Francesco Guccini
Grande artista e tutto ciò che volete per carità, ma dopo già dieci minuti mi fa cascare le palle. di più
Alfonso Gomez-Rejon -Me & Earl & the Dying Girl
Basato su un romanzo di Jesse Andrews, che ne ha curato anche la sceneggiatura, e premiato sia dal pubblico che dalla critica al Sundance Film Festival 2015, il film è innegabilmente un piccolo capolavoro di Alfonso Gomez-Rejon. I contenuti sono sicuramente drammatici, la storia è quella dell'amicizia tra un ragazzo problematico, incapace per lo più di stringere relazioni sociali, e una ragazza affetta da leucemia, e la storia è raccontata bene e non cerca mai di essere strappalacrime, ma al contrario prova a trasmettere - nei limiti delle possibilità - quelli che sono dei contenuti positivi. Guardato con un certo scetticismo iniziale, mi sono dovuto ricredere e lo ho apprezzato moltissimo. di più
Denis Villeneuve -Sicario
È l'ultimo film che ad oggi io abbia visto al cinema. Diretto da Denis Villeneuve, ha come protagonista la brava Emily Blunt nel ruolo di un giovane agente dell'FBI che prende parte a una operazione speciale per porre fine al narcotraffico tra USA e Mexico. Fanno parte della spedizione anche due figure oscure come Matt Graver (Josh Brolin), che guida le operazioni, e il misterioso Alejandro (Benicio del Toro). Kate Macer, questo il nome della protagonista, si troverà coinvolta in un mondo dove non esiste confine tra ciò che è lecito e ciò che non lo è. Pure se con qualche esagerazione tipica del genere e in particolare nella rappresentazione anche del quotidiano della vita in Messico, il film funziona. È un bel thriller in cui spiccano le performances degli interpreti. di più
Metallica -Ride The Lightning
Il capolavoro dei Metallica, che segna la definitiva maturazione, tra l'altro immediata, della band. È il perfetto equilibrio tra puro thrash metal e sonorità più docili...maestoso di più
Pink Floyd -More
Ritenuto (non a torto) un disco minore, vuoi per la sua natura originaria di colonna sonora, vuoi per la sua collocazione tra due pezzi da novanta quali "Saucerful" e "Ummagumma", la terza fatica discografica dei Floyd è comunque un lavoro da non sottovalutare: tra squisite ballate acustiche delicate e "bucoliche", fughe psichedeliche e inediti accenni hard, "More" resta un disco godibilissimo e suggestivo. 3,5 di più
Gary Trousdale, Kirk Wise -La bella e la bestia
Ennesimo, ispirato prodotto Disney del Rinascimento disneyano, probabilmente quello di quel periodo cui sono emotivamente più legato, anche se non il migliore ('Aladdin'). Spunto di partenza e prima parte semplicemente geniali (la condizione di esclusi di entrambi, il paesino bigotto, il castello misterioso, gli scatti d'ira della Bestia...), ma si perde nella seconda, dove tratta superficialmente il nucleo centrale del film per concludere al più presto possibile gli snodi narrativi aperti in precedenza. Musiche ispirate fanno da contraltare a disegni solo discreti. di più
Clyde Geronimi -La bella addormentata nel bosco
Lontani dai fasti dei primi cinque Classici, rimane una più che gradevolissima visione in cui la cosa più apprezzabile sono quei tocchi moderni che fanno capolino qua e là nella storia che più clasicheggiante di così non si può. Esteticamente un capolavoro assoluto, sfondi ispirati all'arte gotica semplicemente da orgasmo, pregevole la colonna sonora del balletto di Tchaikovsky. Caso palese in cui la confezione (immensa) finisce per nobilitare un contenuto "solo" discreto. di più
Franco Battiato -Sulle corde di Aries
Da brivido! "Sequenze e frequenze" è una composizione ultraterrena, aliena. Un testo che ti fa rimpicciolire come la candela atterrita dal rumore dei tuoni di cui parla Battiato. Mi è capitato quasi di piangere alcune volte, ascoltando questo pezzo, ed è raro che mi succeda. Pura poesia. Il resto? Livelli altissimi, ma il meglio rimane nel primo lato dell'LP. Una delle copertine più ammalianti di sempre, un titolo suggestivo e unico, musica e testi da pelle d'oca. Assomiglia sia per la copertina sia per le sonorità a "Schwingungen" degli Ash Ra Tempel. Quest'ultimo è sicuramente "migliore", più suggestivo, ricco, radicale, ma "Sulle corde di Aries" è un degno erede discografico made in Italy. di più
The 13th Floor Elevators -Bull of the Woods
È il terzo e ultimo album in studio dei 13th Floor Elevators. In qualche modo dimenticato dalla critica, si tratta in verità di un buon disco che soffre tuttavia della presenza solo part-time di Tommy Hall e Roky Erickson, che appare sicuramente meno carico rispetto ai precedenti episodi. In compenso, spicca e forse più che nei due precedenti dischi, la capacità di un chitarrista che nel genere della psichedelia blues è stato maestro come Stacy Sutherland. Resta un complemento essenziale nel disegnare la discografia e la parabola di quella che è chiaramente una band seminale per quello che riguarda il rock psichedelico.

#levitation di più
Jake Kasdan -Walk Hard: The Dewey Cox Story
Praticamente una riuscita parodia di, 'Walk the Line: Quando l'amore brucia l'anima' di James Mangold. Protagonista è il bravo John Reilly, attore eclettico e capace di disimpegnarsi tanto in ruoli drammatici come in film demenziali (celebre la sua partenership con il solito Will Ferrell), nei panni di Dewey Cox, un alter ego di Johnny Cash e di cui viene raccontata la storia dall'infanzia e attraverso gli anni della sua carriera e fino al tempo presente. Innumerevoli le guest (c'è anche Jack White nei panni di Elvis Presley) e i riferimenti al mondo del rock e della musica in quello che diventa un gigantesco calderone dove dentro ci finisce la magia del blues, la contestazione degli anni sessanta, gli esperimenti estremi della psichedelia negli anni settanta, le droghe, il kitch degli anni ottanta e la tv spazzatura. Una parodia che funziona. di più
Joseph Gordon-Levitt -Don Jon
Sorprendente esordio alla regia per Joseph Gordon-Levitt. Jon, ribattezzato 'Don Jon' dai suoi amici per la facilità con cui rimorchia le donne, ha in realtà una personalità molto più complessa e rigida di quella che potrebbe apparire. Incapace di lasciarsi andare e legato a delle regole ben precise per quello che riguarda la sua esistenza - tra queste vi è la porno-dipendenza (preferisce il porno al sesso) - la sua vita viene in qualche modo sconvolta dall'incontro con una ragazza e di cui crede di essersi innamorato. In realtà più che di una ragazza e dell'amore di una donna, Jon è tuttavia alla ricerca di se stesso: Jon vorrebbe amare se stesso. 'If you love yourself, so will every one else,' dice Anton Newcombe in una sua famosa canzone. Niente di più vero, ma è più difficile di quel che possa sembrare. Bel film. di più
Free
Impossibile non amarli... di più
Van Morrison -Astral Weeks
Questo non è un album,è qualcosa di superiore,è il tentativo di un genio,Van Morrison,di manifestare la propria gioia,la propria angoscia al mondo. Questa è un'opera d'arte,una deliziosa freccia che si conficca dentro i nostri cuori. di più
Debaser
Debaseriano – Sost. maschile, qualche volta usato in forma di aggettivo qualificativo. In psichiatria viene usato per definire chi è affetto da una strana sindrome della personalità che ha una duplice sintomatologia: in un primo momento il debaseriano, posto in prossimità di un PC, crede di trasformarsi in un critico (in genere musicale, ma alle volte anche cinematografico o letterario, nei casi più gravi persino in un Critico d’Arte tout court). Nella seconda fase il debaseriano, traumatizzato dal fatto che il mondo non accetta o non riconosce questa sua trasformazione, si evolve in debaseriota e passa tutto il suo tempo a rompere il cazzo agli altri debaseriani con pungenti commenti ai loro scritti e con affermazioni di dominio quali “sono io il vero Mollica” (Mollica, nome di noto tuttologo – ndr.). I debaseriani si riuniscono in branco e si impegnano in complesse cerimonie amorose (dette de-amore e de-odio) che ricordano, in parte, i complessi rituali amorosi dei Lamantini in calore. Il debaseriano non è pericoloso, nei casi meno gravi può essere curato con un po’ di figa. di più
Francesco Renga
Come distruggere il proprio talento, un nuovo grado di bruttezza.
Renga/10 di più
Oliver Stone -Savages
Opera ultima (al momento) di Oliver Stone e tratto da un romanzo di Don Winslow (autore pure della sceneggiatura), il film racconta nella bellissima ambientazione californiana, delle vicissitudini di un trio di giovani spacciatori di marijuana che entrano in contrasto con uno dei cartelli della droga più grossi del vicino Messico. Stone cerca di colpire lo spettatore con quelle che possono essere considerate scene di violenza molto forti alternato all'interesse anche erotico per il triangolo composto dai tre protagonisti, Chon, Ben e la bellissima O, ma nessuna delle due cose funziona particolarmente. Forse la cosa più interessante sono gli intrecci che in qualche modo comunque tengono, e una recitazione apparentemente modesta, ma invece no, di un ottimo John Travolta.

#brillantina #savages #oliverstone #sessoatre #droga di più