I Pooh hanno fatto la Musica.

 Ascoltate Buona Fortuna con buone cuffie, buon stereo e buon subwoofer e ne riparleremo.

La recensione esalta 'Buona Fortuna' come forse il miglior album dei Pooh, prodotto con cura e tecnicamente raffinato grazie anche a Brian Humphries. L'opera spicca per la qualità sonora, l'uso variegato degli strumenti e le composizioni elevate, tra pop rock orecchiabile e influenze prog. La capacità espressiva dei brani, specialmente 'Replay', conferma l'eccellenza della band. Un disco che celebra il valore artistico e la musica vera. Ascolta 'Buona Fortuna' dei Pooh e riscopri il vero pop rock italiano!

 "W la democrazia, finché dura."

 "Il contributo di McDonald al gruppo? Musicalità, musicalità assoluta!"

La recensione celebra Ian McDonald, recentemente scomparso, sottolineando il suo fondamentale contributo in 'In the Court of the Crimson King', capolavoro storico del progressive rock. Il disco emerge come esempio di creatività collettiva tra McDonald, Greg Lake e Robert Fripp. L'autore evidenzia l'importanza dell'album e la qualità musicale senza dimenticare le fragilità artistiche di McDonald nella sua carriera solista. Un tributo sentito a un musicista dal talento autentico e duraturo. Scopri la magia di King Crimson e onora il talento di Ian McDonald ascoltando questo capolavoro.

 A tutti i coglioni sceneggiatori che credono di fottervi con delle cazzatine da thriller psicologico ciellino che si arrotola su se stesso senza parare da nessuna parte.

 Brian De Palma fa quel che può ma si vede che anche lui sbarella.

La recensione critica il film Mission: Impossible diretto da Brian De Palma per la sua trama confusa e poco chiara. Il recensore evidenzia una sceneggiatura schizofrenica e ambigua che lascia lo spettatore disorientato. Nonostante gli sforzi del regista, il risultato risulta incoerente e difficilmente seguibile. L'ironia permea tutto il testo, sottolineando le contraddizioni e i colpi di scena poco convincenti. Scopri perché questo Mission: Impossible sconfina nel caos visivo!

 Paul Roland lo riconosci immediatamente, pochi secondi e sei dentro il suo mondo.

 E mentre stiamo per chiudere gli occhi e i contenuti della realtà diventano prima trasparenti come vetro, poi sfuggenti come nebbia, ecco che una canzoncina stonata colora il primo sogno che arriva.

La recensione esalta l'ultimo album di Paul Roland, 1313 Mocking Bird Lane, come un'opera affascinante che fonde horror, psichedelia e folk pop. L'autore viene apprezzato per la sua capacità di evocare atmosfere nostalgiche e oniriche, strizzando l'occhio a letteratura e musica degli anni passati. L'album è definito ricco di fascino, con tracce capaci di trasportare l'ascoltatore in viaggi temporali e sensoriali unici. Nonostante alcuni eccessi passati, Paul Roland torna in grande forma. Scopri l'incantevole mondo musicale di Paul Roland con 1313 Mocking Bird Lane!

 Il merito del fristo, secoli immani, invero, fu di astrarre le stroppie senza frustrare le emanticore kelliane.

 Questo il sunto di codesta subbuglia, lasciando il grendo al suo sbacco e la jufra in preda al chiontoso.

La recensione di 'Barbara E Altri Carella' di Enzo Carella è dichiaratamente enigmatica e criptica, usando un linguaggio unico e suggestivo. Pur di difficile comprensione, mette in luce un apprezzamento profondo per l'album e la sua capacità di evocare atmosfere ricche e coinvolgenti. Il testo gioca su immagini astratte e neologismi che conferiscono un'aura misteriosa e affascinante all'opera. Il giudizio finale è altamente positivo, suggerendo un'esperienza musicale intensa e originale. Scopri l'enigmatica musica di Enzo Carella e lasciati trasportare dalle sue atmosfere uniche.

 È davvero una grande raccolta, completa per essere una singola da 14 canzoni, ma soprattutto davvero con la maggior parte delle canzoni più belle.

 All the Roadrunning, un pezzo di buon successo ma soprattutto bellissimo, che conclude alla perfezione la raccolta.

Questa recensione analizza 'Private Investigations - The Best Of DIRE STRAITS & MARK KNOPFLER', una raccolta che unisce i brani più belli della band e della carriera solista di Knopfler. Nonostante alcune assenze notevoli, l'album singolo da 14 tracce si conferma una selezione di alto livello, con pezzi storici e successi iconici. Il finale con il duetto di Emmylou Harris è particolarmente apprezzato. Consigliata sia per i fan della band sia per gli amanti del rock. Ascolta ora questa imperdibile raccolta per scoprire il meglio di Dire Straits e Mark Knopfler!

 Un bel disco, scritto e confezionato da un autore che si è divertito a godersi il viaggio e ad omaggiare i propri eroi.

 La versatilità a livello di sound scelta da Vedder si manifesta in brani che spaziano dal punk grezzo a composizioni beatlesiane.

Earthling è il nuovo album solista di Eddie Vedder, carico di energia rock e collaborazioni illustri. Il disco offre sonorità versatili, da pezzi punk grezzi a ballate beatlesiane, esprimendo un forte coinvolgimento emotivo. Un lavoro sincero, ricco di omaggi ai grandi eroi musicali di Vedder e perfetto per chi ama il rock autentico. Ascolta Earthling di Eddie Vedder per un viaggio rock autentico e coinvolgente.

 Dal male può nascere la redenzione e la salvezza del giudizio di Dio.

 La ritmica per Olivier deve essere "ab-stracta", cioè estratta fuori dal tempo, oltre il tempo.

Il Quartetto per la Fine del Tempo di Olivier Messiaen è una composizione mistica nata durante il suo internamento in un campo di concentramento nazista. L'opera unisce simbolismo numerico, sinestesia e un approccio ritmico innovativo che trascende il tempo cronologico. Messiaen fonde influenze dell'avanguardia musicale con una profonda spiritualità, esprimendo attraverso la musica la redenzione e la salvezza divina dopo l'orrore umano. Il testo offre un'analisi dettagliata dei movimenti e delle radici filosofiche e musicali di questo capolavoro. Scopri l'arte trascendente di Messiaen ascoltando il suo Quartetto per la Fine del Tempo.

 L’insostenibile fascino del vuoto che in realtà non è tale; è la quotidiana frustrazione verso il poco ciò che veramente si teme e che genera rabbia da esprimere.

 Un tempo ci si sfogava su Radio Radicale, ma oggi con internet ci si può beccare tranquillamente qualsiasi denuncia.

La recensione analizza un libro che raccoglie messaggi telefonici inviati dagli ascoltatori di Radio Radicale nel 1993. Queste registrazioni, libere e spontanee, rivelano le tensioni, le paure e l'umore del popolo italiano dell'epoca. Il testo mette in luce il valore socioculturale di queste comunicazioni come testimonianza storica e espressione genuina di opinioni popolari. L'autrice evidenzia il fascino del "vuoto" che in realtà nasconde frustrazione e rabbia quotidiana, in un'epoca pre-social network. Scopri le voci autentiche dell’Italia degli anni ’90 attraverso le telefonate di Radio Radicale!

 "Crescerai, imparerai. Crescerai, arriverai. Crescerai, tu amerai."

 "E' la mia vita. Non solo il retro del 45 giri del 1973."

La recensione racconta un viaggio personale attraverso la canzone 'Crescerai' dei Nomadi, simbolo di ricordi, crescita e affetti familiari. L'autore condivide come questo brano sia diventato un motto di vita, accompagnandolo nelle esperienze di insegnamento e nelle riflessioni sulle giovani generazioni. Nonostante le difficoltà dei tempi moderni, la canzone mantiene un messaggio di speranza e amore verso il futuro. Scopri il potere emozionale di 'Un giorno insieme' dei Nomadi oggi!

 "Fottitene e balla"

 "E mo, arrivano i Meduza... causa solo un movimento al comodino su cui è la televisione di camera mia e ai miei cari maroni."

Recensione ironica e dettagliata della 72ª edizione del Festival di Sanremo 2022, con analisi critica delle performance e dei brani in gara. L'autore evidenzia momenti riusciti come Mahmood e Blanco, La rappresentante di lista e alcune sorprese, insieme a episodi meno riusciti o trash. L'intervento sarcastico di Amedeus e la presenza costante di ospiti spiccano, così come la varietà altalenante della qualità musicale. La recensione si conclude con una sentita riflessione sul risultato finale e la stanchezza dopo l'evento. Scopri il festival di Sanremo 2022 con questa recensione pungente e divertente, lascia il tuo commento!

 Dire Beatles e Rolling Stones è come parlare di yin e yang del rock dagli anni '60 in poi.

 La dicotomia fra le due band è senz'altro accademica, ma va inquadrata in quel periodo storico incredibile per la musica.

La recensione analizza il saggio di Gino Castaldo che propone una chiave mitologica per interpretare il confronto tra Beatles e Rolling Stones, associandoli rispettivamente a Apollo e Dioniso. L'autore mette in luce come questo dualismo rifletta l'evoluzione storica e culturale del rock anni '60, sottolineando anche il ruolo del marketing nel creare le differenze di immagine tra le due band. Viene apprezzata la prosa chiara e coinvolgente del libro, che stimola la riflessione senza cadere nella retorica. Scopri il mito dietro Beatles e Rolling Stones riscoprendo il rock anni '60 con Castaldo!

 Il risultato, come detto, fu piuttosto deludente, con i due pezzi di repertorio che suonano già "antichi" e poco adatti ad un pubblico transoceanico.

 L'album passò praticamente inosservato negli States, e il mio giudizio è 2 stelle, unico caso per chi scrive nell'intera discografia battistiana.

Il disco "Images" segna il tentativo fallito di Lucio Battisti di sfondare nel mercato americano, traducendo parzialmente l'album "Io tu noi tutti" e inserendo due classici del suo repertorio. L'arrangiamento di Mike Melvoin e le traduzioni appaiono forzate e poco convincenti. L'album fu ignorato negli Stati Uniti e si distingue negativamente nella discografia di Battisti. Un esperimento che non ha retto il confronto con altri suoi lavori più amati. Scopri il lato nascosto di Battisti con la recensione di Images!

 Dove è finita la band? le chitarre non hanno molto da dire, sepolte in alcuni punti da produzione, effetti e addirittura dalla batteria.

 Con buona pace dei demoni e dell'egocentrismo di J.D., questo è il 'Requiem' della loro ispirazione.

La recensione di 'Requiem' di Korn mette in luce una deludente continuità in un periodo di crisi creativa per la band. Nonostante qualche sprazzo di qualità, il disco soffre di una produzione squilibrata e dell'assenza di una sezione ritmica incisiva. La voce di Jonathan Davis emerge troppo spesso su musiche poco ispirate. Questo lavoro, il settimo sottoposto a critica severa, segna un ulteriore calo rispetto ai tempi d'oro della band. Scopri la recensione completa e valuta tu stesso l'ultimo album dei Korn!

 Michał Łapaj prende proprio quel singolo aspetto della propria band d’appartenenza e lo approfondisce come Dio comanda.

 È come uno stato di agitazione che si prolunga nel tempo, che esordisce non troppo rumorosamente e poi si intensifica senza nemmeno frastornare troppo.

Il disco solista di Michał Łapaj, tastierista dei Riverside, esplora con successo un lato ambient prog intenso e atmosferico, richiamando l'ispirazione da 'Eye of the Soundscape'. Le tastiere dominano creando atmosfere tese e pesanti, con brani che alternano momenti brevi e lunghi, caratterizzati da crescendo post-rock. La varietà stilistica e la profondità emotiva rendono l'ascolto coinvolgente e non prolisso, con richiami a Jean-Michel Jarre e al krautrock. Un'ottima sorpresa in attesa di nuovi lavori dei Riverside. Ascolta ora 'Are You There' e immergiti nel viaggio sonoro di Michał Łapaj!

 Qui si è voluto farne un ritratto di paesello per ricchi e di destra.

 Aspira tutte le "c" anche quando nessun toscano lo farebbe.

La recensione esprime un apprezzamento generale per il film Security, apprezzando la trama, la suspense e la fotografia. Come osservazione critica si evidenzia la non verosimiglianza del personaggio interpretato da Maya Sansa. Nonostante ciò, il giudizio finale è positivo e il film è stato gradito per la rappresentazione di Forte dei Marmi. Scopri il ritratto toscano di Security, guarda la recensione completa!

 Quando guardi un film di Takashi Miike, sai già che l'esperienza, inevitabilmente, sarà delirante e fuori di testa.

 L'ultimo Yakuza è un lavoro stupendo e divertentissimo da guardare, che mette in scena il crepuscolo di un mondo antico, come quello della Yakuza.

L'ultimo Yakuza è un film di Takashi Miike che combina la follia caratteristica del regista con una riflessione sul tramonto delle tradizioni Yakuza. Il film si distingue per la sua capacità di unire azione, poesia e spunti di modernità, offrendo un'esperienza visiva originale e coinvolgente. Da sottolineare la performance sopra le righe di Becky. Un’opera amata e divertente che conferma Miike come maestro del cinema giapponese estremo. Non perdere L'ultimo Yakuza: immergiti nell'irriverente mondo di Takashi Miike!

 «È facile ignorare la presenza della morte nella nostra vita, e cercare di vivere facendo finta che non esista.» Takeshi Kitano

 «In un mondo in cui informazioni, individui e parole procedono per accumulo, si fanno ridondanti, rumore assolutamente insopportabile, il silenzio è la vera rivoluzione e ribellione.»

La recensione propone una riflessione approfondita sull'opera di Takeshi Kitano attraverso i suoi film più emblematici, evidenziando un profondo disagio verso la modernità e un rapporto complesso con la tradizione giapponese. Il silenzio e la poesia visiva diventano strumenti chiave per esprimere malinconia, morte e amore. Kitano mostra personaggi estranei al presente, intrappolati in un destino segnato, in una cinematografia che privilegia l'immagine rispetto al dialogo. L'autore lega il cinema di Kitano a figure come Mishima, sottolineando l'antimodernità e la riflessione sulla vita e la morte. Scopri la poetica unica di Takeshi Kitano, maestro del cinema tra silenzio e modernità.

 Durante l’ascolto si ha la vivida sensazione di fluttuare nello spazio liberando la propria mente verso orizzonti inesplorati.

 L’approccio minimale e spirituale di Enten Hitti ci porta in una dimensione metafisica e spirituale che deve sicuramente qualcosa ad altre esperienze sperimentate negli anni ’70.

Via Lattea di Enten Hitti è un album che esplora il sacro femminile attraverso un viaggio musicale ricco di influenze culturali da diverse parti del mondo. L'approccio minimale e spirituale trasporta l'ascoltatore in una dimensione metafisica. Le numerose collaborazioni di rilievo e la copertina firmata Matteo Guarnaccia arricchiscono ulteriormente l'opera, che si presenta sia in cd che in un'edizione limitata in vinile. Ascolta Via Lattea e lasciati trasportare dal sacro femminile di Enten Hitti.

 "Non è colpa tua. Nessuno ti ha chiesto di soffrire, è stata una tua idea."

 "Dopo un po', arrivai a capire che il mio ruolo non era tanto salvare vite umane quanto essere testimone. Ero uno straccio per il dolore, bastava che fossi presente."

La recensione celebra 'Al di là della vita' come un’opera sottovalutata di Martin Scorsese, ricca di intensità emotiva e riflessioni sul dolore, la fragilità e la spiritualità. Viene apprezzata la collaborazione con Paul Schrader e le performance convincenti, in particolare quella di Nicolas Cage. Il film è descritto come un viaggio visionario nella notte di New York, capace di toccare corde intime con un mix di dramma, ironia e poesia. Riscopri questo gioiello nascosto e lasciati coinvolgere dall'intensità di Scorsese.