'Blonde on Blonde' è la prima vera opera d'arte del rock.
Il culmine massimo di creatività della musica giovane, il momento in cui il rock si è elevato ad arte, cultura dello scorso secolo. La leggenda vuole che Dylan l'abbia partorito interamente durante una lunga e febbrile notte di folgorante ispirazione. All'ascoltarlo, ancora oggi, quest'album sembra davvero un flusso continuo ed inarrestabile di parole, poesia e musica racchiuse in un lisergico e mistico sospiro.
Nervoso, febbricitante, inafferrabile, impalpabile ma materiale, Dylan è lì a cantarci addosso con la sua voce aspra e spigolosa un vero fiume in piena che ci eleva a latitudini omeriche. Dylan è in un momento creativo superlativo, sprigiona carisma senza proferire parola, è "una colonna d'aria" la cui brezza è il respiro e l'ispirazione per la sua arte: un tuttuno simbiotico con essa. Dalla prima canzone all'ultima il disco è pervaso da un suono onirico, mai più udito nella storia del rock: è il "selvaggio suono di mercurio" che per sempre renderà unico questo disco. Tra i tanti capolavori contenuti in questo album, spicca sopra a tutti Visions of Jhoanna, "le visioni di Giovanna", vere e proprie fiamme cremisi che si sprigionano dalla mente del nostro genio. Qui, la poesia simbolista del nostro si scatena, si libra letteralmente in un volo acido e nebuloso cadenzato da frasi indelebili e di incommensurabile valore: "...uno spettro di elettricità gemette fra le ossa del suo viso.." o "...le armoniche suonano a chiavi grimaldello piovose..".
Il disco contiene anche passi più leggeri, come la splendida ballata Just Like A Woman o Absolutely Sweet Marie o ancora la tenera I Want you. C'è spazio anche per canzoni malinconiche e cariche di tensione emotiva come One of us Must Know, divina nel suo slancio melodico, o Stuck Inside of Mobile With The Memphis Blues Again, altrettanto grande nel suo fremente incedere. E non manca neppure il consueto sarcasmo pungente dylaniano di pezzi R&B del calibro di Leopard-Skin Pill-Box Hat o Most Likely You Go Your Way and I'll go Mine. Ma il bello deve ancora arrivare. A fine album Dylan ci regala, prima Fourth Time Around, carezzevole, dolcissima e commovente ballata cantata con voce più suadente del solito, e poi Sad-Eyed Lady of The Lowland, capolavoro nel capolavoro, opera d'arte a sé stante, la crisallina dedica alla moglie Sara. Splendida nel testo e nella musica è una delle vette massime della musica rock.
Grazie Bob.
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