 'April Skies', evocano emozioni di speranza e disillusione, perfette per chi ama immergersi in suoni e parole cariche di sentimento. Un capolavoro nascosto lontano dal mainstream, ma denso di grazia pop e triste bellezza. Ascolta Darklands e lasciati trasportare dalla sua malinconica bellezza.

 Se mi toccasse d'incarnare, rendere in natura e materia il concetto di Ironia, lo farei tramite questa piccola e sagace opera.

 Può far ridere e può far piangere e, come i lavori più appassionati, far ridiscutere i confini dell’Arte.

La recensione approfondisce il secondo album omonimo di Paolo Conte, evidenziandone la fusione tra ironia caustica e poesia sottile. Descrive un Conte giovane, dissacrante e provocatore, capace di dipingere con versi e musica un'Italia del dopoguerra e i suoi paradossi. L’opera è vista come fondamentale per comprendere la poetica futura dell'artista, con brani memorabili e testi ricchi di immagini vivide e contrasti emozionali. Un album che emoziona, diverte e invita alla riflessione. Ascolta ora il secondo album di Paolo Conte e lasciati conquistare dalla sua ironia unica!

 "Oar è pura poesia, composta di tante piccolissime luci nere, che scandaglia nel profondo della notte il sentirsi soli."

 Skip Spence rimane nel suo privato oblio fino in fondo, preparandosi alla rinuncia del mondo e delle sue distorsioni.

La recensione celebra 'Oar', l'album solitario e visionario di Alexander 'Skip' Spence. Il disco esplora la solitudine attraverso un mix di country, blues e psichedelia, risultando un'opera poetica e profonda. Skip Spence emerge come un artista tormentato ma genuino, spesso paragonato a Syd Barrett. L'album è descritto come un viaggio emotivo e mistico dal sapore amerindiano e psichedelico. Scopri l'affascinante viaggio musicale di Skip Spence con 'Oar' e immergiti nella sua solitudine visionaria.