Un giorno butto l'occhio sulla playlist di questo sito e vedo scritto qualcosa come "troppo bravi i Mars Volta".
Il nome mi diceva qualcosa ma non mi ricordavo.

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Mars Volta
Ecco...
...AAAAH, ecco chi sono, quel che resta degli At The Drive In (Cedric Bixler - Zavala e Omar Rodriguez - Lopez) riformatisi in questo nuovo progetto.
Anch'io in effetti appartengo a quella corrente di pensiero che si chiede: perché mai gli ATDI si sono separati? Incuriosito, compro.

Dal booklet vedo che il produttore è un certo Rick Rubin e che l'album è stato registrato nei suoi Laurel Canyon Studios. Già questo è una garanzia anche se il risultato non sempre è scontato.
Premesso che il disco va ascoltato almeno un paio di (mars) volte per essere capito, il risultato è molto articolato. Ad ogni passaggio si nota una sfumatura diversa. È come se fosse composto da vari strati, da sfogliare di (mars) volta in (mars) volta.

Sostanzialmente il suono è:
psichedelico
funk
dub
jazz metal
prog-rock

Sí, a tratti persino prog-rock. Se si prende per esempio la lunghissima Cicatriz ESP (c'è anche Frusciante in questa canzone), si avvertono le stesse atmosfere di alcuni dischi dei King Crimson, anche se la canzone a tratti sembra una demo. La batteria suona "sorda", il basso (di Flea!!) è distorto.
La voce alta alla Robert Plant. Anche questa (mars) volta c'è molto Led Zep, specie nei mixaggi. Sembra un effetto voluto. E poi c'è anche del Pink Floyd spruzzato qua e là.

Quando il disco finisce il secondo giro ti chiedi davvero se rimetterlo o se passare ad altro.
Alla fine il troppo risulta un po' stucchevole. Sembrano quelle ricette con dentro mille sapori diversi.
Che alla fine sanno di tutto ma non hanno nessun gusto.

Ben fatto ma... stucchevole.

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