Seguire la scia di Vega, perdersi nelle orbite circolari di Tritone e Nereide. Supernovae e nebulose astrali, attraverso il ciclo solstiziale. Eclisse lunare, l'emisfero non visibile, monti e crateri. L'anello di pulviscolo che abbraccia Saturno; Ariel e gli altri satelliti di Urano. Nucleo e vortici del Sole. Asteroidi nello spazio siderale, osservo annientato nella dimensione occulta di anni-luce lo zenit, e l'aurora boreale. Il Navigatore Delle Stelle ha l'occhio eterno e benedetto del primo esploratore, inquietudine affamata di scoperte e rivelazioni. Contempla e stupisci l'animo prigioniero dell'immenso, Navigatore Delle Stelle. Il vento solare ti solleva, e indica traiettorie di coordinate equatoriali. Galassie, quasar e buchi neri il tuo occhio divino può dividere in meraviglia e dannazione. Scruta la coda luminosa delle comete, Navigatore Delle Stelle. Non hai bisogno dello sguardo meccanico di un telescopio, dell'asse di declinazione o dello specchio iperbolico. Vivi l'infinito, tra meteore e stelle cadenti. La voce degli angeli nel corpo di un uomo, il tragico dilemma d'Icaro giunto fino alla corona solare, eruzioni e brillamenti, erano il carburante che alimentava l'istinto primordiale di Tim Buckley. Oltre l'umana percezione, al di là delle Colonne d'Ercole di un'epoca in cui tutto sembrava possibile. "Starsailor" nel 1970 rappresentava l'ennesimo tentativo di Buckley (dopo importanti e notevoli tasselli chiamati "Happy Sad" e "Lorca") d'indagare lo "sconosciuto" musicale, dotato del talento suicida per i discografici che lo evitavano come la peste, e di un'estensione vocale straordinaria, ultra-terrena.

"Song To The Siren" è l'emblema di un viaggio interstellare unico, la voce di Tim un saliscendi impetuoso di note ardite e impossibili che ti strappa il cuore e lo stringe a sé, solitario Navigatore Delle Stelle.

"Long afloat on shipless oceans, I did all my best to smile. 'Til your singing eyes and fingers, drew me loving to your isle. And you sang sail to me, sail to me. Let me enfold you. Here I am, here I am, waiting to hold you"

L'ouverture di "Come Here Woman" è il diario di un marinaio sorpreso e gettato a riva dalle onde d'una marea ciclopica, basso e pochi accordi ripetuti alla chitarra, la batteria irrompe sulla voce che s'inoltra in sentieri placidi e poi oscuri. "I Woke Up" è sostenuta da un arpeggio ancestrale, un lamento lontano e reiterato di balene in agonia, con la tromba e il continuo virtuosismo buckleyiano che rallenta e un attimo dopo esplode il suono delle parole. Una visione che annulla le precedenti esperienze rock, pop, folk dell'artista ed evolve nel free-jazz, nelle grida improvvise e lo sfondo di un'elettrica a figurare l'ambiente teso e alieno di "Monterey". La calma apparente del cabaret nostalgico di "Moulin Rouge" è una temporanea sosta dall'avanguardia che lambisce la cornice poetica di "Jungle Fire", o le percussioni annegate nelle linee guida di un bellissimo assolo di tromba della conclusiva "Down By The Borderline". L'oceano di spiriti e corpi celesti in collisione dell'omonima "Starsailor", apogeo sperimentale e sovraincisa in sedici parti vocali, declama in un vortice inaudito di gemiti e urla dallo spazio profondo, stordisce e brucia nell'occhio gigantesco, psichedelico di David Bowman ai confini dell'ignoto.

Registrato in poche session, col fidato paroliere Larry Beckett e una band inedita formata da Lee Underwood alla chitarra elettrica, John Balkin al contrabbasso, Maury Baker a batteria e timpani, infine dai fratelli Buzz e Bunk Gardner alla tromba e sax, noti fiatisti di mastro Zappa, "Starsailor" uscirà nel novembre '70 con scarsi esiti commerciali. Ma il punto di non-ritorno era toccato, finalmente. Tim e la sua nave avevano oltrepassato le mura di una bellezza ostica e controversa, agognata da tempo nei pensieri del vecchio menestrello californiano. Il Navigatore Delle Stelle ha osato "guardare" il Sole in tumulto. Ed è vivo.

"I am a bee out in the fields of winter, and though I memorized the slope of water. Oblivion carries me on his shoulder: beyond the suns I speak and circuits shiver, but though I shout the wisdom of the maps. I am a salmon in the ring shape river."

Elenco tracce testi e video

01   Come Here Woman (04:11)

02   I Woke Up (04:04)

03   Monterey (04:31)

Under a loop of stars in the vulgar cold
The dead airport lay
By the pebbles of the highway
Through the snail clouds
You soared to your lover
I hurried away my darling
With a howl in my throat.

Hiding inside the weeds
In the orange grove,
The black rooster crowed
Through the hollow of the midnight.

With my shot blood,
With stains on my fingers,
I run with the damned, my darling:
They have taught me to laugh.

04   Moulin Rouge (01:58)

"Comme la chanson est belle"
Chantez la Mademoiselle
Dansant dans le Moulin Rouge

"Love is a leap" she sighed
"Someday I'll be your bride,
When I leave the Moulin Rouge"
Je vais marier ma fille de danse
Et habiter en France

"Comme la chanson est belle"
Chantez la Mademoiselle
Dansant dans le Moulin Rouge
Dansant dans le Moulin Rouge
Dansant dans le Moulin Rouge

"Oh la la la" she sang
Spinning till midnight swang,
Dancing in the Moulin Rouge

I love her love I do,
All of her children too,
Oh I thank you, Moulin Rouge!
Je vais marier ma fille de danse
Et habiter en France

"Comme la chanson est belle"
Chantez la Mademoiselle
Dansant dans le Moulin Rouge
Dansant dans le Moulin Rouge
Dansant dans le Moulin Rouge

05   Song to the Siren (03:28)

Song To The Siren
( Larry Beckett )

Long afloat on shipless oceans
I did all my best to smile
'Til your singing eyes and fingers
Drew me loving to your isle
And you sang
Sail to me
Sail to me
Let me enfold you
Here I am
Here I am
Waiting to hold you

Did I dream you dreamed about me?
Were you here when i was full sail
Now my foolish boat is leaning
Broken lovelorn on your rocks,
For you sing, "Touch me not, touch me not, come back tomorrow:
O my heart, O my heart shies from the sorrow"

I am puzzled as the newborn child
I am troubled at the tide:
Should I stand amid the breakers?
Should I lie with Death my bride?
Hear me sing, "Swim to me, Swim to me, Let me enfold you:
Here I am, Here I am, Waiting to hold you"

06   Jungle Fire (04:39)

Somewhere old memories
Echoed from the street in a
Crying hole
Just a song from long ago
When I lost my easy gods to the Harlem insect laws
I heard your baited moans and the passing cars and the swirling
songs and the black man's bones
Through the walls and the stalls and the cackling calls
You were there
You were an island behind the sun
Yes an island
Where my love could live and life breathes
From deep inside
Deep deep deep deep inside
Mama Lie, I love you like a jungle fire

07   Starsailor / The Healing Festival (07:51)

08   Down by the Borderline (05:16)

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Altre recensioni

Di  Enkriko

 Buckley riusciva nella capacità improvvisativa, nell'istrionismo della voce ad essere un Caronte dei cieli, traghettarti tra i Serafini e lasciarti là a contemplare.

 Questo disco è, e sempre sarà, una perla inclassificabile: un panegirico di emozioni diversificate in cui parlare di canzoni è impossibile.


Di  Alecasti

 Un volo, che ad ogni battito d'ali si alza, glorioso e immenso, che per ogni costellazione attraversata ricade negli abissi più neri, sfiorando la morte.

 Starsailor non è un disco difficile o facile, non è rock, non è jazz, non è neanche musica. È una rotta tracciata a caro prezzo dal navigatore delle stelle.


Di  filippobelar

 "È difficile trovare una voce-strumento così straripante ed eclettica capace di passare con estrema naturalezza dal baritono al falsetto."

 "Il navigatore delle stelle fa con la voce quello che John Coltrane aveva fatto con il sax e Jimi Hendrix con la chitarra."