Premessa. Nello studio dove lavoro c'è un'impiegata, che per ragioni di privacy chiamerò Stellina, che mi garba assai. Non è bellissima, ma ha delle mani lunghe e affusolate, dei denti perfetti e bianchissimi, e mi garba assai. L'altro giorno mi fa: "Saltuario, ci vieni con me a una serata dark a Milano, domenica prossima?" "Certo Stellina". E così domenica sera passo a prenderla. Scende, dopo avermi fatto aspettare 10 minuti buoni (avrà perso tempo a rasarsi la vagina, penso soddisfatto): capelli sciolti, stivali, camicetta aderente nera. Bene. Si parte. Arriviamo con largo anticipo, tanto che il locale non è ancora aperto. E qui forse faccio una cazzata: non avendo cenato, mi prendo un kebab, che è buonissimo, ma zeppo di cipolle. Cerco di mitigare fumandomi una sigaretta, ma forse è peggio. Allora, siccome sono nervoso, ne accendo un'altra. Che coglione, lei non fuma neanche. Mi piazzo in bocca due gomme ed entriamo.

 

SERATA DARK AL BLACK HOLE DI MILANO - 6 MAGGIO 2007

C'è poca gente, e quella poca non mi convince molto. Non vedo molto nero o viola, ma tanti pantaloni militari. Ma forse è solo presto. La serata propone quattro gruppi e una sfilata di abiti fetish. Sale sul palco il primo gruppo, tali Aedera Obscura. Cazzo, ma questo canta in growl, ma questi fanno metal. Ma non era morto il metal? Vaffanculo, io mi aspettavo un'atmosfera alla Cure di Pornography, alla Joy Division, alla Bahuahus, con tutti quei darkettoni emaciati, pallidi e malaticci, bellissimi, neri, coi capelli lunghi e lisci, ciocche che cadono a coprire gli occhi tormentati, mentre ondeggiano sinuosi persi a pensare a nuovi mirabolanti modi per suicidarsi. Mi sono persino messo una maglia aderente, che se vuole Stellina mi può contare tutte le ossa, che non ho più i capelli lunghi ma sempre un malato terminale sembro, insomma gli anni passano ma ho sempre il mio bel look macilento. E invece questi spaccano. Ma spaccano davvero. I coglioni. Per fortuna suonano poco, 4 o 5 pezzi. Lei nel frattempo osteggia un'indifferenza del tipo cazzo vuoi, la musica è musica, non sottilizziamo sul genere. Secondo gruppo, si chiamano Ritual, ancora metal, sempre ?sto cazzo di cantato gutturale che mi fa tanto cagare, ma meno tirati dei primi. Mi sto rompendo di brutto. Mi rompevo anche 15 anni fa, quando io ascoltavo De André, De Gregori, Battiato, Lou Reed, i Cure e i miei amici il metal (di tutti i sottogeneri: Paolo il Black e il Death, Lorenzo il Thrash, Holly e Gino l'Epic e Squinzi l'Happy - sì cazzo, c'è pure l'Happy Metal. Ma Paolo l'ho sorpreso con Loreena McKennit nell'autoradio), e mi toccava andare con loro nei posti più inculati, tipo a Capolago o su dalle parti di Varese, nei locali di Lupo Solitario, che per fortuna che allora c'era Arianna e metà serata io e lei stavamo in macchina a fare i giochini. Ora, non vorrei che si offendessero i debaseriani metallozzi, tipo Fidia, Ocram, Kanniato, Bluto, quelli lì, non vorrei essere frainteso. Il metal fa cagare a me, ma è una musica bellissima. Ok? È che, cazzo, uno si aspetta tutto una cosa, poi ne trova un'altra. S'incazza, no? Tra l'altro con Stellina lo stallo sta diventando imbarazzante. Il kebab mi gonfia la pancia e mi salgono dei rutti cipollosi, che smorzo con la massima finezza a bocca chiusa, anche se sento che mi si gonfiano le froge. Lei va in bagno e io ne approfitto per pregare che salti l'impianto. Ma lei torna, la corrente non è andata via e il terzo gruppo sale sul palco.

E qua succede qualcosa. Questi sono bravi. Molto bravi. Non fanno metal (non sto dicendo che chi fa metal NON è bravo, chiaro?), ma un rock tirato molto distorto. E saltano un casino, si muovono. Non stanno fermi sul palco, agitando la testa avanti e indietro, facendo le corna con le mani e sfidando il mondo facendo "GGHHOOO WWWUUUUOOO BBBLLEEEH" tutto gutturale e catarroso. No. Si chiamano Suburban Base e mi piacciono. A parte il cantante, che sì è bravo, ma si spara le pose. Questi li applaudo convinto e non perché mi fanno paura. Tralascio la sfilata perché non è conferente. Anzi no: gli abiti sono fatti in vinile, o in gomma, insomma quei materiali che ci puoi venire sopra, e se le modelle fossero fighe farebbero la loro porca figura. Ma le modelle non sono fighe. Fine della sfilata.

Il quarto gruppo, Anima Naive, sono un po' una palla (canta una tipa coi capelli rossi) e alla seconda o terza canzone (una cover di Madonna) Stellina mi chiede se andiamo. Certo che andiamo. E magari si scopa, ho perfino rifatto il letto. In macchina ci rifacciamo le orecchie con Dirt degli Alice In Chains. Poi arriviamo sotto casa sua. Ecco, ora mi dice se voglio salire, o meglio ancora se andiamo da me. E invece ciccia, non fa neanche finta di darmela. Ciao, grazie, ci vediamo domani.

Invece di chiavare son qua a scrivere minchiate. E domani alle 8 devo essere in ufficio. Se stavo a casa a guardare Controcampo era meglio, e risparmiavo 8 euro. Ma voi vi perdevate sto po' po' di recensione.

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