Cantautore bolognese, esordì nel 1972 (presentato da Francesco Guccini) con temi politici ed esistenziali che hanno segnato il cantautorato italiano. Docente, autore di album memorabili e attivo fino al 2017; l'ultimo lavoro citato dalle recensioni è "Il grande freddo" (2017). È scomparso nel 2018.

Esordio discografico nel 1972 con 'Aspettando Godot'; presentato alla EMI da Francesco Guccini; docente di italiano e latino a Bologna; autore di album chiave come 'Ho visto anche degli zingari felici' e 'Disoccupate le strade dai sogni'; l'album 'Il grande freddo' (2017) ha ricevuto il Premio Tenco; è morto nel 2018.

Le recensioni su DeBaser evidenziano Claudio Lolli come cantautore politico e intimista, con esordi forti nel 1972. I temi ricorrenti sono impegno sociale, angoscia esistenziale e memoria degli anni '70. Negli ultimi anni ha pubblicato 'Il grande freddo' (2017), premiato dal Tenco; è scomparso nel 2018. Consigliato agli amanti del cantautorato italiano.

Per: appassionati di cantautorato italiano, studenti di storia culturale e lettori interessati al periodo politico e sociale degli anni '70

 Frutto di un grande sforzo poetico, politico e d'immaginazione, punto d'arrivo per Claudio Lolli prima di abbandonarsi ad alcuni anni di pausa, il problema di un gran bell'album come Disoccupate... è il suo essere un gioiello del '77, con tutto ciò che questo comporta; e la scarsa memoria storica relativa a quel particolare periodo può renderla un'opera all'apparenza astrusa e difficile da comprendere.

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