Non lo accettava tra i commenti, provo a postarlo qui.
E' un bell'articolo sui Juke Joint...

Stati Uniti, lungo le strade dei juke joint
Miti/Vecchi locali dove il blues è da sempre una colonna sonora quotidiana. In viaggio da Memphis a New Orleans Luoghi di incontro che hanno contribuito a costruire e diffondere la cultura afroamericana

Stati Uniti, lungo le strade dei juke joint

Gianluca Diana

Il 30 dicembre 2023 è scomparso all’età di sessantasette anni Cornelius Orlando «Red» Paden, personaggio pressoché sconosciuto ai più ma centrale nella scena afroamericana del blues contemporaneo. Era noto come Red o ancor più semplicemente Red’s, ossia il nome del suo juke joint a Clarksdale, Mississippi. Raccontarne la storia e di riflesso dello spazio fisico a lui legato a imperitura memoria, significa addentrarsi nella mitologia concreta del blues, fatta di donne e uomini che tradizionalmente vivono e abitano quei luoghi. È un’operazione che rischia di scendere nella retorica peggiore, quella legata all’iconografia dell’ultimo musicista di blues e altrettanto finale juke joint: «last of the bluesman e last of the real juke joints» sono gli stilemi peggiori che si possano far aderire all’attualità del mondo african american, dando un’immagine distorta della realtà.
Di ultimi si paventava già a inizio anni Sessanta, diagnosticando la fine imminente del blues e della sua umanità, affermando che le icone del revival di allora, tra i principali rammentiamo Mississippi John Hurt, Big Bill Broonzy, Son House, Nehemiah Skip James e Mississippi Fred McDowell, rappresentassero il termine di un’era. Da allora nel Delta di cotone e di nuovi blues ne sono fioriti a bizzeffe, a dimostrazione che la principale espressione folklorica statunitense è viva, vegeta e in ottima forma. Ecco quindi che se si evita di vestire gli abiti del turista compulsivo che non vede l’ora di immortalare via social momenti incredibili come nessun altro al mondo, il Deep South odierno è un luogo meraviglioso in cui recarsi. Per farlo nel modo migliore, corretto e rispettoso di quelle comunità, può essere utile avere un approccio simile a maestri del vagabondare come Bruce Chatwin e Joe Sacco. Capacità di ascolto e osservazione, aiuteranno a comprendere che con la dipartita di Red non è scomparso nessun postremo: si è semplicemente aggiunto un altro capitolo alla storia.

L’EPICENTRO
Cornelius nacque il 27 novembre 1956 in un minuscolo insediamento rurale nel nord ovest del Mississippi chiamato Alligator, nella Bolivar County. Sin da ragazzo gli viene affibbiato l’alias Big Red che porterà con sé per tutta la vita. Da giovane si contraddistinse per una carriera niente male nelle squadre locali di football che abbandonò poi per completare gli studi alla Jackson State University. Una volta terminato quel percorso fece di Clarksdale, dove iniziò a lavorare come imprenditore, il centro della sua vita. Le memorie giovanili di alcuni membri della sua famiglia dediti al commercio di jukebox
 
Un'altra definizione di Juke (o Jook) Joint

Il saggio di Zora Neale Hurston, Characteristics of Negro Expression, pubblicato nel 1934, fu forse il primo tentativo, in forma di documento ufficiale*, di definire il jook joint.
Hurston trattava il jook come una formazione culturale indigena nera:

Jook è un termine che indica una casa di piacere per neri. Può significare una casa di piacere. Può anche significare la casa appartata in occasione di lavori pubblici dove uomini e donne ballano, bevono e giocano d'azzardo. Spesso, è una combinazione di tutte queste cose. (89)

Simili ai night club, i jook joint acquisirono un sapore particolare attraverso la loro associazione con la cultura dei campi di lavoro nel Sud. La guida dello stato della Florida del Federal Writers' Project collegava i jook joint della Florida al lavoro dei neri nei campi di trementina nel nord dello stato; "meno conosciuti sono i 'jook' neri, primitivi equivalenti rurali dei night club dei resort, dove i lavoratori della trementina si rilassano la sera nelle profondità delle pinete" (114).

Non è un caso che i jook joint siano associati ai campi di lavoro; nacquero come necessaria controparte sociale laica del sistema lavorativo riorganizzato dopo l'emancipazione. "Erano spesso costruiti come campi di lavoro, campi di trementina o segherie, consentendo ai lavoratori di sfogarsi dopo una dura giornata, o più spesso una settimana, di lavoro" ( Juke Joints e Jubilee 5). Alcuni studiosi hanno sostenuto che i jook joint riproducessero lo spazio privato di svago della piantagione, nel nuovo ordine sociale (Hazzard-Gordon 77).

*La definizione di jook contenuta nel dizionario inglese Oxford cita il suo libro Mules and Men, pubblicato nel 1935, come la prima menzione della parola in letteratura.

• Juliet Gorman, maggio 2001 •

What is a Jook Joint?

E un altro disco...

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Juke joint è un termine dialettale inglese per descrivere quei locali, gestiti soprattutto da afro-americani nel sud degli Stati Uniti d'America, dove si suonava musica, si ballava, beveva e giocava.

La parola "juke" si pensa derivi dal termine creolo "joog", che significa chiassoso e disordinato. Un altro termine che veniva usato per definire questi locali era "barrelhouse" che si potrebbe tradurre con l'italiano "bèttola". Questi locali cominciarono a diffondersi dopo l'emancipazione degli afro-americani che avevano bisogno di un luogo di ritrovo dove scaricare le fatiche del loro duro lavoro. I lavoratori dei campi e i mezzadri frequentavano questi locali costruiti in modo molto precario, quattro assi di legno ed un po' di lamiera, dove potevano essere finalmente liberi. I gestori arrotondavano le finanze vendendo agli avventori generi alimentari e il famoso moonshine, un liquore di poltiglia di mais distillato la maggior parte delle volte in modo illegale.
(https://it.wikipedia.org/wiki/Juke_joint)

Boozoo Bajou - Juke Joint II (Dub, Rhythm & Blues, Downtempo, Hip Hop, Funk) (2006)
 
Violeta Vicci - Violet Light

L'album lo puoi ascoltare qui:
Autovia | Violeta Vicci | Painted Word Records

VIOLETA VICCI - Autovia - 2019
 
Riascoltato "The Unstable Molecule"degli Isotope 217, che comincia con questo pezzo
La Jeteé

E poi rivisto il film, che immagino abbia qualche connessione con il brano del gruppo di Chicago...
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