Roxy Music - "Roxy music"

Quasi cacofonici e zappiani tanto erano all'avanguardia, che definirli un gruppo glam è riduttivo. I Roxy Music mostrano una sensibilità diversa già con il loro omonimo album di debutto del 1972 che dopo il successone Virginia Plain li porta nella Top 5 britannica.

Roxy Music sembra derivi dall'unione delle parole rock e sexy, e sono così raffinati che sembrano un gruppo progressive che fa rock'n roll. Brian Ferry - vero workin class hero, di origini contadine ma innato dandy, vero eh- fà il verso a Presley e scrive tutto il materiale, e Brian Eno è il genio non musicista dei sinth e dei nastri magnetici.

Phil Manzanera è il loro raffinato guitar man e Andy Mackay sassofonista e oboista. Ma tutti i componenti della band sono dei gran virtuosi e volutamente straniscono la classica forma canzone del pop in arditi avanguardismi, free jazz, limonata san pellegrino dancing, finto elettro pop, martini lounge music per party sbobbosi con modelle ignude.

Questo è il loro primo album, prodotto da Pete Sinfield, già paroliere e produttore dei King Crimson, una delle band di riferimento di Ferry e i Roxy hanno subito un gran successo, seminale, pure troppo per diversi gruppi di pronipoti new-wave. Tra i brani spiccano Re-make Re-model, un rock'n roll tecnologico che apre le danze, Lady Tron, una bellissima e stralunata ballad elettronica. Affascinanti pure i tanti coretti stonati ad arte in Bitters End. Spiccano inoltre la mini suite The Bob e le arie glaciali di Eno in Chance Meeting. Il disco è troppo sborone pure per loro che l'hanno scritto, è bellissimo ma stracarico e infatti dopo il succcessivo 'For your pleasure' Eno se ne va. Roxy music è' un disco pesante e preponderante, che ha avuto una fortuna e un fascino lento ma costante, farà proseliti pure da noi, soprattutto il canto glottologico ruminatorio onomatopeico di Ferry dei primi due dischi-vedi sotto voce m.- Eno ne rimase cosi impressionato che progettò una laringe musicale meccanica - vero eh chissà che fine ha fatto.

Ferry inizierà da qui la serie delle donnine procaci sulle copertine pur di vendere dischi, ed è un chiaro segno di profondità intellettuale e di impegno politico: nei Roxy si sentono già quelle atmosfere decadenti che faranno la fortuna di Ferry senza Eno. E di Eno senza Ferry.

E di tanta new-wave al di là da venire. E pure di parecchia merda (Faust'O, Franco Battiato, Jo Squillo, Zero, Claudio Baglioni, Camerini, Guccini, Ferro, Fiorello, Carboni, e chi piu ne ha piu ne metta).

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