You gotta see me chaaaaaaaaanngge!!!!!!1

L'ultimo respiro.... quando ascolto il climax ascendente del pezzo d'apertura dell'ultimo, vero album in studio dei The Doors mi vengono i brividi, l'ultimo grido di un profeta che ci ha lasciati troppo presto, l'ultimo soffio dello sciamano del dolore, l'ultimo tremito...

Sì perché Jim qui vomita le parole come si vomita per effetto di una sbronza, le vomita con violenza, le vomita con disprezzo, le esala e le consuma su di sé, il corpo devastato dagli eccessi e la voce corrosa dall'alcool lanciano l'allucinato messaggio finale prima di partire per sempre..

Già quella voce.. secca e distrutta, giustificazione che spesso molti usano per criticare quest'album, io, personalmente, non riesco ad immaginarmi un "L.A Woman" cantato in maniera diversa e penso che neanche avrebbe senso farlo perché così si rischia di perdere di vista il senso dell'ultimo discorso musicale di Morrison..

Ricordate l'autostrada, "take the highway to the end of the night"," Ride the king's away", già protagonista in altre canzoni dei Doors, ecco, quell'autostrada è ora in realtà una stradina perduta che può essere texana come può essere del Nevada, una stradina degna del romanzo beat "On the road" di Kerouac , questa stradina se percorsa porta al crepuscolo più rosso e sentito che esista, porta al lieto tramonto di un uomo, prima che di un'artista.. sì perché Jim era a pezzi, dopo gli eventi di Miami, le censure al gruppo, le critiche della stampa, aveva, ancora una volta, bisogno di "un nuovo vero amico" come ammette in "the hyacinyh house", pezzo magnifico, commovente, d'una sincerità disarmante e di una semplicità inaudita per suggellare un altro triste capolavoro della "fine".

Nell'album vi sono poi una buona dose di pezzi rock-blues, un blues duro, decadente e maledetto, dal brano d'apertura, a "Car hiss by my window" a "Love her madly"a "Been down so long", "sono rimasto nascosto troppo a lungo, e ora voglio liberarmi, voglio liberarmi dalle convenzioni di un mondo fasullo, in mondo di cartone, un mondo che non "vive la vita", ma la contempla, la giudica"; un'ulteriore assaggio dell'ultimo "tentativo di redenzione di Morrison" è lo stupendo "inno alla primavera" della title-track, un pezzo blues tiratissimo, un'accozzaglia di immagini fresche e calde allo stesso tempo, che ti lasciano estasiato, come quando ci si inebria del profumo di un fiore fino alla nausea..."mr mojo risin", ossia mi sto alzando, Jim si alza per l'ultima volta, per far capire a tutti che ce l'ha fatta, anche ora con un fisico stracciato e barba folta, anche ora che non è più il sex-simbol di un tempo, vede le cose con una chiarezza disarmante, una chiarezza che lascia a bocca aperta per la passione con cui viene comunicata, e così la metafora donna-Los Angeles, la città degli angeli che l'ha allevato ed in cui ha coltivato il successo, è divenuta, sintetizzabile nella dicotomia MOTEL-MONETA-MORTE-MANIA.

La tetra "L'America" rievoca scenari apocalittici, mentre la cover "Crawling king-snake" di John Lee Hooker, si addice alla perfezione al rettile, al re lucertola, si tratta ancora una volta di un inno alle forze del male per risvegliare la percettività offuscata dall'abitudine, una danza fatta di sibili e rotolamenti su se stessi, come un'cobra umido nella landa desolata di un mondo che sta per scomparire, un mondo che tramonta.

Dopo la "rinuncia a Dio" di "The Wasp", arriva il capolavoro per eccellenza del disco, si tratta di "Riders on the storm" che dire, è uno di quei pezzi senza età, l'effetto-bagnato della pioggia iniziale, una pioggia che, ricordiamo, è simbolo di purificazione, la voce con effetto eco-fantasma di Morrison, che come se parlasse da un mondo migliore, un mondo rivelato in tutti i suoi dettami, un mondo non più vergine, ma un mondo spoglio e senza alcun segreto, scolpisce i suoi versi nella pietra della memoria come se fossero graffiti di sangue, graffiti di un vissuto in ogni forma ed in ogni estetica, una veggenza dettata dall'inconscio, una veggenza grazie alla quale Jim dà forma all'informe una veggenza che è in realtà una ricerca continua... riders on the storm into this house we're born, into this world we're thrown... the world on you depends our life will neer end....

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